L’inasprimento delle politiche monetarie da parte della Fed ha favorito il crearsi di bolle speculative sui mercati mondiali, soprattutto per quei Paesi dove le Banche centrali sono state costrette a mantenere politiche monetarie più espansive.
L’inasprimento delle politiche monetarie da parte della Fed ha favorito il crearsi di bolle speculative sui mercati mondiali, soprattutto per quei Paesi dove le Banche centrali sono state costrette a mantenere politiche monetarie più espansive. L’Australia è testimone di un boom insostenibile dei prezzi del mercato immobiliare (nella sola Sydney +80% in 5 anni), il volume dei mutui ipotecari rappresenta ora il 60-65% del patrimonio delle banche, percentuali maggiori della media internazionale. Ad allarmare è la situazione finanziaria delle famiglie, che registra una crescita sul debito totale di oltre 30 punti percentuali rispetto agli standard internazionali. Le autorità regolatrici australiane hanno cercato di rafforzare la capacità del sistema bancario di far fronte a una recessione del settore immobiliare introducendo misure “macroprudenziali”, limitando così i prestiti più rischiosi. Resta da vedere come queste misure contribuiranno ad arginare l’entità delle perdite subite dalle banche in caso di forte recessione del mercato immobiliare. Rimane un dubbio, ovvero ci si chiede se l’inasprimento degli standard di prestito possa provocare un calo ulteriore dei prezzi degli immobili, intensificando così i problemi cui gli istituti bancari devono far fronte. Riteniamo che la Reserve Bank of Australia farà fatica ad alzare i tassi alla stessa velocità delle altre Banche centrali. Per questo da qualche tempo abbiamo assunto posizioni "short" verso il dollaro australiano e verso il debito bancario tramite credit default swap, mentre abbiamo mantenuto posizioni lunghe sui titoli di Stato a breve scadenza.