Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Ifis hanno sottoscritto gli impegni verso l’obiettivo di zero emissioni nette al 2050 della NZBA.
Prosegue la corsa verso l’obiettivo zero emissioni nette al 2050 in linea con i target fissati dalla Cop21 di Parigi nel 2015. In un solo giorno tre istituti di credito italiani hanno annunciato l’adesione alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA): si tratta di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Ifis. La NZBA è nata lo scorso 21 aprile, in concomitanza con le celebrazioni per la giornata della terra (il 22 aprile). L’alleanza, che rientra sotto l’ombrello della United Nations Environment Programme Finance Initiative (UnepFi), riunisce a oggi 79 banche di 36 Paesi, con un patrimonio complessivo pari a circa 55 mila miliardi di dollari: il 36% degli asset detenuti dagli istituti di credito a livello globale (dati al 20 ottobre 2021).
GLI OBBLIGHI PER LE BANCHE ADERENTI
Le banche che aderiscono all’iniziativa sono tenute ad assumere una serie di obblighi, tra cui quello di fissare obiettivi di emissioni intermedi al 2030; mantenere alta l’attenzione sui settori chiave (quelli con maggiori emissioni climalteranti); pubblicare annualmente i dati relativi alle proprie emissioni; fissare un obiettivo a 18 mesi dalla sottoscrizione dell’impegno; allinearsi a scenari definiti in ambio scientifico e divulgare a cadenza annuale i progressi compiuti.
L’IMPEGNO AL 2050
Nel caso di Intesa Sanpaolo l’adesione è avvenuta contestualmente alla pubblicazione del primo TCFD Report a livello di Gruppo per il 2020-2021, redatto secondo le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), organismo Onu con il compito di elaborare una serie di raccomandazioni sulla rendicontazione dei rischi legati al climate change. “L’adesione alla Banking Alliance delle Nazioni Unite per la riduzione a zero emissioni nette entro il 2050 più che rappresentare un punto di arrivo è un passaggio significativo del percorso che impegna tutta la Banca verso il contrasto al cambiamento climatico”, ha commentato Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo. Messina ha sottolineato come la “rivoluzione verde” indicata anche dal PNRR rappresenti una “grande opportunità di crescita del paese, per adottare nuove soluzioni tecnologiche, puntare sullo sviluppo intellettuale e aumentare gli investimenti, elementi dove ci troviamo già in buone condizioni”.
Anche Unicredit sottolinea l’impegno per “sostenere i piani di transizione dei clienti ed accelerare l’azione sul clima”. Andrea Orcel, AD dell’istituto di Piazza Gae Aulenti, parla di impegno ad allineare i portafogli di prestiti e investimenti verso un obiettivo di emissioni zero entro il 2050. “Questa è una tappa fondamentale nel nostro percorso verso un futuro più sostenibile ed è un’azione necessaria per catalizzare l’attenzione e, infine, fare progressi significativi in questo settore”, ha dichiarato. Nel breve termine questo significherà lavorare con imprese che potrebbero essere solo all’inizio della loro transizione verso un business sostenibile. “Lo faremo se, e solo se, crederemo che questo percorso sia realistico e, in ultima analisi, vantaggioso per tutti gli attori interessati, compreso l’ambiente”, ha dichiarato Orcel.