Si prevede un'accelerazione dell'adozione del Bitcoin da parte delle aziende, una potenziale opportunità da 1,5 trilioni di dollari che potrebbe ridefinire il panorama. L'analisi di Maximilian Monteleone. Contenuto sponsorizzato da Bitwise.
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CONTRIBUTO a cura di Maximilian Monteleone, head of Marketing Europe, Bitwise. Contenuto sponsorizzato da Bitwise.
Il 2024 è stato un anno da incorniciare per le criptovalute: i prezzi hanno raggiunto livelli record mai registrati, e il lancio degli ETF spot su Bitcoin è stato il più riuscito di sempre. E guardando avanti, non mancano i motivi di ottimismo. Per il Bitcoin in particolare, un driver di crescita significativo è rappresentato dalla sua crescente adozione da parte delle aziende: un’opportunità inesplorata del valore di 1,5 trilioni di dollari.
Attualmente, le aziende rappresentano una quota piuttosto ridotta tra i detentori di Bitcoin, con circa 965.000 BTC (circa il 4% dell’offerta totale) detenuti da aziende pubbliche e private in tutto il mondo. Tuttavia, nel 2024, il numero di Bitcoin detenuti nei bilanci aziendali pubblici è già più che raddoppiato, superando la nuova offerta della criptovaluta, e il potenziale di un ulteriore adozione di Bitcoin da parte delle aziende è enorme. A spiegarne le ragioni è André Dragosch, Head of Research - Europe di Bitwise, uno dei principali asset manager specializzati in criptovalute al mondo.
Mentre la maggior parte degli analisti si concentra sulla potenziale adozione del Bitcoin come riserva strategica da parte dei governi, soprattutto negli Stati Uniti, Dragosch rileva che un altro tipo di acquirente ha già iniziato ad acquisire Bitcoin come riserva di valore in modo piuttosto aggressivo: le aziende.
C’è stata molta attenzione sugli azionisti di Microsoft che hanno recentemente disapprovato l'acquisizione di BTC come asset di tesoreria aziendale. Tuttavia, evidenzia l’analista, ci sono altre grandi aziende che stanno attualmente valutando l'adozione di BTC come asset di tesoreria, tra le quali Amazon, mentre ad esempio la casa automobilistica statunitense Tesla detiene già BTC nel suo bilancio aziendale da febbraio 2021, e ne ha venduta solo una piccola parte: secondo gli ultimi report aziendali, Tesla detiene ancora circa 9.720 Bitcoin. Finora, Tesla si è astenuta dall'acquistare altri Bitcoin a causa di preoccupazioni ambientali relative al mining, ma ha promesso di riesaminare la questione non appena la maggior parte del mining di Bitcoin proverrà da fonti energetiche a emissioni zero.
Dragosch spiega che la logica alla base della crescente adozione di Bitcoin come asset di tesoreria aziendale è relativamente semplice: le disponibilità liquide aziendali denominate in moneta fiat, come l'euro o il dollaro USA, sono soggette a inflazione e perdono potere d'acquisto nel tempo. Il Bitcoin è quindi visto come un sostituto monetario, che consente di mantenere, e persino aumentare il potere d'acquisto nel tempo, massimizzando così il valore per gli azionisti delle società.
Altre tipologie di aziende, come ad esempio le società di mining di Bitcoin, hanno naturalmente accumulato Bitcoin nei propri bilanci come parte della loro attività di business, ma la maggior parte dei miner quotati in borsa, come Riot Platforms (RIOT) e Marathon Digital (MARA) hanno persino annunciato l'acquisto diretto di BTC come parte della loro strategia di tesoreria aziendale.
Tra le aziende che stanno acquistando Bitcoin in maniera più aggressiva Dragosch cita Microstrategy (MSTR), società di software fondata da Michael Saylor, che a oggi detiene già 423.650 BTC nei propri bilanci, circa il 2% dell'offerta di Bitcoin. Gli analisti hanno elogiato MSTR per il suo "attacco speculativo" contro il dollaro USA attraverso l'emissione di obbligazioni convertibili per acquisire Bitcoin, che può diventare un volano anticiclico: quando il Bitcoin si apprezza, il valore delle partecipazioni BTC di MSTR aumenta, e le condizioni finanziarie diventano più favorevoli consentendo alla società di emettere più debito convertibile o azioni per acquisire ancora più Bitcoin.
In generale, Dragosch sottolinea che le aziende che hanno annunciato l'acquisizione di Bitcoin hanno ottenuto ottimi risultati. Ad esempio, sia Microstrategy (MSTR) che Metaplanet Japan (3350 JP) sono i titoli con le migliori performance nei rispettivi indici azionari, superando i loro concorrenti con un ampio margine.
Pertanto, non sorprende che un numero crescente di società stia attualmente adottando Bitcoin o venga pressato dai propri azionisti affinché ne valutino l'adozione. Lo conferma il fatto che l'adozione di Bitcoin da parte delle tesorerie aziendali è aumentata notevolmente nel 2024. Secondo i dati forniti da bitcointreasuries.net, ci sono già 64 società quotate in borsa in tutto il mondo che hanno annunciato di adottare Bitcoin come asset di tesoreria aziendale.
Inoltre, aggiunge ancora l’analista, il numero di Bitcoin nei bilanci delle società quotate in borsa è aumentata da circa 263.000 BTC alla fine del 2023 a circa 555.000 BTC al momento della stesura di questo rapporto, con un tasso di crescita del 111%. In altre parole, la quantità di Bitcoin detenuti nei bilanci societari è già raddoppiata nel 2024, mentre nello stesso periodo l'offerta di Bitcoin è cresciuta solo dello 0,9%. Pertanto, vi è un eccesso di domanda molto significativo indotto dal crescente appetito delle aziende per la criptovaluta, che è già 100 volte superiore al tasso di produzione.
Dragosch fa osservare che questo squilibrio sta anche esacerbando lo shock dell'offerta che deriva dall'Halving: i soli acquisti di Microstrategy stanno già assorbendo la nuova produzione di Bitcoin, motivo per cui la disponibilità liquida di BTC sugli exchange è in costante calo. Al momento della stesura di questo report, solo 5 milioni di Bitcoin sono considerati "liquidi" o "altamente liquidi" secondo i dati di Glassnode, mentre circa 15 milioni di Bitcoin sono già considerati "illiquidi" in quanto vengono utilizzati come riserva di valore.
Alla luce di questi dati, l’analista ritiene che il potenziale per una maggiore adozione di Bitcoin da parte delle aziende sia enorme. Il flusso di cassa disponibile tra le sole società che fanno parte dell’indice S&P 500 ammonta già a 1.496 trilioni di dollari USA, di cui 447 miliardi di dollari sono attribuiti ai "Magnifici 7". In confronto, il capitale totale mai investito in Bitcoin ammonta solo a 766 miliardi di dollari. Quindi, se anche solo una piccola percentuale delle riserve di cassa aziendali aggregate venisse allocata in Bitcoin, questo potrebbe avere un effetto significativo sui prezzi.
Indipendentemente dall'esito del voto degli azionisti di grandi aziende come Microsoft o Amazon, Dragosch ritiene che sia solo una questione di tempo prima che la mancata adozione del Bitcoin si traduca in un notevole svantaggio per gli investitori. Le società che hanno integrato il Bitcoin, infatti, continuano a registrare performance nettamente superiori rispetto a quelle che non lo fanno.
In conclusione, le aziende detengono ancora una percentuale minoritaria dell’offerta mondiale di Bitcoin, ma il potenziale di crescita è estremamente significativo con importanti implicazioni per il futuro della principale criptovaluta.
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