Olivier (Echiquier Positive Impact Europe): "Titoli quality growth in vista di un 2023 difficile"

Luc Olivier News
Luc Olivier, immagine concessa (LFDE)

Inflazione, rialzo dei tassi e recessione spaventano gli investitori in vista del 2023. Sebbene le ultime settimane sui mercati abbiano lasciato intravedere degli spigagli di ottimismo, lo scenario è complesso e invita alla cautela. “Dallo scoppio della guerra in Ucraina le cose sono cambiate”, spiega Luc Olivier, portfolio manager di La Financière de l'Echiquier, ripercorrendo i momenti salienti di un 2022 nero per gli investimenti. “I prezzi in continua ascesa hanno costretto le banche centrali ad alzare i tassi per portare l’inflazione agli obiettivi target”, continua. “Ora potremmo esser vicini al picco, ma alla fine l’inflazione si stabilizzerà a livelli più alti che in passato”, spiega il gestore. E anche i tassi saranno più alti per via delle restrizioni delle politiche monetarie delle banche centrali: “La nostra previsione è di un tasso finale della Fed al 5%”, mentre per la Bce sarà vicino al 3%”, afferma Olivier. “In sintesi, per l’inflazione più alta che in passato, le condizioni finanziare più severe e il prolungamento della guerra con tutta probabilità assisteremo a una recessione il prossimo anno e a delle pressioni sugli utili aziendali”, dice.

Posizionamento del portafoglio

Luc Olivier fa parte assieme a Adrien Bommelaer e Paul Merle del team di gestione dell’Echiquier Positive Impact Europe, un fondo che ha ottenuto il Rating FundsPeople. Durante l’anno il team ha cambiato il posizionamento del fondo in modo significativo. “Abbiamo aumentato drasticamente, a un livello di quasi l’80%, l’esposizione ai titoli quality growth, mentre abbiamo ridotto la parte più ciclica del nostro portafoglio”, afferma Olivier. Secondo il gestore, le aziende growth di qualità sono le più adatte a proteggersi in questo ambiente di inflazione e possibile recessione. “Si tratta di società di grandi dimensioni, con forte pricing power e stabilità degli utili”, spiega. “Inoltre, siamo molto cauti sulle valutazioni, che non devono essere troppo elevate”, precisa. “Per questo evitiamo le aziende del tech”, spiega. Esempi di questo tipo di aziende, su cui punta il team di gestione sono L’Oreal o la danese Novozymes, un’azienda leader nel settore degli enzimi industriali e ingredienti biofarmaceutici.

‘Reduce... and go green’  

L’obiettivo del Echiquier Positive Impact Europe è di investire in società europee le cui attività offrono soluzioni agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Tra questi, ha un ruolo centrale l’obiettivo numero sette, quello relativo all’energia pulita e accessibile. “La guerra ha reso ancor più importante il tema della transizione green che adesso si lega anche all’indipendenza energetica dei Paesi”, afferma. Tutto ciò si è riflesso sul portafoglio del fondo: “Prima della crisi in Ucraina, le aziende che forniscono soluzioni a questo obiettivo delle Nazione Unite erano pari al 15% del portafoglio. Ora abbiamo aumentato il loro peso a circa il 25%”, dice Olivier. “Investiamo in due tipi di aziende. Nei produttori di energie rinnovabili e in quelle che offrono soluzioni per il risparmio energetico che sono una tipologia di aziende che ci piace molto”, dice Olivier citando come esempio l’italiana Carel che produce software per il risparmio energetico dei condizionatori. “Le aziende che offrono soluzioni per ridurre i consumi energetici sono altrettanto cruciali che le produttrici di energie pulite”, afferma Olivier. “Per noi, il famoso motto ‘Go green’ dovrebbe essere ampliato e diventare ‘Reduce and go green’”, conclude.