ETF sempre più sostenibili

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Romolo Tavani / Shutterstcok

Gli Exchange Traded Funds danno ormai la possibilità agli investitori di esporsi a una moltitudine di asset class, settori, regioni e stili. Gli investimenti sostenibili non fanno eccezione. Quest’area di investimenti relativamente nuova, che prende in considerazione criteri sociali, ambientali e di governance, sta crescendo rapidamente e i replicanti possono rappresentare uno strumento semplice, trasparente e a basso costo per accedervi.

Lo sviluppo di ETF di questo tipo, va da sé, è legato a doppio filo a quello dei benchmark ‘sostenibili’, costruiti cioè in base ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Nella maggioranza dei casi, la base di partenza è rappresentata da un indice tradizionale, al quale vengono applicati dei filtri (attraverso criteri negativi e/o positivi) in modo da eliminare gli emittenti che non li soddisfano. La riduzione dell’universo di partenza risulta più o meno sensibile a seconda della severità delle politiche di sostenibilità. Quasi sempre vengono comunque mantenute le caratteristiche di capitalizzazione e di diversificazione settoriale e geografica che garantiscono all’indice una significatività dal punto di vista finanziario.

I PRIMI 15 ETF 'SOSTENIBILI' DOMICILIATI IN EUROPA PER MASSE GESTITE
Fonte: Morningstar Direct. Dati in euro al 23 aprile 2018. 

ETF Benchmark Sustainability Rating Spese correnti % Patrimonio gestito
BNPP E MSCI EMU ex CW ETF Cap MSCI EMU ex Contr. Weapons NR EUR *** 0,25 710.267.525
UBS ETF MSCI EMU SRI EUR A dis MSCI EMU SRI 5% Issuer Capped NR EUR ***** 0,28 653.751.068
UBS ETF MSCI USA SRI USD A dis MSCI USA SRI 5% Issuer Capped NR USD ***** 0,33 563.520.352
BNPP E MSCI Eurp ex CW ETF Cap MSCI Europe ex Contr. Weapons NR USD *** 0,25 542.749.641
iShares Global Water ETF USD Dist S&P Global Water NR **** 0,65 541.715.163
UBS ETF MSCI World SRI USD A dis MSCI World SRI 5% Issuer Capped NR USD ***** 0,38 539.331.192
iShares € Corp Bond SRI 0-3yr ETF € Dist BBgBarc MSCI Euro Co0-3Sus exCW TR EUR ***** 0,25 472.029.360
UBS ETF MSCI Emerg. Mkts SRI USD A dis MSCI EM SRI 5% Issuer Capped NR USD ***** 0,53 351.925.050
iShares MSCI Europe SRI ETF EUR Acc MSCI Europe SRI NR EUR ***** 0,3 348.340.064
BNPP E Low Carbon 100 Europe® ETF Euronext Low Carbon 100 NR EUR ***** 0,3 337.513.413
BNPP E MSCI EM ex CW ETF EUR Cap MSCI EM ex Contr. Weapons NR USD   0,35 297.681.251
Ossiam US Minim. Var ESG NR ETF 1C USD Solactive US ESG Minim. Variance NR EUR   0,65 293.544.383
iShares MSCI World SRI ETF USD Dist MSCI World SRI NR USD ***** 0,3 167.306.983
IndexIQ Factors Sust Eurp Eq ETF C Solactive Candriam FT Sus Eurp Eq NR EUR **** 0,3 158.524.453
iShares DJ Eurzne Sustain. Scrned (DE) DJ Sustain World Ex ATGAF NR EUR ***** 0,41 153.614.633

È bene ricordare che le raccomandazioni di base che dovrebbero essere seguite nella scelta di un ETF valgono anche nel campo dei replicanti socialmente responsabili. È importante, quindi, capire la metodologia seguita dal benchmark replicato, che spesso cambia a seconda dell’emittente. Alcuni indici applicano dei filtri positivi, altri negativi, altri ancora considerano un’unica dimensione di responsabilità sociale - ad esempio quella ambientale - e inseriscono nei loro panieri le società quotate sulla base delle loro sole performance ambientali.

Senza dimenticare ovviamente caratteristiche fondamentali come la liquidità dello strumento e i suoi costi. A questo proposito, la natura di nicchia delle strategie sostenibili li rende mediamente più cari rispetto a quelle tradizionali. A titolo di esempio, l’UBS MSCI Emerging Markets SRI ETF presenta delle commissioni annue pari allo 0,53%, contro lo 0,45% del suo ‘cugino’ non socialmente responsabile, l’UBS MSCI Emerging Markets ETF. Questo, chiaramente, non esclude che comunque la qualità dei titoli sottostanti possa fare la differenza: negli ultimi cinque anni l’indice MSCI Emerging Markets SRI GR ha segnato una performance annualizzata pari a 6,74% contro il 5,37% dell’MSCI Emerging Markets GR (dati in dollari al 30 marzo 2018).

L'offerta

Nonostante la sensibilità verso queste tematiche sia in crescita e i benchmark ESG non manchino, l’offerta di replicanti resta ancora piuttosto contenuta. Tra gli oltre mille fondi passivi quotati su Borsa Italiana, solo 15 replicano un indice dichiaratamente sostenibile. Allargando il campo all’Europa, invece, sono 45 gli ETF che rientrano in questo gruppo. La tabella qui sopra mostra i primi 15 per patrimonio gestito. In questo senso, è rassicurante vedere come nella stragrande maggioranza dei casi il Morningstar Sustainability Rating confermi un alto profilo di sostenibilità (4 o 5 globi). 

I costi nascosti 

Uno studio di Morningstar pubblicato nel luglio 2017, dal titolo ‘Morningstar Asset-Class Spotlight: Global Equities’, ha messo in luce come in media i prodotti passivi più virtuosi in termini ESG possano essere meno diversificati e presentare problemi dal punto di vista della fedeltà della replica rispetto ai prodotti concorrenti, anche se sul lungo periodo, grazie ai filtri applicati, dovrebbero presentare meno rischi complessivi (l’analisi si focalizza sui fondi indicizzati azionari globali large cap disponibili in Europa).

È quindi molto importante che gli investitori siano consapevoli di questo ‘compromesso’ necessario tra un’elevata esposizione ai fattori ESG da una parte e un’ampia diversificazione e un basso errore di replica (tracking error) dall’altra. Ad esempio, gli investitori con convinzioni molto marcate possono favorire un’esposizione ESG più pura, ma a costo di un portafoglio più concentrato con potenziali limiti e un maggiore scostamento potenziale dall’indice di categoria. Gli investitori che invece desiderano sostituire un’esposizione ‘core’ potrebbero essere più disposti a compromettere la purezza ESG delle aziende (cioè ad accettare società meno virtuose) ma in cambio mantenere i vantaggi della diversificazione e di un tracking error più basso.