Gli ETF hanno cambiato il nostro modo di investire

Andrea Semino
Andrea Semino

A cura di Andrea Semino, head of Index & ETF Sales Italy di Credit Suisse Asset Management. Contenuto sponsorizzato da Credit Suisse AM.

Pochi argomenti polarizzano le opinioni degli emittenti come gli ETF, alimentando un ormai ventennale dibattito tra gestione attiva e passiva. L’utilizzo degli ETF è, tuttavia, trasversale nell’industria del risparmio gestito e va ben oltre l’approccio di gestione passiva. In primo luogo, dobbiamo considerare il settore dei fondi indicizzati, un precursore degli ETF. Il settore è cresciuto rapidamente, spinto dagli investitori istituzionali interessati a ridurre le elevate commissioni applicate dai gestori attivi. I fondi indicizzati, un tipo di index tracker, consentono di acquisire rapidamente un’esposizione al mercato a costi nettamente inferiori rispetto a quelli applicati dai gestori attivi. 

La successiva innovazione a comparire sulla scena a partire dagli anni ‘90 sono stati gli ETF. A differenza dei fondi indicizzati, che sono fondi di investimento tradizionali, gli ETF sono titoli quotati in una borsa valori. I vantaggi di questo approccio sono molteplici: mentre un fondo indicizzato viene negoziato solo una volta al giorno, gli ETF possono essere negoziati nel corso di tutta la giornata, consentendo limiti di prezzo, stop loss e altre tecniche di risk management su base intragiornaliera. Gli ETF offrono molto di più di una semplice riduzione delle commissioni. 

Ad esempio, gli ETF hanno evidenziato una buona tenuta durante il drammatico crollo del mercato dovuto alla pandemia del 2020, quando la liquidità delle obbligazioni societarie investment grade e delle obbligazioni high yield si è esaurita rapidamente. Gli ETF, in quel frangente, hanno ricoperto il fondamentale ruolo di “price discovery” per il mercato obbligazionario, dimostrando di poter essere uno strumento affidabile anche quando i sottostanti diventavano piu’ illiquidi. Il settore degli ETF è uscito dalla pandemia più forte che mai. Sia gli ETF quotati che i fondi indicizzati non quotati hanno registrato afflussi netti record nel 2021. 

Gli ETF si sono rivelati un efficace strumento finanziario

Le strategie di investimento indicizzate sono da sempre utilizzate dagli investitori sia con finalità strategiche che tattiche. Le prime guardano al lungo periodo e conducono generalmente gli investitori ad utilizzare ETF e fondi indicizzati nella parte core del portafoglio, ovvero quella più stabile e meno impattata dagli andamenti di breve periodo dei mercati finanziari. In questa parte del portafoglio si utilizzano il più delle volte strumenti indicizzati molto ben diversificati e che coprono l’intera asset class utilizzata nella definizione dell’asset allocation strategica. Il vantaggio offerto dalle strategie indicizzate in questo ambito va oltre la notoria efficienza di costo delle stesse (il loro TER può essere una frazione di quello tipico delle strategie attive) e riguarda la gestione del rischio, non solo in termini relativi (vs. benchmark), ma anche assoluti. Per quanto riguarda le applicazioni tattiche degli strumenti indicizzati, questi possono essere utili ai gestori attivi per assumere il rischio di mercato in modo rapido e in sintonia con le investment view di breve periodo. Con una singola operazione è infatti possibile prendere esposizione a questi panieri di azioni in modo tempestivo ed efficiente, catturare il premio al rischio implicito nelle quotazioni attuali e poi, quando ritenuto opportuno, chiuderle attraverso un’operazione di segno opposto con la stessa tempestività e facilità operativa. Una terza applicazione consiste nell’utilizzare gli ETF (tipicamente azionari) come strumento di liquidità durante la fase di costruzione di un portafoglio di alternativi illiquidi. Questa tecnica, ad esempio, permette di mantenere un’esposizione al mercato durante l’attesa delle capital call di un fondo di Private Equity (c.d interim beta).

Il mercato europeo degli ETF UCITS[1] ha già raggiunto la ragguardevole cifra di 1500 miliardi di dollari statunitensi. E questa cifra è destinata a crescere, alla luce dell’incredibile quantità di innovazioni grazie alle quali il settore è in costante espansione ed evoluzione. Una delle tendenze più interessanti emerse è l’uso degli ETF nell’ambito degli investimenti sostenibili. L’approccio quantitativo alla base degli ETF si presta in modo efficientealla costruzione di portafogli ad alto impatto ESG[2]. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento vertiginoso dei prodotti indicizzati tematici e con integrazione ESG. Il grafico mostra l’importanza assunta dal settore europeo degli ETF per gli investimenti sostenibili. Pur contando per solo un quarto delle masse del mercato ETF europeo, le strategie sostenibili sono state in grado di attirare oltre il 60% dei nuovi afflussi nel periodo 2020-2021.

Flussi netti in strategie passive per tipologia di strumenti a livello globale 

grafCS
Fonte: Morningstar, Bloomberg. Dati a fine dicembre 2021. Dati in mld USD.

Questo è solo l’inizio per il settore degli ETF

L’ascesa del settore degli ETF rappresenta una delle piu’ importanti innovazioni nel mondo degli investimenti dell’ultimo secolo. Nel corso del prossimo decennio, uno dei principali ambiti di crescita per il settore degli ETF sarà rappresentato dai canali di distribuzione digitali, anche con l’ascesa di app robo-advisor e neo-broker, che potrebbero attrarre afflussi significativi negli ETF. Questa dinamica innescrà maggiore concorrenza tra gli emittenti di ETF, che si tradurrà in una maggiore innovazione e scelta per gli investitori. Gli ETF hanno fatto molta strada nel corso degli ultimi anni. Le preferenze degli investitori, le disposizioni normative e un panorama d’investimento sempre più globale hanno finora alimentato un livello record di afflussi, destinato a crescere ancora.

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[1] L’acronimo UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities) indica che l’ETF è conforme alla normativa UCITS dell’UE.

[2] ESG è l’acronimo di Environmental (E), Social (S), e Governance (G) (ambiente, società e governance. Per maggiori informazioni si rimanda al sito credit-suisse.com/am/esg.