Le dinamiche demografiche hanno implicazioni sull’economia e un ruolo centrale su decisioni di politica pubblica, inflazione e investimenti. La prospettiva di Simona Gambarini. Contenuto sponsorizzato da Goldman Sachs Asset Management.
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CONTRIBUTO a cura di Simona Gambarini, senior market strategist, Strategic Advisory Solutions, di Goldman Sachs Asset Management. Contenuto sponsorizzato da Goldman Sachs Asset Management.
Le dinamiche demografiche - quali età media, aspettativa di vita o tasso di natalità - presentano delle implicazioni concrete sull’economia e, al contempo, possono svolgere un ruolo centrale e influenzare le decisioni di politica pubblica, l’inflazione e gli investimenti in orizzonti temporali a lungo termine.
Nel precedente articolo abbiamo analizzato l’impatto dei trend demografici sul mercato immobiliare e sull’obbligazionario, vediamo ora come la demografia influisce sul mercato azionario.
I trend demografici supportano gli investitori azionari
In Goldman Sachs Asset Management riteniamo che i trend demografici e i loro effetti possano supportare gli investitori azionari con un orizzonte temporale più lungo, che mirano a costruire portafogli resilienti ai diversi cicli economici e a prendere decisioni più informate.
Per le azioni, tende ad esserci una correlazione inversa tra il premio al rischio azionario (equity risk premium, ERP) e il livello prevalente dei tassi d’interesse, poiché l’ERP è definito come la differenza tra il rendimento atteso sulle azioni e il rendimento atteso stimato sulle obbligazioni prive di rischio. Pertanto, ci aspettiamo che l’ERP segua un modello simile, ma in direzione opposta, ai rendimenti obbligazionari. In altre parole, almeno negli Stati Uniti è probabile che l’ERP scenda nei prossimi 10-15 anni, quando i rendimenti dovrebbero aumentare e le obbligazioni rappresenterebbero un’interessante alternativa d’investimento rispetto alle azioni. Dopo tale orizzonte temporale, l’ERP potrebbe aumentare fino al 2050, con il corrispondente calo dei rendimenti, per poi diminuire nuovamente nella seconda metà del secolo, con il nuovo trend al rialzo dei rendimenti. Questo andamento probabilmente varierà da Paese a Paese.
Anche la diminuzione della forza lavoro in calo potrebbe pesare sulle valutazioni azionarie. In parole semplici, le aziende hanno bisogno della crescita economica per prosperare e un aumento della popolazione in età lavorativa contribuisce direttamente a tale crescita. Se si riduce la fascia in età lavorativa, potremmo assistere a una stagnazione e le aziende avrebbero più difficoltà a far crescere i propri ricavi e utili.
Le opportunità del cambiamento demografico
Tuttavia, il cambiamento demografico può anche presentare opportunità di investimento potenzialmente interessanti. Ad esempio, è probabile che le aziende che forniscono servizi sanitari agli anziani o quelle che riusciranno a adattarsi a questi nuovi trend di consumo ne traggano beneficio. Inoltre, la riduzione prevista dell’offerta di manodopera potrebbe accelerare l’adozione di nuove tecnologie come l’IA. Le aziende che adottano queste tecnologie e aiutano altre aziende di implementarle in modo efficace possono trarne beneficio. Vediamo opportunità nel venture capital o nel growth equity, che possono sfruttare in anticipo questo trend. Nel complesso, in futuro potrebbe essere necessario costruire i portafogli in modo diverso. Nei prossimi 10-15 anni potrebbero prevalere rendimenti più elevati e premi al rischio azionario più bassi nei mercati sviluppati, ma dopo questo periodo molto probabilmente tutto dipenderà dall’evoluzione del rapporto tra i giovani e le fasce di età intermedia, che a sua volta potrebbe dipendere dalle politiche economiche e dai flussi migratori. Anche i Paesi con parametri di invecchiamento relativamente simili potrebbero registrare dinamiche di prezzo degli asset diverse. Inoltre, le aziende che offrono prodotti, servizi e tecnologie sostanzialmente e vantaggiosamente esposti alle dinamiche del comportamento di spesa dei consumatori potrebbero rappresentare interessanti investimenti a lungo termine. Infine, molte economie emergenti hanno profili demografici più positivi rispetto alle economie avanzate e pertanto possono offrire interessanti opportunità di diversificazione per gli investitori esposti alle dinamiche di invecchiamento della popolazione.
In conclusione, gli investitori a lungo termine possono cercare di incorporare queste dinamiche demografiche nelle loro decisioni d’investimento, puntando sulle società esposte in modo positivo ai modelli di spesa di consumatori più anziani e alle economie emergenti con profili demografici positivi.
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