ESG, resilienza e potenziale

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Fabio Caiani, managing director head of South East Europe, Nordea AM

Contributo a cura di Fabio Caiani, managing director head of South East Europe di Nordea Asset Management. Contenuto sponsorizzato.

Un profilo ESG solido si è dimostrato indicatore di resilienza anche in uno scenario inaspettato ed estremo come quello disegnato dalla pandemia. I criteri legati alla sostenibilità si riconfermano rappresentativi di un’evoluzione del tessuto economico e dei processi di investimento che ha supportato i business e che li potrà guidare verso il futuro post Covid-19.

La sostenibilità è da sempre radicata nel DNA di Nordea Asset Management (NAM) ed espressa attraverso le strategie STARS ESG. Queste soluzioni sono state concepite per individuare i futuri leader di mercato perseguendo tre obiettivi chiave: battere il benchmark, investire in società che soddisfino i nostri standard ESG e creare un impatto positivo e duraturo. Grazie al gioco di squadra messo in opera dai manager delle strategie STARS ESG di Nordea e dal Responsible Investment Team (RI Team) creiamo un’unica sinergia in grado di riconoscere le opportunità più interessanti sia a livello finanziario che sostenibile.

Completa integrazione ESG

Ogni strategia STARS esprime una vera integrazione ESG attraverso una meticolosa ricerca volta a riconoscere le aziende caratterizzate da un modello di business responsabile e sostenibile. Oltre all’analisi rigorosa dei fondamentali a lungo termine condotta dal team di investimento, la vera caratteristica distintiva di queste soluzioni è il loro processo di integrazione ESG. Gli analisti del Responsible Investment Team (RI Team) collaborano fianco a fianco con i portfolio manager lungo tutto il processo di investimento, integrando le valutazioni in merito ai rischi materiali ESG e le relative opportunità che interessano investimenti già in corso o potenziali. Ogni azienda viene esaminata in base alla propria conduzione del business in relazione a stakeholder e all’impatto ambientale e sociale. Il team RI valuta il posizionamento strategico dei prodotti e dei servizi offerti verso i trend della sostenibilità, come il cambiamento climatico e le dinamiche demografiche. La comprensione e la valutazione delle modalità con cui l’impresa incorpora le tematiche e le sfide ESG nel proprio business model è un elemento estremamente importante dell’analisi svolta. Lo stesso team, inoltre, utilizza un solido e affidabile modello di rating ESG interno per assegnare una valutazione prospettica all’azienda. A ogni fattispecie in esame viene attribuito un rating A, B o C. Le strategie STARS ESG non investono nei business con score C.

L'engagement come elemento fondamentale  

L’attività di engagement costituisce un aspetto cruciale delle strategie STARS. La collaborazione fra portfolio manager e RI Team permette la definizione di un programma di engagement indirizzato a identificare le tematiche ESG più critiche per ogni specifica realtà. Approssimativamente vengono condotte 130 attività di engagement all’anno nello spettro delle soluzioni STARS. Queste non si esauriscono attraverso un singolo evento, ma vengono esperite in mesi o anche anni. Un ottimo esempio di engagement è rappresentato dall’investimento nel Gruppo Kerry, azienda leader nel settore degli ingredienti alimentari. Avviata nel 2015, tale collaborazione ha consentito all’ RI Team di riscontrare alcune lacune nelle prassi lavorative adottate nella supply chain del gruppo che coinvolgeva prettamente manodopera agricola. Il primo rating ESG assegnato è stato B+ accompagnato da raccomandazioni per rafforzare il profilo ESG del business. Nei 18 mesi successivi, proseguendo l’attività di engagement, il team ha potuto rilevare sostanziali miglioramenti soprattutto in occasione di una visita in loco intercorsa ad aprile 2017. Dopo aver verificato l’implementazione delle raccomandazioni suggerite e l’eliminazione dei maggiori rischi rilevati il team ha assegnato al gruppo un nuovo rating A+, il più alto disponibile.

Approccio contrarian: il caso Facebook

Un esempio diverso di engagement è costituito da Facebook, vero e proprio colosso dei social media. A metà del 2017 diverse preoccupazioni erano emerse all’interno dell’RI Team di NAM concernenti le prassi di data security e di tutela della privacy adottate del gigante americano, poco prima che scoppiasse lo scandalo di Cambridge Analytica a inizio 2018. Il trattamento dei dati costituisce un rischio materiale rilevante per le aziende tecnologiche ed è prontamente evidenziato dall’analisi ESG attuata su tali aziende.

NAM ha quindi sostenuto diversi incontri con i rappresentanti dell’azienda e successivamente optato per un downgrade della compagnia. La principale ragione del deterioramento del rating ESG di Facebook è stata la mancanza di iniziative o cambiamenti nell’implementazione della data security e della privacy da parte del management. Successivamente la posizione di Facebook è stata completamente liquidata dalle strategie STARS, giusto qualche settimana prima che il titolo perdesse circa il 19%.

L’RI Team continua il suo programma di engagement con Facebook conscio di come l’azienda stia cercando di riprendere la giusta rotta. Nonostante ciò, i nostri analisti sono ancora riluttanti nel modificare la propria valutazione che rimane al di sotto dello standard minimo interno.

Spirito di squadra e chiari obiettivi.

Grazie all’unione delle proprio forze, i team di investimento e quello RI hanno elevato l’engagement a parte integrante e fondamentale del concetto che sottende le strategie STARS. Per NAM, questo consente di instaurare un dialogo costruttivo con le aziende esercitando un’influenza positiva nella gestione delle criticità e nel processo di rafforzamento del profilo ESG con una logica riduzione del derivante rischio di perdita. Tutto ciò si colloca come elemento essenziale del nostro modello di analisi interamente permeato dai fattori ESG e come prassi per irrobustire la generazione di valore a lungo termine per gli azionisti creando rendimenti con responsabilità.  

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