ETF fixed income ESG, come scegliere quello più adatto

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Alessandra Calabretta (UBS AM)

Contributo a cura di Alessandra Calabretta, Passive & ETF Specialist Sales Italy, UBS Asset Management. Contenuto sponsorizzato.

Quella che è ormai una vera e propria “onda” degli investimenti sostenbili, sta sempre più interessando anche l’asset class obbligazionaria. Gli investitori che guardano alle soluzioni passive sono infatti alla crescente ricerca di strumenti a reddito fisso che premiano o sovrappesano emittenti attenti alla dimensione ESG, siano essi Governi, istituzioni o aziende. Tanto che, in Europa, gli asset gestiti attraverso ETF obbligazionari sostenibili sono passati dai soli 400 milioni di dollari della fine del 2016 agli oltre 18,5 miliardi di dollari del gennaio 2021.

Di pari passo è cresciuta anche l’offerta di strumenti. Non tutti gli ETF sono uguali, anzi. Dal punto di vista degli investitori, quindi, è sempre più importante saper selezionare quelli più adeguati. Quali i fattori principali che dovrebbero guidare l’analisi e la selezione degli strumenti da inserire in portafoglio? Secondo UBS Asset Management innanzitutto è necessario valutare il track-record in termini di sostenibilità dell’emittente, perché la grande attenzione del mercato per gli investimenti ESG sta attirando anche i player interessati più al greenwashing che a un vero impegno verso la sostenibilità. Dopo questa prima selezione, bisogna poi analizzare con cura gli indici replicati dagli ETF: è opportuno privilegiare indici ampi, liquidi, ben diversificati e realizzati da index provider autorevoli e riconosciuti dal mercato per la loro specifica expertise in campo ESG.

Una volta conclusa questa analisi preliminare, necessaria perché permette di operare con consapevolezza, è possibile muoversi sul mercato selezionando le soluzioni più idonee per la propria strategia.

Osservando gli AuM dei principali ETF a reddito fisso che fanno parte della gamma ESG di UBS Asset Management, ci si può fare un’idea più precisa circa l’interesse degli investitori verso le diverse strategie. Grazie alla sua expertise, infatti, UBS AM ha saputo realizzare una gamma di ETF ESG fixed income ampia e variegata, oltre che allineata all'articolo 8 del Regolamento SFDR dell’UE, che spazia dai mercati sviluppati ai Paesi Emergenti, dall’obbligazionario governativo a quello corporate, passando per il Sovranazionale.

Proprio a quest’ultimo ambito appartiene l’UBS ETF (LU) Sustainable Development Bank Bonds UCITS ETF che, dalla quotazione nel novembre 2018, dispone attualmente di poco più di 1 miliardo di dollari di patrimonio. Questo ETF è stato il primo strumento passivo a consentire d’investire in obbligazioni emesse dalle Banche Internazionali di Sviluppo come EBRD (European Bank for Reconstruction & Development), IBRD (International Bank for Reconstruction & Development), ADB (Asian Development Bank). In questa particolare classifica basata sugli asset, sul fronte degli ESG sul debito governativo, troviamo l’UBS ETF (LU) J.P. Morgan USD EM IG ESG Diversified Bond UCITS ETF: forte di circa 560 milioni raccolti da agosto 2018 a oggi, l’ETF permette di prendere esposizione su obbligazioni sovrane, quasi-sovrane e societarie dei Paesi Emergenti denominate in dollari di alta qualità, solo Investment Grade, con un filtro ESG.

Solo in apparenza più distante l’UBS ETF (LU) J.P. Morgan Global Government ESG Liquid Bond UCITS ETF, primo ETF sui titoli di Stato globali a integrare uno screening di sostenibilità; questo strumento ha raccolto oltre 280 milioni di dollari a livello europeo, ma in un arco temporale più breve rispetto ai precedenti, essendo stato lanciato a ottobre 2019. Infine, l’UBS ETF – J.P. Morgan EMU Government ESG Liquid Bond UCITS ETF, quotato lo scorso settembre, che finora ha raccolto circa 20 milioni di dollari: lo strumento consente di prendere posizione su un diversificato indice composto da Titoli di Stato liquidi, Investment Grade e non, emessi dai Paesi che hanno aderito alla moneta unica europea e che hanno superato il vaglio di un filtro di sostenibilità.

Il viaggio prosegue entrando nella dimensione degli ETF su bond corporate. In questa categoria, a guidare il ranking delle soluzioni di UBS AM in termini di raccolta è l’UBS ETF (LU) Barclays MSCI Euro Area Liquid Corp. Sustainable UCITS ETF con 1,49 miliardi di dollari di patrimonio accumulato dalla quotazione, avvenuta a gennaio 2017. Lo strumento, vera e propria ammiraglia nella sua categoria, replica un indice composto da emissioni obbligazionarie di società dell’Eurozona denominate in euro con un rating MSCI ESG pari o superiore a BBB. Poco distante si posiziona l’UBS ETF (LU) Barclays MSCI US Liquid Corp. Sustainable hedged EUR UCITS ETF, che consente di investire con filtro ESG sui bond più liquidi denominati in dollari ed emessi da aziende statunitensi, con AuM di 1,28 miliardi di dollari: in questo caso, però, il lancio è stato molto più recente, essendo avvenuto ad agosto 2019. A giugno 2020 è stata infine quotata la versione a cambio aperto dell’UBS ETF – Bloomberg Barclays MSCI Global Liquid Corporates Sustainable UCITS ETF, che ha raccolto finora 40 milioni di dollari. Anche questo è uno strumento innovativo, essendo stato il primo ETF ad aver consentito di investire sull’obbligazionario societario globale ad alto merito creditizio applicando al contempo un filtro di sostenibilità.

Il 2021 segna il decimo anniversario della nascita del primo ETF sostenibile di UBS Asset Management. Oggi come allora, la nostra missione rimane quella di migliorare e ampliare costantemente la gamma. Questo perché decliniamo il nostro ruolo di pionieri e leader in questo settore mettendo in campo tutta la capacità innovativa di cui disponiamo, con l’obiettivo di fornire valore ai nostri clienti.

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