Come diversificare in un contesto di inflazione

Giovanni Papini. Immagine concessa (UBS AM)
Giovanni Papini. Immagine concessa (UBS AM)

Contributo a cura di Giovanni Papini, country head, UBS Asset Management Italy. Contenuto sponsorizzato.

Siamo in una fase di cambiamento del paradigma sui mercati, con un nuovo regime che non si vedeva da decenni sui mercati finanziari: quello dell'inflazione reale e persistente. I contesti inflazionistici sono molto più difficili da gestire. Quando sono accompagnati da crescita (o "reflazione"), gli asset rischiosi come le azioni possono offrire rendimenti discreti, ma quando la crescita rallenta o scende ("stagflazione"), tutto diventa più difficile, poiché il tradizionale "porto
sicuro" rappresentato dal comparto obbligazionario non è più uno strumento di diversificazione affidabile
e anche le azioni tendono a essere sotto pressione. Investire in queste condizioni richiede di prendere in considerazione un insieme di strumenti aggiuntivi rispetto a quelli utilizzati negli anni passati, ovvero inserire nei portafogli investimenti alternativi che possono svolgere un ruolo fondamentale di diversificazione dei rendimenti.

Opportunità nei fondi hedge

L’inasprimento delle condizioni finanziarie, una maggiore volatilità e un incremento dei premi al rischio, sono tutti fattori che possono contribuire a creare opportunità di investimento per i fondi hedge, che cercano di generare valore indipendentemente dalla direzione dei mercati. Non tutti gli approcci però sono adatti a trarre vantaggio dall’attuale volatilità, come confermato dalle performance da inizio anno. Alcuni esempi di settori che preferiamo sono le materie prime, mercato molto volatile e inefficiente, con squilibri tra domanda e offerta e decenni di sotto-investimenti, le strategie global macro, in grado di cogliere opportunità nei movimenti dei rendimenti e delle valute, le strategie obbligazionarie di relative value, che beneficiano delle dislocazioni sui tassi di interesse e dell’aumento della volatilità e le strategie azionarie long-short, poiché i periodi di aumento del costo del capitale storicamente si sono rivelati un contesto ottimale per cogliere valore dalle posizioni corte.

Occhio al settore immobiliare

Un’altra asset class da tenere in considerazione è il settore immobiliare, che in genere offre rendimenti stabili e un rischio limitato a livello di portafoglio, grazie alla volatilità contenuta e alle basse correlazioni con le asset class tradizionali. In base a una nostra analisi del 2020 che ha confrontato i rendimenti immobiliari nominali e l'inflazione in 26 Paesi a livello globale, il settore ha offerto una protezione dall’inflazione pari a circa l’80% 1. Anche in periodi di stagflazione, analizzando i dati degli Stati Uniti degli anni Settanta, il settore immobiliare ha sovraperformato azioni e obbligazioni, seppur in misura minore rispetto ai periodi di migliore crescita economica. A nostro avviso, le maggiori minacce per i mercati immobiliari sono i periodi di recessione associati a un'inflazione nella media o inferiore alla media. Per mitigare tali rischi, riteniamo che la strategia più prudente sia un'ampia diversificazione tra i vari Paesi

I mercati privati offrono rendimenti interessanti

Inoltre, riteniamo che anche i mercati privati offrano interessanti rendimenti corretti per il rischio e benefici di diversificazione, in particolare il settore delle infrastrutture, resiliente per natura, poiché fornisce servizi ritenuti essenziali nella società odierna (elettricità, riscaldamento, internet ad alta velocità, mobilità). L’asset class ha un basso legame con il ciclo economico, dato che i governi nel corso degli anni hanno attuato politiche favorevoli alle infrastrutture nei periodi di debolezza congiunturale e, storicamente, le azioni infrastrutturali hanno sovraperformato i mercati pubblici quando l'inflazione è stata superiore alla media, anche se combinata ad una bassa crescita del PIL.

Transizione energetica

Infine, guardando all'attuale scenario geopolitico, la guerra in Ucraina ha costretto il mondo a riportare l'attenzione sulle fonti energetiche tradizionali come il gas naturale e l'energia nucleare nel breve periodo. D’altro canto, i prezzi elevati dell'energia sono sempre stati un driver dell'innovazione nelle tecnologie pulite. La crisi attuale potrebbe quindi accelerare la transizione energetica globale nel lungo periodo, un trend secolare verso il quale il settore delle infrastrutture private è molto esposto.

Note

1 Outlook del settore immobiliare - Numero 1, febbraio 2020