Secondo Vincent Denoiseux di Amundi ETF, investire nei settori attraverso ETF settoriali ESG può consentire di beneficiare sia dei vantaggi propri di un’allocazione settoriale sia della flessibilità e dell'efficienza degli ETF. Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Vincent Denoiseux, head of ETF Investment Strategy, Amundi ETF, Indexing & Smart Beta. Contenuto sponsorizzato.
Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione finale di investimento.
L'applicazione di un filtro ESG a un ETF settoriale può aiutare gli investitori a gestire il rischio e potenziare i rendimenti, migliorando al contempo i punteggi ESG e di intensità di carbonio.
I settori di investimento raggruppano le società per tipologia di attività e molti investitori utilizzano i fondi settoriali per gestire il rischio e diversificare i portafogli azionari.
Investire nei settori attraverso ETF settoriali ESG1 può consentire di beneficiare da un lato dei vantaggi propri di un’allocazione settoriale, aggiustando quindi le posizioni in portafoglio sulla base delle proprie view macroeconomiche, obiettivi di investimento e tolleranza al rischio, dall'altro di quelli degli ETF, quali flessibilità e efficienza in termini di costi. Il tutto con un filtro ESG.
Caratteristiche degli investimenti settoriali
I settori sono portafogli coerenti o “mini universi” di titoli di società che operano nello stesso ramo di attività. Le azioni appartenenti allo stesso settore condividono verosimilmente fattori di performance simili, avendo un’esposizione similare ai cicli macroeconomici.
Gli investimenti settoriali sono in genere diversificati2, riducendo significativamente i rischi specifici rispetto all’investimento in un singolo titolo. Vi è inoltre bassa correlazione tra i rendimenti di settori diversi in funzione sia del differente posizionamento lungo la catena del valore sia dell’esposizione a diversi campi di attività.
I settori ciclici (p.es. beni voluttuari, materiali) in genere tendono ad avere performance migliori nei periodi di espansione economica e stabilità finanziaria. I settori difensivi (p.es. beni di prima necessità, sanità) in genere realizzano performance migliori nei periodi di contrazione economica e volatilità finanziaria.
Navigare attraverso i cicli economici

Possiamo illustrare l’esposizione dei settori al ciclo economico utilizzando gli indicatori fondamentali della crescita economica e dell’inflazione (v. figura).
Anticipando l’evoluzione del ciclo economico, gli investitori che adottano un approccio settoriale possono aggiustare i pesi in portafoglio per cogliere le variazioni di valutazione tra i settori (Fonte: Amundi, dicembre 2022).
Aggiustare l’esposizione al rischio
I modelli di portafoglio 60/40, che investono il 60% in azioni e il 40% in obbligazioni, sono ormai sdoganati. Tali approcci hanno l’obiettivo di tentare di beneficiare del potenziale di rialzo dei mercati azionari, proteggendosi al contempo dal rischio di ribasso grazie alla diversificazione2 data dalle obbligazioni.
Nel 2022 le cose non sono però andate secondo i piani per le strategie 60/403. Al calo dell’azionario è corrisposto anche il ribasso dell’obbligazionario. Per quanto il modello 60/40 non abbia funzionato nel 2022, negli ultimi decenni ha però generato costantemente rendimenti aggiustati per il rischio interessanti. Non c’è ragione, quindi, di abbandonare completamente un modello che ha ottenuto risultati positivi per molti anni per uno specifico risultato negativo . Dunque, com’è possibile migliorare tale modello?
Una delle risposte potrebbe essere l’adozione di un approccio più attivo, attraverso l’utilizzo di esposizioni azionarie settoriali. In questo modo è possibile mantenere un peso del 60% in azioni, utilizzando gli ETF settoriali al fine di sovrappesare i settori che hanno maggiori probabilità di essere resilienti, sottopesando quelli che potrebbero avere un andamento negativo in una determinata fase del ciclo economico.
Sebbene resti probabile che il portafoglio azionario soffra durante le flessioni del mercato, nel recente contesto una strategia di allocazione settoriale flessibile, implementata utilizzando ETF settoriali, avrebbe potuto almeno contribuire ad attutire i ribassi.
Un portafoglio ESG, con pochi compromessi
Gli ETF settoriali sono flessibili ed efficienti in termini di costo e consentono di implementare rapidamente la propria strategia di investimento indipendentemente dal fatto che questa sia costruita guardando ai fondamentali, ai fattori macroeconomici o al momentum.
La nostra ricerca dimostra che, per le azioni globali, adottare un approccio settoriale ESG anziché basarsi sui settori globali tradizionali consente di ottenere un miglioramento del punteggio ESG4 nonché una riduzione dell’intensità di carbonio del 30%5. Abbiamo altresì rilevato che l’aggiunta del filtro ESG non comporta un cambiamento radicale delle caratteristiche del portafoglio.
Nel caso delle azioni globali, la nostra ricerca mostra che, rispetto all’indice settoriale tradizionale, gli indici settoriali ESG offrono:
- Un beta molto simile
I beta settoriali ESG rispetto a quelli dei settori tradizionali sono più elevati per i titoli ciclici (IT, beni voluttuari, ecc.) che per quelli difensivi (beni di prima necessità e servizi di pubblica utilità)6.
- Alto grado di diversificazione
I settori ESG contengono in media 116 titoli – il 28% in meno7 rispetto al settore di riferimento. Nonostante tale riduzione, i settori ESG presentano comunque un livello di diversificazione2 interessante rispetto a un portafoglio composto da un numero limitato di titoli.
- Tracking error contenuto
Nel complesso, il tracking error è del 2,6% circa, e spazia dal 4,4% nell’energia all’1,4% nei finanziari8.
- Alta correlazione dei rendimenti
In media la correlazione è del 99,3%, passando dal 99,8% di finanziari, IT e beni voluttuari al 97,9% dei servizi di pubblica utilità9.
Strumenti per gestire il rischio e incrementare la diversificazione del portafoglio
I settori ESG hanno caratteristiche molto simili ai settori tradizionali, ma consentono di migliorare significativamente il rating ESG e l’intensità di carbonio.
Possono esserci delle differenze di rendimento tra un approccio settoriale tradizionale e una strategia settoriale ESG. Tuttavia, a nostro giudizio tali divergenze sono relativamente limitate in considerazione dei vantaggi di un approccio ESG.
A nostro avviso, i settori ESG possono quindi essere utili per gestire il rischio e incrementare la diversificazione2 del portafoglio. Passando da un approccio tradizionale a un approccio settoriale ESG, gli investitori possono conservare le caratteristiche di rischio/rendimento dell’investimento, migliorando significativamente il punteggio ESG e l’impronta carbonica.
Per leggere lo studio completo di Amundi ETF sugli investimenti settoriali ESG CLICCA QUI.
Fonti e note
1 La decisione di investire deve tener conto di tutte le caratteristiche e gli obiettivi del Fondo, descritti nel relativo Prospetto. Ulteriori informazioni sugli investimenti responsabili sono disponibili sul sito www.amundi.it e www.amundietf.it.
2 La diversificazione non garantisce un profitto né protegge da perdite.
3 Per ulteriori dettagli sulla politica d’investimento, consultare il Prospetto e il KID sul sito www.amundietf.it
4 Fonte: S&P Global, Amundi 31/10/2022
5 Fonte: S&P Global, Amundi 31/10/2022, Scope 1 +Scope 2 / EVIC
6 Fonte: S&P Global, Amundi 31/10/2022
7 Fonte: S&P Global, Amundi 31/10/2022
8 Fonte: S&P Global, Amundi 31/10/2022
9 Fonte: S&P Global, Amundi 31/10/2022
Disclaimer
RISCHI
È importante che i potenziali investitori valutino i rischi descritti di seguito e nel Key Investor Document ("KID") del fondo e nel Prospetto disponibile sul nostro sito www.amundietf.com.
RISCHIO DI PERDITA IN CAPITALE - Gli ETF sono strumenti di replica. Il loro profilo di rischio è simile a quello di un investimento diretto nell'indice sottostante. Il capitale è interamente esposto a rischio e gli investitori potrebbero non recuperare l'importo inizialmente investito.
RISCHIO CONNESSO AL SOTTOSTANTE - L'indice sottostante di un ETF può essere complesso e volatile. A titolo di esempio, gli ETF con un'esposizione ai mercati emergenti presentano un rischio di potenziali perdite più elevato rispetto a un investimento nei mercati sviluppati, poiché essi sono soggetti a numerosi rischi imprevedibili relativi ai mercati emergenti.
RISCHIO DI REPLICA - Gli obiettivi del fondo potrebbero non essere conseguiti a causa di eventi inattesi nei mercati sottostanti, i quali inciderebbero sul calcolo dell'indice e sulla replica operativa del fondo.
RISCHIO DI CONTROPARTE - Gli investitori sono esposti ai rischi derivanti dall'utilizzo di uno swap OTC (over-the-counter) o del prestito titoli con la/e rispettiva/e controparte/i. Le controparti sono istituti di credito il cui nome è riportato nel sito web del fondo amundietf.com. Conformemente alla normativa UCITS, l'esposizione alla controparte non può superare il 10% del patrimonio complessivo del fondo.
RISCHIO DI CAMBIO - Un ETF potrebbe essere esposto al rischio di cambio qualora sia denominato in una valuta diversa da quella dei componenti dell'indice sottostante che sta replicando. Le fluttuazioni dei tassi di cambio possono dunque avere un impatto negativo o positivo sulla performance.
RISCHIO DI LIQUIDITÀ - I mercati ai quali è esposto l'ETF possono presentare un rischio. Il prezzo e il valore degli investimenti sono legati al rischio di liquidità delle componenti dell'indice sottostante. Gli investimenti sono soggetti a rialzi e ribassi. In aggiunta, sul mercato secondario la liquidità è fornita da market maker operanti sulle borse valori su cui è quotato l'ETF. In borsa, la liquidità può essere limitata a causa di una sospensione del mercato sottostante rappresentato dall'indice sottostante replicato dall'ETF, di un errore nei sistemi di una borsa valori o di altri operatori di mercato, oppure di una situazione di mercato o evento anomalo in fase di contrattazione.
RISCHIO DI VOLATILITÀ - L'ETF è esposto alla volatilità dei mercati principali rappresentati nell’indice sottostante. Il valore di un ETF può cambiare in modo rapido e imprevedibile e può potenzialmente registrare forti variazioni sia al rialzo che al ribasso.
RISCHIO DI CONCENTRAZIONE - Gli ETF tematici selezionano le azioni o le obbligazioni per il loro portafoglio a partire dall'indice di riferimento originale. Nel caso in cui le regole di selezione siano severe, ciò può portare a un portafoglio più concentrato in cui il rischio è distribuito su un numero inferiore di titoli rispetto al benchmark originale.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione finale di investimento. Il presente documento è riservato agli Investitori Professionali.
Il presente documento contiene informazioni inerenti agli ETF di Amundi, organismi di investimento collettivo del risparmio le cui quote sono scambiate in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione (”ETF”).
L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Possono verificarsi costi di transazione quando si negoziano gli ETF.
Il presente documento non rappresenta un’offerta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto ad investitori al dettaglio né ai cittadini o residenti degli Stati Uniti d’America o a qualsiasi «U.S. Person» come definita nel SEC Regulation S ai sensi del US Securities Act of 1933 e nel Prospetto. Il KID e il Prospetto sono disponibili gratuitamente e in lingua italiana sul sito internet www.amundietf.it
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Una sintesi delle informazioni sui diritti degli investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com.
La società di gestione può decidere di ritirare la notifica delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente effettuato una notifica.
Informazioni aggiornate a dicembre 2022.