Nell'ultima parte della tavola rotonda Liontrust targata FundsPeople abbiamo analizzato lo scenario e le previsioni per l'azionario europeo.
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La prima metà del 2022 è stata particolarmente complicata per i mercati azionari, caratterizzati da molta volatilità. In particolare, l’azionario europeo deve fare i conti con il peso del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha messo in luce la forte dipendenza dagli approvvigionamenti di gas russo, e con il rialzo dell’inflazione.
Nell’ultima parte della tavola rotonda di FundsPeople abbiamo analizzato lo scenario e le previsioni per questa asset class, con con un occhio alla sostenibilità.
Nota: tutti i commenti sono riferiti al contesto del 13 luglio 2022.
I mercati europei sono stati colpiti innanzitutto dal conflitto tra Russia e Ucraina e di conseguenza anche l’inflazione ha assestato un duro colpo in questa prima parte dell’anno, ma secondo Gaetano Piccolo, portfolio manager, International Private Bank di Deutsche Bank ci troviamo anche in una fase in cui l’azionario europeo ha scontato questi fattori di rischio. “Come riferimento, possiamo citare un dato: siamo passati da un rapporto prezzo/utili di circa 16 volte alle attuali 12 volte circa per lo Stoxx 600, un ottimo punto di ingresso per chi ha una prospettiva di lungo periodo. Ma anche la prospettiva di breve termine sarà piuttosto tattica per noi, considerati da un lato i rischi che si stanno ancora ripercuotendo sul mercato, dall’altro il fatto, più sul lungo periodo, che le banche centrali possano rialzare i tassi più velocemente del previsto” argomenta, aggiungendo che al momento non è così semplice scegliere i vincenti di domani: “Bisognerà essere selettivi. Per quanto riguarda i Paesi, non abbiamo particolari preferenze su singoli Paesi, piuttosto ci orientiamo su grandi settori con una sorta di approccio Barbell. Stiamo ribilanciando i portafogli per reinserire maggior peso sui titoli tecnologici e health care, per via dell’inversione che potrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno, e in generale restiamo un po’ più difensivi utilizzando titoli legati ai beni di prima necessità ed energetici, visti gli effetti secondari e terziari dati da inflazione e prezzi delle materie prime. La nostra idea è bilanciare i nostri portafogli con beta più elevato e, al tempo stesso, detenere titoli a minor beta che potrebbero rappresentare ancora un’opportunità sulla base dell’inflazione, dell’esposizione alle materie prime e dei prezzi in generale. Ci piacciono società capaci di mantenere i margini trasferendo ai consumatori il rialzo dei prezzi, tenendo in considerazione sempre il loro rating di sostenibilità. Deutsche Bank crede nell’integrazione dei fattori di sostenibilità negli investimenti dal 2013 e questo ci ha permesso, da inizio 2022, di catalogare tutte le nostre strategie standard, a eccezione di quelle 100% obbligazionarie, Articolo 8 per la normativa SFDR”.
1/3Secondo Elisabetta Micheli, fund selector di Eurizon, l’Europa si trova in una situazione particolarmente complicata rispetto ad altre economie, perché più dipendente dalla fornitura russa di gas, e ci sono Stati, come Germania e Italia, che dipendono maggiormente dall’export: “Abbiamo visto un dato emblematico della bilancia commerciale tedesca, per la prima volta in negativo dopo tanto tempo, e dati abbastanza negativi anche dalla Francia, e la differenza con altre economie, meno dipendenti dalla fornitura di materie prime e dall’export poiché si concentrano maggiormente sui consumi interni, come gli Stati Uniti, è netta”. Per la fund selector, elemento chiave sarà capire i dettagli del meccanismo di anti-frammentazione dello spread predisposto dalla BCE. “In questo momento, preferiamo mantenere una posizione neutrale, restando vicini al benchmark in termini di allocazione settoriale e area geografica. Manteniamo alta l’attenzione sulle tematiche ESG in quanto pensiamo che la transizione energetica possa proseguire con maggiore forza. Per noi l’approccio ESG non è tattico, ma una posizione strutturale nel portafoglio”. L’approccio attivo sembra essere quello che creerà maggiori opportunità in questo contesto: “Durante il 2022 abbiamo visto una grande dispersione di performance, anche all’interno dello stesso settore”, prosegue Micheli. “Personalmente penso che la stagione degli utili del secondo trimestre in Europa vedrà una differenza più dettagliata in termini di rendicontazione, tra aziende buone e aziende meno buone, e l’approccio attivo sarà migliore rispetto a quello passivo”.
2/3“Al momento, l’esposizione netta sul nostro fondo europeo long/short è pari al 15%, la più bassa dall’ultimo trimestre 2015, che come sappiamo fu seguito da un inizio 2016 che registrò un calo dei mercati piuttosto significativo” osserva Samantha Gleave co-head of Cashflow Solutions di Liontrust “manteniamo molta cautela circa l’outlook sui mercati: tant’è vero che il nostro book long è all’80% per approfittare della maggiore volatilità sui mercati. A livello settoriale, sempre all’interno della nostra posizione prudente, abbiamo aumentato l’esposizione ai consumer staples, e ai titoli oil, energy e materials, che ci aiutano ad avere una certa protezione dall’inflazione. Abbiamo inoltre leggermente incrementato l’esposizione ai titoli finanziari, che potrebbero beneficiare del rialzo dei tassi. Noi preferiamo stare corti sul settore IT degli stati Uniti, area nella quale vediamo numerose aziende ancora con valutazioni alte per i profitti che generano. Si tratta di società che hanno investito davvero molto, inseguendo la crescita per tanti anni. Il mercato si sta concentrando sempre di più sulla solidità dei bilanci e sulla generazione di cassa, tornando ai fondamentali, e sotto questo profilo riteniamo che alcune società siano vulnerabili". Per la fund manager, se verso la seconda metà dell’anno i mercati dovessero diventare significativamente economici, “sarà opportuno ignorare i segnali di momentum, come avvenuto nell’estate del 2020 e dopo il COVID. A nostro avviso, non siamo ancora giunti a quel punto, pertanto prima di accrescere la nostra esposizione netta ai mercati dovremmo vedere un livello di prezzi più basso rispetto a quello attuale”.
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