A partire da oggi, venerdì 14 settembre 2018, Anna Genovese, componente della Commissione con la maggiore anzianità di Istituto, assume l'incarico di presidente vicario della Consob, subentrando al presidente dimissionario, Mario Nava. La Commissione, preso atto della irrevocabilità della decisione, ha accettato le dimissioni, pur esprimendo rammarico per la decisione di Nava e gratitudine e apprezzamento per il lavoro sin qui svolto.
“La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica", tiene a precisare Nava in un comunicato, in seguito alle continue pressione die due partiti di maggioranza, 5Stelle e Lega, che anche nei giorni scorsi erano tornate alla carica sull'incompatibilità del ruolo dello stesso Nava.
"Sono stato chiamato a questo incarico in quanto esperto autorevole delle norme e dei regolamenti finanziari europei che disciplinano il mercato italiano. Sono stato chiamato con l’obiettivo di rilanciare il mercato e rilanciare l’Autorità nelle sue funzioni di vigilanza e protezione del risparmio e dell’investimento. Sono stato chiamato con l’obiettivo di integrare la Consob meglio nei vari consessi europei e internazionali. Ho accetto l’incarico con gioia e entusiasmo. Ora però queste mie caratteristiche e questi obiettivi sembrano essere considerati un insormontabile ostacolo. La richiesta di dimissioni per 'sensibilità istituzionale' da parte dei quattro capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza sono un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico. Il non gradimento politico limita l’azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati", spiega ancora Mario Nava.
"In pochi mesi abbiamo intrapreso tantissime azioni, in tema di vigilanza, di ispezioni, di sanzioni, di tutela del consumatore, di cooperazione con la Banca d’Italia, di riforme interne, di arbitro finanziario, in materia di cooperazione internazionale e abbiamo impostato le sei priorità per il Piano operativo 2019-2021, che mi auguro sarà portato avanti con determinazione dal mio successore", conclude il presidente dimissionario.