Matt Christensen, global head of Sustainable and Impact Investing di Allianz Global Investors spiega in cosa consiste il ruolo di “shaper della sostenibilità” per la società. Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Matt Christensen, global head of Sustainable and Impact Investing di Allianz Global Investors. Contenuto sponsorizzato.
Con la pubblicazione del Sustainability and Stewardship Report 2022, Allianz Global Investors ribadisce la propria ambizione a sviluppare percorsi di cambiamento che contribuiscano a supportare il futuro dei suoi clienti, nonché dell’azienda stessa e dell’intera società. Il ruolo di “shaper della sostenibilità” si esplicita innanzitutto nel guidare gli investitori attraverso un approccio differenziato agli investimenti che parte dall’attenzione al rischio ESG, per comprendere poi le strategie sostenibili, fino all’opportunità di generare un impatto reale misurabile: la nostra offerta prevede infatti soluzioni con vari livelli di integrazione della sostenibilità, che rispondono alle differenti esigenze degli investitori, sempre con l’obiettivo di offrire partnership e collaborazione per generare una crescita sostenibile a lungo termine a sostegno della conservazione e dell’incremento del loro patrimonio. Un approccio all’investimento sostenibile che negli anni ha registrato una continua evoluzione, in parallelo all’evolversi del contesto economico e sociale, e che presumibilmente in futuro vedrà un focus sempre maggiore sull’Impact investing, ovvero sulle strategie che mirano a conseguire risultati sostenibili misurabili su aspetti specifici quali le energie rinnovabili o le priorità stabilite dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.
I principali traguardi raggiunti del 2022 e le novità del 2023
A fine 2022 AllianzGI offriva ben 177 prodotti sostenibili: nel 2022 sono stati lanciati 5 nuovi fondi sostenibili e ne sono stati convertiti altri 31. Circa il 50% degli asset è gestito secondo criteri ESG, percentuale che è prevista in continuo aumento nei prossimi anni. Il 100% degli AuM, oltre a prevedere l’applicazione di criteri di esclusione che riguardano armi controverse e carbone, è comunque “ESG risk assessed”, ovvero soggetto ad una valutazione relativamente ai rischi in materia di sostenibilità.
Ma il 2022 è stato soprattutto l'anno dello sviluppo dell'architettura dei dati a sostegno del nostro percorso. Una svolta importante è stata il lancio della nuova piattaforma proprietaria chiamata SUsIE (Sustainability Insight Engine), che si avvale di una tecnologia all'avanguardia per facilitare l'accesso ai dati ESG a tutti i nostri esperti di investimenti, agli specialisti di prodotto, gestione del rischio e agli altri stakeholder. Trasforma i dati provenienti da più di 10 fornitori terzi in set di dati standardizzati utilizzando l'archiviazione dei dati nel cloud. SusIE è un supporto chiave per le nostre decisioni di investimento attivo sulla sostenibilità per tutte le asset class. Consente infatti di utilizzare l’insieme dei dati ESG disponibile a supporto delle principali strategie: una solida architettura proprietaria di dati risulta fondamentale per promuovere e indirizzare gli approfondimenti in materia di sostenibilità, il processo decisionale di investimento e l’ottenimento di risultati non finanziari unitamente ai rendimenti finanziari. Concretamente significa anche la valutazione di oltre 10.000 aziende e 178 Paesi in base alla nostra metodologia di sostenibilità proprietaria. Inoltre, intendiamo utilizzare le tecnologie emergenti di intelligenza artificiale per espandere le nostre analisi e i segnali in tempo reale relativi ai comportamenti aziendali.
Il lancio di SusIE ha consentito anche lo sviluppo di una nuova metodologia di investimento basata sui KPI (indicatori chiave di performance). Questo nuovo approccio considera la sostenibilità in termini di obiettivo KPI da raggiungere a livello di portafoglio: ci avvaliamo di indicatori misurabili, che vengono analizzati e comunicati, per monitorare risultati in ambito ESG che siano sufficientemente significativi al fine di dare un’impronta sostenibile al processo di investimento. Il primo KPI che abbiamo introdotto riguarda la riduzione delle emissioni di carbonio e si basa sull’intensità dei gas serra. Gli obiettivi consistono in una riduzione minima dell’intensità dei gas serra del portafoglio rispetto al benchmark, oppure in una riduzione dell’intensità dei gas serra del portafoglio di almeno il 5% su base annua. Abbiamo in programma di arricchire ulteriormente l’elenco dei KPI disponibili e di estenderli ad un maggiore numero di prodotti.
Integrare la stewardship attiva nell’approccio all’investimento
In qualità di asset manager attivo, riteniamo che per creare percorsi sostenibili di cambiamento sia essenziale instaurare un dialogo costruttivo con le società in cui investiamo. Nel 2022 abbiamo continuato a perfezionare il nostro approccio all’engagement tematico e collaborativo allineato alle tre aree di intervento per noi chiave, che sono il Cambiamento climatico, i Confini planetari ed il Capitalismo inclusivo, oltre alla governance. Abbiamo condotto attività di engagement presso 355 aziende quotate in 28 mercati, coinvolgendo anche con 30 entità governative dei Paesi emergenti, e raggiunto importanti traguardi che hanno riguardato attività che si sono protratte su diversi anni di dialogo costruttivo.
Nel corso del 2022 abbiamo inoltre continuato a esercitare i nostri diritti di voto per delega, uno degli strumenti più efficaci a nostra disposizione per promuovere il cambiamento e influenzare le società, partecipando a 10.205 assemblee societarie e votando in merito a oltre 100.000 proposte degli azionisti e dei vertici aziendali. AllianzGI ha votato contro, non ha partecipato o si è astenuta su almeno un punto all'ordine del giorno nel 69% di tutte le assemblee a livello globale. Sempre a livello globale si è inoltre opposta al 16% delle proposte in materia di capitale, al 23% di quelle relative ai membri dei CdA e al 43% delle proposte sulle remunerazioni.
In qualità di investitori responsabili a lungo termine, per noi sono due i temi chiave: innanzitutto una maggiore responsabilità nei confronti di obiettivi credibili di transizione climatica e, in secondo luogo, il continuo controllo delle remunerazioni. A partire dal 2023, rafforzeremo ulteriormente le nostre linee guida in materia di voto per quanto riguarda la sostenibilità: ci aspettiamo che le società europee ad alta capitalizzazione includano nelle loro remunerazioni indicatori chiave di performance ESG, e voteremo contro le politiche retributive che non ne tengano conto. Tra i recenti esempi concreti della nostra attività di proxy voting possiamo citare il sostegno alla delibera degli azionisti di Starbucks sui diritti dei lavoratori per quanto riguarda la libertà di associazione e contrattazione collettiva, o il supporto alla delibera per ridurre le emissioni di gas serra Scope 3 all’assemblea annuale di Chevron.
AllianzGI continuerà ad utilizzare il suo potere di voto per delega per influenzare le aziende: questo rappresenta uno degli strumenti più potenti a disposizione degli asset manager per ottenere un cambiamento e quindi una forma di influenza che potrà contribuire a plasmare un futuro più sostenibile per le aziende e la società.