Nicolò Bocchin (Aletti Gestielle SGR): “Distacco consistente dal benchmark”

Nicolò Bocchin, Bond portfolio manager, Aletti Gestielle SGR

Il fondo Gestielle Obbligazionario Corporate è costituito in prevalenza da titoli di credito societario, sia di tipo investment grade (IG) che high yield (HY). Obbligazioni convertibili, obbligazioni di paesi emergenti, titoli governativi europei e depositi bancari completano la gamma di prodotti in cui il fondo può investire.

La gestione attiva prevede un distacco anche consistente dal benchmark di riferimento (Merrill Lynch Europe, 40% IG e 40% HY, 20% BOTS), con l’obiettivo di cogliere a 360° le opportunità percepite a livello di fixed income. A tal proposito sono giustificati anche investimenti in titoli con denominazione diversa dall’Euro, con un attento monitoraggio dell’esposizione in divisa estera. L’approccio alla gestione è soprattutto di tipo top-down: si cerca quindi di tradurre le aspettative macroeconomiche in scelte d’investimento nel mondo del credito. Per quanto riguarda gli HY è prevista un’indagine più approfondita dei fondamentali societari, cercando di ottenere un efficiente equilibrio tra rischiosità e rendimento medio dei titoli. È previsto un monitoraggio giornaliero dei limiti di rischio forniti dalla funzione Risk Management, nonché dei limiti di Prospetto del Fondo e Regolamento, in base ai parametri forniti sia dal CdA che dall’ufficio di Asset Allocation.

In merito all’approccio attuale, data la pochezza dei rendimenti offerti in generale sia dai titoli IG che da quelli HY per effetto di tassi governativi ai minimi storici e spread di credito decisamente contenuti, si ritiene questionabile l’investimento in titoli corporate: la remunerazione del rischio credito è viziata dal fattore tecnico dell’ampia liquidità presente nel sistema e dalla contemporanea scarsità di nuove emissioni. I rendimenti medi sembrano poi inadeguati per compensare eventuali situazioni di instabilità di una delle due componenti, sia essa lo spread piuttosto che il governativo.

I rischi geopolitici cui abbiamo assistito negli ultimi mesi sono tutt’altro che superati e le dinamiche di crescita ed inflazione in Europa sono un fattore di incertezza. La revisione del sistema bancario da parte della Banca Centrale Europea, gli stress test di cui saranno oggetto le banche del sistema, la problematica risoluzione delle questioni energetiche nonché le sanzioni in atto tra Europa e Russia, sono tutti fattori che potrebbero concorrere a situazioni di instabilità dei mercati europei nei prossimi mesi.

Come è composto il portafoglio

Per queste ragioni al momento l’allocazione del fondo è molto conservativa, orientata a minimizzare l’esposizione dei ritorni a potenziali aumenti degli spread di credito in un contesto di maggior volatilità. Si tendono comunque a privilegiare emittenti finanziari, anche con carattere di subordinazione, ed emissioni di società italiane, soprattutto di stampo high yield. I primi continuano ad incorporare degli spread ben superiori alla media del mercato, per effetto delle criticità che le banche stanno affrontando su più fronti, dalla ricapitalizzazione alla gestione delle sofferenze – situazioni a nostro avviso in fase di risoluzione. Allo stesso modo il premio-paese offerto da emittenti italiani sembra un’opportunità, alla luce del processo di integrazione che l’Europa sta portando avanti. Il fondo è attivo principalmente sul mercato primario, visto che il flusso di nuove emissioni a cui si sta assistendo ormai da qualche mese offre l’opportunità di diversificare il portafoglio e ottimizzarne il profilo prezzo-rendimento.