Il valore della piena integrazione nei servizi alla distribuzione dei fondi comuni è innegabile. Alberto Nova spiega perché. Contenuto sponsorizzato da Allfunds.
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CONTRIBUTO a cura di Alberto Nova, head of Global Sales Marketing and Training. Contenuto sponsorizzato da Allfunds.
Diversi anni fa ebbi l’opportunità di partecipare ad un corso sulla comunicazione di marketing integrata presso una nota scuola di formazione milanese. Portai a casa una utilissima lezione: nel marketing, come in tutti i sistemi complessi, operare in un ambiente coerente nei messaggi e coordinato negli sforzi, produce un risultato che va ben oltre la semplice addizione matematica delle iniziative poste in essere.
Oggi, guardando al mercato dei fondi e, più in generale, alla gestione del risparmio il medesimo principio trova una valida applicazione, in quelle che si potrebbero definire le soluzioni integrate per la distribuzione, ambienti sinergici in cui le diverse componenti chiave del processo distributivo (normative, regolamentari, amministrative, commerciali e di comunicazione) si trovino a lavorare in modo coordinato, con approccio omogeneo e un unico, chiaro, orientamento al medesimo risultato. Sembra una ovvietà, e per molti addetti al settore nei fatti lo è, ma ciò non toglie che ciascuno di noi tenda troppo spesso ad adottare un approccio progettuale o per silos, dove a problemi o tematiche diverse ma tra loro legate, si risponde con soluzioni in apparenza semplici, più spesso semplicistiche, seguendo cioè percorsi indipendenti che non generano sinergia.
La distribuzione, che avvenga per mezzo di banche o reti, è per definizione un sistema complesso: operatività, amministrazione, compliance, strutture commerciali, sviluppo prodotti, marketing. Dipartimenti diversi che si avvalgono di risorse e piattaforme diverse per realizzare quello che dovrebbe essere un obiettivo comune, moltiplicando gli sforzi e aggiungendo difficoltà di coordinamento ad un mercato che, fortemente regolamentato, presenta già laboriosità intrinseche e ineludibili.
In questo scenario si posiziona Connect, la piattaforma digitale nativa di Allfunds. Per alcuni uno strumento ad esclusivo utilizzo operativo e regolamentare, Connect è oggi la summa di un ampio programma di sviluppo interno e acquisizione per linee esterne di capacità complementari, tutte pienamente integrate nello stesso ambiente digitale, e quindi tutte accessibili in una logica “add-on”.
Dai tool di analisi del mercato, di ricerca e comparazione fondi, costruzione e monitoraggio di portafogli, EET reporting e SFDR, fino alle soluzioni per la gestione delle corporate actions, solvency, Priips , per approdare ai prodotti illiquidi o ai contenuti di attualità finanziaria: Connect integra in un solo, coerente e omogeno ambiente virtuale tutte le principiali funzionalità a supporto alla distribuzione, con modalità plug&play per i distributori che già si avvalgono delle funzionalità dello strumento ai fini meramente operativi.
Non sarebbe corretto un confronto, funzione per funzione, con il mercato, perché non è questa la proposta di valore di Connect: il mercato sarà sempre in grado di offrire singoli strumenti o soluzioni che, in ambiti specialistici e definiti, si collocheranno ai vertici delle proprie, rispettive categorie. Tuttavia, pochi sono oggi (e saranno domani) in grado di eguagliare il livello di integrazione offerto da Connect, e raggiungere un pari livello di sinergia tra gli aspetti operativi, tecnologici e comunicativi coinvolti. Una proposta che elimina le inefficienze, migliora la connettività e offre un'esperienza fluida.
Efficienza operativa, trasparenza e sicurezza, connettività e accessibilità sono solo alcune delle dimensioni che beneficiano di un modello pienamente integrato come quello di Connect, che mantiene tutta la flessibilità e la recettività per adattarsi alle esigenze del singolo operatore. È la piena integrazione dei sistemi che consente la massima personalizzazione del servizio: un ambiente stabile e collaudato è il fondamento ideale per sviluppare soluzioni su misura, con personalizzazioni e integrazioni di dati e sistemi diversi, proprietari o terzi, per una piena interoperabilità con le infrastrutture esistenti.
In conclusione, il valore della piena integrazione nei servizi alla distribuzione dei fondi comuni è innegabile. Questo approccio non solo ottimizza l'efficienza, ma promuove anche la semplificazione, valore fondamentale quando sono in gioco sistemi complessi, realizzando un risultato dove “il tutto è maggiore della semplice somma delle parti” (cit).