Sostenibilità, tecnologia e crescita economica sono le tre tendenze su cui puntare per investire sull'equity cinese. Ecco come farlo attraverso soluzioni passive. Contributo a cura di Alessandra Calabretta, Passive & ETF Specialist Sales Italy, UBS Asset Management. Contenuto sponsorizzato.
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Contributo a cura di Alessandra Calabretta, Passive & ETF Specialist Sales Italy, UBS Asset Management. Contenuto sponsorizzato.
La Cina ha sperimentato uno sviluppo economico e finanziario senza precedenti negli ultimi decenni. Dal 1990 al 2019, il suo PIL è cresciuto in media del 9,3%, passando da 360,9 miliardi di dollari a 14,3 trilioni di dollari, rendendola una delle nazioni in più rapido sviluppo. Impressionante in particolare il dato relativo al contributo del PIL cinese a quello mondiale, passato dall’1,6% al 16,3% (dati Banca Mondiale). In altre parole, l’economia cinese traina la crescita globale.
Questo percorso ha riguardato ovviamente anche il settore azionario: alla fine del 2019, la capitalizzazione del mercato azionario cinese ha raggiunto 8,5 trilioni di dollari, seconda solo a quella statunitense. Si tratta di un settore estremamente variegato, a cui è possibile accedere attraverso vari approcci. Alcuni dei più innovativi sono quelli messi in campo nell’universo delle soluzioni di investimento passive da UBS Asset Management, che da sempre pone molta attenzione al mercato cinese, al punto da essere stato confermato anche nel 2020 miglior gestore patrimoniale nel Paese dal China Power Rankings.
Gli approcci UBS AM
Il primo è quello relativo alla dimensione azionaria ESG, sempre più al centro dell’attenzione degli investitori. Dopo anni di focus sulla crescita economica, come dimostrato anche dai dati menzionati in apertura, la Cina ha iniziato a prestare attenzione alle tematiche ESG. Per esempio, la China Securities Regulatory Commission ha introdotto nuovi requisiti che obbligheranno tutte le società quotate e gli emittenti di obbligazioni a rivelare i rischi ESG associati alle loro operazioni nelle loro relazioni annuali o semestrali. Pertanto, l'investimento ESG in Cina probabilmente guadagnerà slancio. UBS AM si è fatta trovare pronta in tal senso, avendo lanciato già nel 2019 l’UBS ETF MSCI China ESG Universal 5% Issuer Capped Index (USD), il primo ETF a consentire di prendere posizione sul settore azionario cinese con un approccio sostenibile e, grazie al cap del 5% come limite al peso massimo di ciascun emittente, diversificato.
Un altro modo per approcciare l’azionario cinese è operando nel settore della tecnologia. Il governo cinese ha indicato le industrie ad alta tecnologia come priorità strategica di crescita. L'investimento per rafforzare i produttori nazionali ha iniziato a ripagare e il settore tecnologico è uno dei principali motori di crescita per il Paese, con la sua economia digitale che rappresenta circa il 30% del PIL dato più che raddoppiato dal 2008 (fonte: Fondo Monetario Internazionale). Gli investitori internazionali stanno ora cercando modi per sfruttare queste opportunità e una soluzione in tal senso è rappresentata dall’UBS ETF (LU) Solactive China Technology UCITS ETF, quotato ad aprile 2021 sia nella versione a cambio aperto che in quella euro hedged. L’indice replicato dall’ETF è il Solactive China Technology, un vero e proprio Nasdaq cinese: oltre a selezionare società del settore tecnologico tradizionale e del sottosettore della tecnologia sanitaria, esso include anche società che traggono la maggior parte dei loro ricavi da varie attività commerciali innovative e legate alla tecnologia, tra cui genomica, robotica e automazione, cybersecurity, intrattenimento digitale, cloud computing, auto del futuro, blockchain e social media. Per garantire una copertura completa del mercato, l'indice incorpora inoltre listini onshore, offshore e stranieri di società con sede o costituite in Cina.
Parlando di azionario cinese, non si può tralasciare l’azionario di classe A. Uno dei passaggi più importanti dell’apertura finanziaria di Pechino è stato infatti proprio aver consentito agli investitori stranieri di operare sull’azionario cinese di Classe A, ossia quello che racchiude le azioni di società con sede nella Cina continentale, quotate in yuan e scambiate sulle borse di Shanghai e Shenzhen. UBS AM ha recentemente lanciato l’UBS ETF (IE) MSCI China A SF UCITS ETF (USD) A-acc, che replica l’MSCI China A Total Return Net Index, indice composto da 467 titoli azionari ad ampia e media capitalizzazione quotati sui listini di Shanghai e Shenzen. Peculiarità dell’ETF è di essere a replica sintetica, per rendere più efficiente l’accesso a delle azioni che hanno ancora delle restrizioni all’acquisto per gli investitori stranieri.
Insieme a quello della sostenibilità, la crescita della Cina, legata anche alla ripartenza anticipata dopo la pandemia rispetto al resto del mondo, rappresenta uno dei mega trend destinati a interessare i mercati internazionali negli anni a venire. Forte di questa consapevolezza, UBS AM è intenzionata a consolidare ulteriormente il proprio ruolo di leadership sul fronte degli investimenti nel Paese, offrendo un accesso sempre più granulare, efficiente e trasparente agli investitori che cercano un'esposizione passiva all'economia in più rapida crescita del mondo.