Paul Nash spiega perché combinare approccio attivo e passivo è una strategia vincente. Contenuto sponsorizzato da Fidelity International
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CONTRIBUTO a cura di Paul Nash, Multi Asset Investment director, Fidelity International. Contenuto sponsorizzato da Fidelity International.
Sebbene il dibattito “attivo contro passivo” faccia spesso notizia, riteniamo che entrambi gli stili di investimento possano ricoprire entrambi un ruolo importante ai fini di un investimento multi-asset di successo. Gli investitori non dovrebbero, pertanto, considerare una scelta tra attivo e passivo, quanto piuttosto valutare come sfruttare al meglio i vantaggi offerti da entrambe le strategie.
Accediamo ai mercati tramite una combinazione di elementi costitutivi al fine di soddisfare al meglio gli obiettivi e le preferenze di investimento dei clienti. Quando costruiamo i portafogli, consideriamo sia il miglior modo in cui potremmo fare leva su una determinata visione che desideriamo esprimere, sia il ruolo che ciascuna parte svolge all’interno del portafoglio nel suo complesso. A nostro avviso, disporre di una gamma di opzioni più ampia possibile è la soluzione migliore per soddisfare gli obiettivi dei clienti.
Attivo o passivo: i fattori da tenere in considerazione per orientarsi
Le preferenze degli investitori in materia di rischio, rendimento, costi e orizzonte temporale sono tutti fattori importanti per decidere quando e dove orientarsi verso una gestione attiva o passiva. Ad esempio, gli investitori che preferiscono mantenere bassi i costi tendono a optare per una percentuale maggiore di strumenti passivi, mentre quelli che intendono conseguire obiettivi specifici di rendimento, rischio o reddito troveranno spesso che le strategie attive sono più adatte a soddisfare le loro esigenze. Anche il fatto che un investitore sia focalizzato su rendimenti assoluti o relativi avrà la sua importanza. Ad esempio, per gli investitori che puntano a rendimenti assoluti la gestione attiva risulta più interessante se si prevede che i rendimenti del mercato (beta) saranno bassi.
Anche le condizioni del mercato in generale sono determinanti. Le strategie attive tendono a ottenere risultati migliori nei periodi di turbolenze di mercato perché i gestori sono in grado di gestire le posizioni in modo dinamico in base alle informazioni in arrivo e, ove necessario, possono ricorrere in modo flessibile alla liquidità e ai flussi come risorsa in caso di mercati sotto pressione. Le strategie passive pure dipendono, tuttavia, dalla capitalizzazione di mercato e il loro ribilanciamento avviene solo periodicamente, il che significa che i flussi non possono essere gestiti in modo dinamico, l’esposizione viene mantenuta al ribasso e si perdono le opportunità derivanti da valutazioni interessanti.
Le strategie attive tendono, inoltre, a essere favorite quando i titoli di ridotte dimensioni realizzano buoni risultati rispetto al benchmark, mentre quelle passive sono difficili da battere in caso di sovraperformance dei titoli di maggiori dimensioni, soprattutto quando la concentrazione del mercato è elevata. I fondi passivi possono essere un buon modo per ottenere esposizione ai settori statunitensi e globali, che risultano dotati di una buona copertura dal punto di vista della ricerca e dove la concentrazione dell’indice è elevata (i primi 10 titoli rappresentano il 30% dell’indice MSCI US1). Quando i mercati sono trainati dal sentiment, le strategie passive tendono a conseguire buoni risultati perché gli approcci attivi sono spesso gestiti con una predilezione per i fondamentali rispetto alle oscillazioni dei prezzi. Infine, se la dispersione del mercato è elevata (quando la variazione tra i rendimenti delle singole azioni od obbligazioni all’interno di un indice è elevata), le strategie attive tendono a essere favorite perché gli investitori capaci hanno maggiori probabilità di sovraperformare il benchmark selezionando i titoli che presentano le migliori performance. Nel corso degli anni abbiamo assistito ad alcuni esempi di questo tipo per alcuni fondi attivi che investono nei mercati emergenti.
Perché gestione attiva
L’investimento attivo offre l’opportunità di sovraperformare grazie alla selezione dei titoli o alle decisioni di asset allocation, mentre gli investitori passivi otterranno solo il rendimento del mercato in generale meno i costi. Va notato che tutte le decisioni di asset allocation sono attive, per cui anche nei casi in cui viene replicato un indice è necessario scegliere quale indice replicare, il che può costituire un fattore significativo rispetto alla performance complessiva dell’investimento. In genere, gli approcci attivi possono investire più liberamente rispetto alle controparti passive, poiché non sono vincolati a un indice: ciò significa che è possibile soddisfare le esigenze etiche o di altro tipo di un particolare cliente. I gestori attivi possono ridurre al minimo le perdite potenziali evitando determinate società, settori o aree geografiche. Gli investitori passivi sono tenuti ad accettare un indice, indipendentemente dalla sua costruzione e dalla qualità o dal prezzo delle partecipazioni sottostanti ad esso relative. Dato che la maggior parte degli indici si basa sulla capitalizzazione di mercato, ciò può portare a concentrarsi sulle società e sui settori di maggiori dimensioni o a pagare per quelli più in voga.
Perché gestione passiva
È improbabile che un fondo passivo sottoperformi l’indice di mercato in modo significativo. La gestione attiva, invece, richiede molte competenze, soprattutto in mercati ad alta efficienza, e la sottoperformance è una possibilità. Le commissioni di gestione delle strategie passive sono solitamente inferiori a quelle di un fondo gestito in modo attivo. Tuttavia, i fondi passivi presentano spesso dei costi nascosti, dovuti al costo potenzialmente elevato del ribilanciamento. In molti casi, il tasso di commissione “primaria” può essere fuorviante. Le strategie passive offrono un modo semplice e rapido per accedere a un mercato: è necessaria solo una breve ricerca aggiuntiva in merito allo stile e alle competenze del gestore. Il processo può essere seguito facilmente e non si affida a un singolo individuo, cosa che a volte può accadere con le strategie a gestione attiva.
I vantaggi di entrambi gli approcci
Sia l’approccio attivo che quello passivo presentano punti di forza e di debolezza. La combinazione di questi due stili ci permette di trarre vantaggio da entrambi, poiché offre un mix di possibili risultati di investimento superiori e costi inferiori, a seconda delle preferenze dei nostri clienti. Non esistono due mercati uguali, il che significa che il modo ottimale di accedere a ciascuno di essi sarà diverso e potrà cambiare nel corso del tempo. Rimanere flessibili ci permette di scegliere l’approccio ottimale in base agli obiettivi del cliente, alle caratteristiche del mercato e alle condizioni in continuo mutamento.
Propendiamo per un approccio diversificato a lungo termine agli investimenti grazie ad una gamma di fondi che offrono agli investitori la possibilità di scegliere il livello di rischio che prediligono, diverse asset class e aree geografiche, e che sfruttano un Team di Analisti della ricerca di grande esperienza e con ampie risorse.
Fonti e note
1FactSet al 29 febbraio 2024.
Informazioni importanti. Gli investitori devono tenere conto del fatto che le opinioni qui riportate potrebbero non essere più attuali e che potrebbero anche essere già state modificate. - Il valore degli investimenti e il reddito derivante possono diminuire o aumentare e un investitore può anche non riottenere la somma investita.