CONTRIBUTO a cura di Rudi Van Den Eynde, head of Thematic Global Equity di Candriam. Contenuto sponsorizzato.
Sostenuta dai progressi scientifici e tecnologici, la guarigione di alcune forme di cancro non è più un’utopia. Oltre a un migliore controllo della malattia, l’interdisciplinarietà sarà una delle principali leve di trasformazione. E, come spesso accade, i finanziamenti saranno il motore del cambiamento.
I dati ufficiali non lasciano spazio a dubbi1. Seconda causa di mortalità nel mondo, il cancro ha fatto dieci milioni di vittime nel 2020. Secondo la IARC, un terzo dei decessi è direttamente collegato a cinque grandi fattori di rischio: obesità, alimentazione, condizioni fisiche, alcol e tabacco, principale causa del cancro più letale, quello al polmone, che rappresenta il 18% delle vittime. Altra caratteristica di rilievo: il cancro è una malattia in rapida espansione, con diciannove milioni di nuovi casi rilevati. I tumori del seno, del polmone, del colon, della prostata e della pelle sono i più rappresentati in termini di incidenza.
I principali indici di criticità mostrano chiaramente il percorso che resta ancora da percorrere per ridurre l’impatto sociale, umano e finanziario del cancro, il cui costo annuo è stimato a 1.160 miliardi di dollari2. Oltre a un più ampio accesso a trattamenti sempre più sofisticati, la prevenzione e la diagnosi precoce saranno due parametri essenziali. Anche l’imperativo ridimensionamento dei servizi esistenti dovrebbe rivelarsi redditizio: potrebbe infatti generare 12,43 dollari per ogni dollaro investito3.
Giornata mondiale contro il cancro: la sfida del riconoscimento
Quest’anno, la Giornata mondiale del cancro si concentra sulla comprensione e sul riconoscimento delle disuguaglianze nella gestione della malattia. L’evento globale offre un’opportunità per spezzare questo status quo, che si traduce nella perdita di troppe vite umane. Trattamento, prevenzione, diagnosi precoce. Particolare attenzione dovrà essere rivolta all’accesso ai servizi sanitari essenziali, che variano evidentemente in base al reddito, al livello di istruzione e all’ubicazione geografica.
Oltre a ridurre le discriminazioni legate all’origine etnica, al genere, all’orientamento sessuale, alle disabilità e agli stili di vita, la comunità internazionale dovrà raccogliere anche la sfida della conoscenza. “Informazione, sensibilizzazione ed educazione delle popolazioni, in particolare dei più giovani, saranno fattori essenziali nella lotta al cancro”, ricorda il professor Fabrice Barlesi, direttore generale di Gustave Roussy.
Le grandi sfide finanziarie correlate
Come spesso accade, gli investimenti saranno il motore del cambiamento. L’impulso potrà provenire dai Governi o dalle maggiori istituzioni accademiche, ma dovrà assolutamente essere sostenuto da finanziamenti privati e dall’attività filantropica. Sempre più sofisticati, i trattamenti contro il cancro richiederanno maggiori risorse finanziarie per stimolare la ricerca. A causa dell’eterogeneità delle malattie, la ricerca si concentrerà soprattutto su sottogruppi di pazienti, non senza aumentare il costo dei programmi avviati. Le indispensabili partnership pubblico/privato non saranno sufficienti.
I fondi di investimento dovranno dare il loro contributo, per facilitare la scoperta e sostenere la diffusione di nuovi farmaci. Tra gli altri esempi, il cluster di Boston, che rappresenta ‘la via da seguire’. Garanzia di velocità ed efficienza, questa emulazione è tuttavia soggetta a condizioni: più aperti alle opportunità nel settore sanitario, gli operatori finanziari dovranno accettare l’assunzione di rischi insita in qualsiasi ricerca scientifica. Per alleviare il peso di questa incertezza, dovranno affidarsi a consulenze specialistiche. La fiducia sarà un parametro determinante nella decisione di investimento.
Una cosa è certa: i mondi accademico, industriale e finanziario dovranno collaborare più strettamente, nell’interesse della collettività. Anche il professor Fabrice Barlesi crede fermamente nella teoria della decompartimentazione, nell’interesse dei pazienti. La strada per la guarigione Considerato a lungo una malattia incurabile, il cancro potrebbe diventare una ‘semplice’ patologia cronica. Grazie ai progressi terapeutici annunciati, possiamo prevederne l’eradicazione a medio termine? “La guarigione, nel senso stretto del termine, sembra del tutto illusoria. La malattia potrebbe comunque diventare un incidente di percorso, che il paziente potrebbe superare, nella maggior parte dei casi. Attualmente stiamo riuscendo a curare quasi la metà dei tumori. Questa proporzione potrebbe raggiungere i due terzi entro la metà del secolo”, annuncia il professor Barlesi.
Al di là dei soli trattamenti farmacologici, la prevenzione e l’educazione rivestiranno un ruolo chiave nel processo descritto. Per conseguire l’obiettivo, la lotta al fumo, all’alcolismo o alla cattiva alimentazione deve essere sostenuta da politiche pubbliche più attive. La vaccinazione sistematica contro il cancro della cervice uterina dovrà seguire questa stessa logica. Anche la diagnosi precoce avrà un ruolo cruciale. “Prima riusciremo a diagnosticare la malattia, meglio saremo in grado di trattarla! Come minimo, è la garanzia di un più rapido ritorno alla società e di una più lunga aspettativa di vita”, prosegue Barlesi. In quest’area, l’intelligenza artificiale potrebbe sia contribuire alla conoscenza scientifica, sia affinare l’accuratezza della diagnosi. “Semplicità, accessibilità ed equità saranno tre variabili determinanti per ottenere la partecipazione del paziente”, conclude Fabrice Barlesi.
Partner del progetto PRISM, il centro nazionale di medicina di precisione lanciato da Gustave Roussy, l’Università Paris-Saclay, CentraleSupélec, l’Inserm, insieme a Unicancer e all’ARC, Candriam contribuirà alla lotta contro il cancro. Attraverso la sua rete di esperti, il Centro indirizzerà gli sviluppi, i progetti e le soluzioni più utili alla comunità
Il 2022 per il settore sanitario globale
Il settore sanitario globale ha sottoperformato i mercati azionari nel 20214. Cosa ci riserva il 2022? Le pressioni inflazionistiche continueranno a spingere le banche centrali a intervenire. Nel medio termine, gli ultimi messaggi inviati dalla Fed (rialzo dei tassi di interesse e riduzione del bilancio) condizioneranno la performance annuale, mentre la riduzione della liquidità fornita dalle banche centrali rappresenta un importante punto di svolta per gli investitori. Tuttavia, ciò non dovrebbe in alcun modo condurre, a nostro avviso, al collasso dell’economia. Per questo, riteniamo che i settori più difensivi, come la sanità e i prodotti di base, si riveleranno a un certo punto molto attraenti in termini relativi: la loro natura difensiva e la loro minore sensibilità al contesto economico diventeranno un vantaggio.
Sebbene sia sempre difficile determinare la tempistica esatta di questo cambio di orientamento del mercato, riteniamo che dalla seconda metà dell’anno in poi questi settori dovrebbero offrire migliori prospettive. Alcune società farmaceutiche a grande capitalizzazione stanno già offrendo segnali incoraggianti, mentre le società a bassa capitalizzazione risentono in maggior misura del contesto generale ‘senza rischi’ che domina i mercati all’inizio dell’anno.
Le grandi società del settore oncologico (prodotti farmaceutici, biotecnologie e tecnologie mediche dedicate al cancro) reggono molto bene in generale e alcuni titoli in crescita tornano ad essere più accessibili, in termini di valutazioni. Dei 51 nuovi farmaci (‘nuove entità molecolari’) approvati negli Stati Uniti dall’autorità di regolamentazione FDA nel 2021, un terzo erano farmaci antitumorali e la nostra strategia è stata quella di investire nella maggior parte delle aziende che beneficiano di queste approvazioni.
Con un numero molto significativo di nuovi farmaci antitumorali in fase di sviluppo, siamo ragionevolmente certi che si verificheranno ulteriori scoperte cliniche, con vantaggi sia per i pazienti che per gli investitori. L’innovazione non è tuttavia un processo lineare e periodi di successo possono alternarsi a fasi meno produttive. Saremo attenti ad ogni nuova pubblicazione clinica, nella speranza di individuare in tempo utile i farmaci che fanno davvero la differenza.
Note
1 “Global cancer statistics 2020: GLOBOCAN estimates of incidence and mortality worldwide for 36 cancers in 185 countries”, International agency for research on cancer (dicembre 2020).
2 “Assessing national capacity for the prevention and control of noncommunicable diseases: Report of the 2019 global survey”, Organizzazione Mondiale della Sanità (marzo 2020).
3 “Global costs, health benefits, and economic benefits of scaling up treatment and imaging modalities for survival of 11 cancers: a simulation-based analysis”, The Lancet Oncology (marzo 2021).
4 Rendimento lordo al 31.12.2021: MSCI World Health Care Index (USD): 20,34% MSCI World Index (USD): 22,35% Fonte: MSCI®
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