Net-Zero Banking Alliance, arriva una nuova italiana

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Pascal Meier (Unsplash)

Un nuovo nome va ad accrescere il numero delle banche italiane che aderiscono alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA). Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato la sottoscrizione dell’iniziativa, indicando come questa mossa rientri nel suo percorso per un modello di sviluppo sostenibile. L’Alleanza, che rientra sotto l’ombrello della United Nations Environment Programme Finance Initiative (UnepFi), ha l’obiettivo di accelerare la transizione sostenibile dell’economia reale globale all'obiettivo di emissioni zero (net-zero) entro il 2050.

L’adesione, sottolinea Banca MPS in una nota, si innesca nella tradizione di contributo al tema della sostenibilità attraverso il supporto a progetti delle Nazioni Unite, dal momento che, già nel 2019, la banca aveva aderito, come prima firmataria, ai Principles for Responsible Banking dell’UNEP FI (United Nations Environment Programme Finance Initiative), il programma sviluppato attraverso una partnership innovativa tra primarie banche internazionali e l’Organizzazione delle Nazioni Unite che ha come scopo quello di promuovere interventi per favorire lo sviluppo di un settore bancario sostenibile.

Rivista la governance di sostenibilità del Gruppo

Nell’ottica della crescente attenzione della banca su tutte le tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG), Banca Mps ha recentemente rivisto la governance della sostenibilità del Gruppo attribuendone la responsabilità al Chief Financial Officer. Tra le iniziative messe in campo, quella della creazione di uno Staff Sostenibilità e ESG focalizzato al coordinamento di tutte le tematiche sostenibili e responsabili del Gruppo: dalla gestione di iniziative interne ed esterne allo sviluppo di un modello orientato a supportare la transizione della Banca e dei suoi clienti verso un modello di business sostenibile.

NZBA, i numeri a oggi

La NZBA è nata ad aprile 2021, e riunisce a oggi 101 banche di 40 Paesi, con un patrimonio complessivo pari a circa 67 mila miliardi di dollari: il 40% degli asset detenuti dagli istituti di credito a livello globale (dati al 27 gennaio 2022). Lo scorso ottobre, in attesa della Cop26 di Glasgow, si erano aggiunti i nomi di Banca Ifis, Intesa Sanpaolo e Unicredit.