Comgest: una alternativa al portafoglio bilanciato?

Alexandre Narboni, Comgest, notizia. Immagine ceduta.

Contributo a cura di Alexandre Narboni, gestore del fondo Comgest Growth Global Flex di Comgest. Contenuto sponsorizzato.

Il 27 agosto 2020 potrebbe passare alla storia come il giorno in cui Jerome Powell, presidente della Federal Reserve statunitense, ha seppellito il tradizionale portafoglio bilanciato. Il suo annuncio che la Fed avrebbe mantenuto un "obiettivo di inflazione media" e non avrebbe più puntato a un obiettivo di inflazione esattamente del 2%, significava che la banca centrale era pronta a lasciare che l'inflazione aumentasse prima di intervenire sui tassi di interesse. Il contesto economico attuale è in netto contrasto con quello di 40 anni fa, quando il predecessore di Powell, Paul Volcker, fu costretto ad aumentare i tassi di interesse a breve termine al 20% nel giugno 1981 per gestire l'inflazione, proprio mentre l'economia statunitense entrava in una grave recessione. Da allora, i tassi d'interesse dei Treasury a 10 anni sono scesi dal 15,8% all'1,1%. Questo drammatico calo dei tassi d'interesse ha fornito un importante vento di coda per molti investitori a lungo termine, come i fondi pensione e i fondi patrimoniali, che spesso detengono una combinazione di azioni e titoli di stato (o altri strumenti a reddito fisso) nei cosiddetti portafogli bilanciati "60/40". Concepito come un modo per "bilanciare" rischio e rendimento, l'idea alla base di questi portafogli era che se le azioni avessero subito un colpo, le obbligazioni più "sicure" avrebbero agito da stabilizzatore. Questo approccio all'investimento è andato molto bene per gran parte degli ultimi 40 anni. 

Grafico 1. 60/40 Portafoglio: Rendimenti annuali negli ultimi quattro decenni (%)

Visto l’attuale livello dei tassi d'interesse, tipicamente negativo in termini reali, crediamo che non si possa più fare affidamento sulle obbligazioni per tenere a galla un portafoglio come una volta. Di conseguenza, per ottenere risultati d'investimento comparabili, gli investitori devono aumentare la loro esposizione al rischio. Molti finiscono per cercare investimenti meno liquidi come il private equity, l'immobiliare o altri asset alternativi. Il fatto che gli investimenti non quotati non siano valutati su base giornaliera può apparentemente ridurre la volatilità del portafoglio, ma crediamo che la bassa liquidità di queste alternative possa comportare rischi significativi nei periodi di stress del mercato. Un'altra opzione per gli investitori è quella di aumentare la loro allocazione azionaria. Le azioni sono liquide e possono essere un investimento interessante se l'inflazione diventa elevata. Lo svantaggio delle azioni, tuttavia, è che possono subire grossi drawdown e un'elevata volatilità a breve termine. Negli ultimi 15 anni, il massimo drawdown annuale raggiunto dall'indice MSCI AC World è stato pari a quasi il -44% (durante un crollo del mercato), troppo per un investitore con un profilo di rischio bilanciato.

Per attenuare il rischio al ribasso di un'allocazione azionaria pura, l’investitore può considerare la necessità di aggiungere un overlay di copertura al proprio portafoglio. Questo è un settore in cui Comgest ha sviluppato le proprie competenze in materia di investimenti dal 2012 per offrire agli investitori un veicolo di investimento azionario con minore volatilità. Comgest Growth Global Flex (il fondo), che gestiamo da oltre tre anni, consente di accedere al nostro portafoglio azionario globale quality growth in combinazione con un modello quantitativo proprietario che copre in maniera dinamica le esposizioni ai mercati azionari regionali e alle valute dei mercati sviluppati, a seconda del contesto di mercato. Di seguito sono descritti gli indicatori di performance e di rischio del fondo:

  • Limitare le perdite a un massimo del 15%;
  • Mantenere la volatilità annua al di sotto dell'8%;
  • Nel lungo termine, catturate in media oltre il 60% della performance del mercato azionario globale nei mesi positivi e meno del 40% in quelli negativi.

Il portafoglio si basa su tre fattori di performance:

Strategia azionaria globale

Il fondo si avvale della comprovata esperienza di Comgest nella selezione titoli replicando il portafoglio della Global Equity Strategy di Comgest, investendo nelle stesse società di alta qualità in grado di sostenere una crescita degli utili superiore alla media per un lungo periodo di tempo. Forte di un track record di oltre 30 anni, la nostra Global Equity Strategy ha conseguito una sovraperformance in euro rispetto all’indice MSCI ACWI di oltre 300 punti base, al netto delle commissioni6, su base annualizzata, dal lancio.

Copertura del rischio di coda e azionario

Sulla base dei risultati del nostro modello proprietario, applichiamo tassi di copertura dinamici e flessibili, compresi tra lo 0% e il 100% dell'esposizione azionaria del fondo mediante a) posizioni in futures su indici azionari short per la copertura azionaria e b) posizioni in futures su indici di volatilità long per la liquidi, che coprono i principali mercati regionali in cui il portafoglio azionario è investito, sono correlati al portafoglio, in quanto li rendono strumenti di copertura adatti e convenienti e ci consentono di mantenere l'esposizione totale alla nostra selezione titoli coprendo esclusivamente l'esposizione di mercato.

Copertura valutaria

Sulla base di un altro modello proprietario quantitativo, applichiamo la copertura delle valute dei mercati sviluppati anche per controllare il rischio di cambio mediante posizioni corte su contratti di cambio a termine. Questa strategia di copertura è inoltre pienamente flessibile (tra 0% e 100%), il che significa che il portafoglio del fondo può mantenere l'esposizione valutaria con impostazione opportunistica per cogliere le tendenze rialziste delle cosiddette valute safe haven come lo yen giapponese, soprattutto nei mercati azionari volatili e ribassisti, e beneficiare così di copertura quando le valute si deprezzano. La copertura valutaria si concentra solo sulle valute dei mercati sviluppati, per essere efficiente in termini di costi (i differenziali di tasso d’interesse rendono molto costosa la copertura valutaria dei mercati emergenti).

A fine gennaio 2021, Comgest Growth Global Flex ha registrato un rendimento annualizzato dal lancio del 9,2% con un drawdown massimo del 15,4% (vs 7,6% e -22,2%, rispettivamente, per un portafoglio bilanciato 60/409). Nello stesso periodo, la volatilità annualizzata è stata del 9,2%. Riteniamo questi risultati incoraggianti alla luce delle due configurazioni di mercato a “V” della recessione e ripresa sperimentate negli ultimi due anni, che possono mettere in difficoltà i modelli di copertura quantitativa. Questo è vero soprattutto considerando che i movimenti del mercato nel 2020 sono stati senza precedenti in termini di velocità ed entità, con i titoli che a marzo sono crollati nel mercato ribassista più rapido mai registrato prima di mettere a segno un rimbalzo mai visto negli ultimi novant’anni. Il downside capture ratio del fondo è stato del 40% rispetto al mercato azionario globale dal 1° gennaio al 23 marzo 2020, quando il mercato ha toccato il livello più basso.

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Comgest:

Comgest è una società di asset management indipendente, un gruppo internazionale con sede centrale a Parigi e uffici ad Amsterdam, Boston, Dublino, Düsseldorf, Hong Kong, Singapore, Sydney e Tokyo, due filiali rispettivamente a Milano e Brussels ed un ufficio rappresentativo a Londra. Sin dalla propria nascita nel 1985, Comgest è caratterizzata da un approccio unico di “quality growth” a lungo termine, in grado di selezionare le società di comprovata qualità con solide prospettive per una crescita sostenibile. Comgest segue una clientela diversificata di investitori in tutto il mondo con uno staff di oltre 180 esperti da 30 paesi diversi e gestisce un patrimonio di EUR 38.8 miliardi (dati al 31 dicembre 2020).