Contenuto a cura di My-Linh Ngo, head of ESG Investment di BlueBay Asset Management. Contenuto sponsorizzato.
La salute degli oceani è un fattore non trascurabile nella sfida contro il cambiamento climatico, specialmente per il ruolo cruciale che giocano come pozzi di assorbimento del carbonio. Grazie al fitoplancton, gli oceani hanno assorbito circa un quarto del diossido di carbonio rilasciato nell’atmosfera dal momento in cui abbiamo iniziato a bruciare carburanti fossili per l’energia. Questa microscopica alga marina e batterio assorbe una quantità di carbonio pari quasi a quella di tutte le piante e gli alberi messi insieme. L’inquinamento, però, fa sì che il plancton ingerisca microplastiche, che a loro volta riducono la capacità di intrappolare il carbonio. La consapevolezza del potere degli oceani in quanto nostro più ampio pozzo di assorbimento sta attirando sempre più attenzione verso la cosiddetta ‘economia blu’, cioè l’attività economica che racchiude tutti i settori con un link diretto o indiretto con gli oceani.
Quali settori trarrebbero più benefici da oceani più puliti?
In passato si è posta molta enfasi sulla condotta di aziende e governi, e sull’evoluzione del piano normativo, affinché prevedesse regolamentazioni e politiche adeguate a proteggere l’ambiente. In tal senso, l’azione degli investitori si è concentrata sull’attività di lobbying volta a promuovere pratiche ambientali responsabili.
Oggi invece l’attenzione sta interessando anche altri ambiti, come la produzione di beni più sostenibili, sia nella fattura che nel design. Si pensi ad esempio alla spinta per pratiche di pesca più sostenibili o allo sviluppo di proteine alternative, così come gli sforzi per ridurre lo spreco di plastica. L’industria estrattiva, quella delle spedizioni marittime e la produzione di petrolio e gas offshore hanno tutte fatto progressi per ridurre l’inquinamento degli oceani. Anche le aziende coinvolte nel turismo e intrattenimento trarrebbero beneficio da oceani più puliti, così come quelle che offrono servizi di consulenza sulla gestione delle pratiche sostenibili.
Quali i limiti degli investimenti sulla salute degli oceani e quali i cambiamenti che ne aumenteranno l’investibilità?
L’accesso diretto agli investimenti nell’economia blu può essere difficoltoso, soprattutto per gli investitori obbligazionari. Tuttavia, una modalità in è quella del mercato dei bond etichettati come ESG. I cosiddetti ‘blue bond’, cioè le obbligazioni i cui proventi vengono utilizzati per migliorare la sostenibilità degli oceani, sono diventati più frequenti e sono destinati a crescere ulteriormente alla luce dell’allineamento ai 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Uniti e della maggiore attenzione nei cofronti di impact investing, cambiamento climatico e necessità di trovare soluzioni basate sulle risorse naturali.
Anche le emissioni di bond indicizzati alla sostenibilità (sustainability linked-bond) da parte sia di aziende che di Stati sovrani, dovrebbe salire, aiutando gli investitori a sostenere gli emittenti con obiettivi e target espliciti legati alla promozione di oceani più sostenibili. Questi sviluppi dovrebbero contribuire al proliferare di soluzioni di investimento al di là dei mercati privati, che facilitino l’accesso ai mercati pubblici, contribuendo a incrementare la portata della lotta per la salute degli oceani.
Inoltre, alcuni investitori stanno iniziando ad aderire su base volontaria a iniziative come i Principi per la Finanza Sostenibile dell’Economia Blu. Altri stanno supportando gli sforzi per lo sviluppo della trasparenza nelle decisioni di investimento tramite iniziative come la Taskforce on Nature-related Financial Disclosure. Nel complesso, ci aspettiamo di veder emergere nuove soluzioni di investimento con risvolti positivi per la natura e l’ambiente.
Come investire sul tema della blue economy?
In BlueBay lo facciamo tramite il fondo Impact-Aligned Bond Fund, la nostra strategia a impatto con cui puntiamo a investire in modo tematico su società che forniscono soluzioni ad alcune delle principali sfide ambientali e sociali al mondo. Tali sfide includono una gestione migliore delle risorse naturali, proprio come gli oceani.
Gli oceani rientrano quindi nel nostro tema di investimento volto a rendere praticabile l’economia circolare, che ha come target le aziende che offrono prodotti con un basso impatto ambientale e quelle che permettono una gestione migliore delle risorse naturali. Quest’ultima dimensione attualmente ha un universo investibile limitato, ma che pensiamo sia destinato ad espandersi in futuro.
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