Il segreto del successo del Nordea 1 - Global Stable Equity? Investire in compagnie stabili a livello globale

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Premiato come il miglior fondo azionario internazionale, Nordea-1 Global Stable Equity Fund Unhedged BP EUR, guidato da Claus Vorm e Robert Næss, con cinque stelle Morningstar e il rating di Consistente di Funds People è un fondo che utilizza un processo d'investimento chiamato ‘Stable Equities’. In pratica si tratta di un sistema quantitativo che punta a individuare azioni con un andamento sostenibile dei rendimenti e con quotazioni che abbiano valutazioni contenute. Il processo privilegia, ad esempio, società con utili, dividendi e cash flow stabili. Segue un processo quantitativo con stile value che ha permesso di contenere la volatilità e su cinque anni è uno dei fondi meno rischiosi della sua categoria.

“L’elemento chiave della gestione del Nordea 1 - Global Stable Equity è che il fondo investe in compagnie stabili a livello globale e mira a sovraperformare il mercato nel corso di un intero ciclo con circa i due terzi della volatilità dell'MSCI World Index. Di conseguenza, il rendimento corretto per il rischio per gli investitori dovrebbe essere interessante”, affermano i gestori. La filosofia d'investimento del team si fonda sulla semplice ma forte osservazione che le compagnie che espongono il proprio capitale con cautela ed espandono la propria attività in modo più prudente dovrebbero fornire risultati economici relativamente stabili nel lungo periodo. Di conseguenza, le azioni delle compagnie stabili dovrebbero offrire migliori rendimenti corretti per il rischio rispetto ai loro peer sul mercato azionario. Oltre al suo fascino intuitivo, quest’ipotesi è avallata anche da diversi studi accademici, tra i quali quello condotto da Eugene Fama e Kenneth French, due studiosi di teoria finanziaria moderna di fama mondiale. Questo particolare studio valuta la capacità del Capital Asset Pricing Model (CAPM) di prevedere i rendimenti azionari sulla base di livelli di rischio dati. Contrariamente alla teoria CAPM, i risultati da loro ottenuti suggeriscono che i rendimenti di azioni a più basso rischio (beta minore) sono infatti superiori rispetto a quelli previsti dal modello e viceversa.

Sebbene la ricerca abbia coperto un lasso di tempo storico dal 1928 al 2003, il team del Global Stable Equities attualmente sta utilizzando la ricerca brevettata con dati odierni che indicano che questa anomalia continuerà a persistere nel mercato azionario globale. Sulla base di questi risultati, il processo di investimento del Global Stable Equities è stato disegnato non solo per beneficiare dell’anomalia del rischio minore, ma anche per aggiungere valore attraverso la selezione dei titoli superiori per migliorare i rendimenti. Il processo d’investimento del Global Stable Equities si basa su questa constatazione critica, individuando azioni di società che adottano linee consolidate di business, generano guadagni relativamente stabili, dividendi, cash flow ecc. su una base continua. Secondo i gestori del fondo "un maggior livello di stabilità in queste misure fondamentali aiuta a smorzare la volatilità dei prezzi dei titoli di queste società, rendendoli meno a rischio rispetto al mercato. E’ importante notare che, mentre il processo d’investimento non cerca direttamente di identificare le azioni con un basso beta - il suo obiettivo è quello di individuare le compagnie stabili – produce, però, un portafoglio il cui beta è circa 2/3 del mercato. Si tratta di una logica conseguenza del proprio processo di progettazione dal momento che le società più stabili tendono ad avere beta inferiori. Tuttavia, non tutte le società con beta inferiori sono necessariamente aziende stabili. Il processo d’investimento è stato progettato per soffermarsi principalmente sulla stabilità, a prescindere dal beta. Pertanto, si prevede che il portafoglio comprenda azioni con un beta superiore al mercato finché ottengono un punteggio alto sulle misure di stabilità".

Il processo di investimento

Segue un processo quantitativo con stile value che ha permesso di contenere la volatilità e su cinque anni è uno dei fondi meno rischiosi della sua categoria. Nel 2015 ha battuto quattro quinti dei fondi concorrenti grazie ai suoi posizionamenti settoriali che favorivano le società healthcare a scapito di quelle esposte alle materie prime. "Il nostro approccio offre un'idea d’investimento unica nel mercato finanziario di oggi dal momento che offriamo opportunità di rendimento a lungo termine nei mercati azionari globali basate su un approccio d’investimento piuttosto difensivo con un rischio di ribasso relativamente limitato. Sin dal suo lancio, la nostra strategia ha ottenuto interessanti rendimenti corretti per il rischio rispetto all’MSCI World - Net Return Index, e all'MSCI World – Minimum Volatility Index", spiegano Claus Vorm e Robert Næss.

Il portafoglio attualmente ha una predisposizione significativa per le utilities, la sanità e i servizi di telecomunicazione. Viceversa, presenta un’allocazione implicita sottoponderata soprattutto nel settore finanziario, quello dell'energia (dove non ha ancora un’esposizione diretta), dei beni di consumo, del consumer discretionary e dei materiali. Da un punto di vista geografico, i gestori considerano che gli Stati Uniti siano lo scenario con le migliori opportunità d’investimento e ritengono, inoltre,  che il 2016 potrebbe essere un altro anno con una crescita debole e con guadagni complessivamente negativi per alcuni settori. Tuttavia, nonostante le prospettive piuttosto deboli, i gestori credono ancora di essere in grado di trovare compagnie con caratteristiche di guadagni interessanti. In altre parole, il portafoglio continua a beneficiare di utili relativamente visibili e stabili rispetto al mercato più ampio. In termini di valutazione, anche quella assoluta e quella relativa del portafoglio sono considerate attraenti. In sintesi,  "il 2016 potrebbe essere un altro anno in cui le compagnie solide con una buona valutazione potrebbero continuare a comportarsi relativamente bene", concludono.