In momenti d'incertezza bisogna saper trarre profitto dai vari trend. È questo l'approccio sistematico delle strategie trend following. Paolo Viale, Business Development Europe di Winton Capital Management, spiega perché queste possono aiutare nella diversificazione dei portafogli. Contenuto sponsorizzato.
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CONTRIBUTO a cura di Paolo Viale, Business Development Europe, Winton Capital Management. Contenuto sponsorizzato da Winton Capital Management.
Un approccio dinamico è essenziale in un contesto legato all'incertezza del mercato. Siamo ad un punto di inflessione nella politica monetaria globale, mentre il mondo emerge dalla pandemia, l'inflazione aumenta e le banche centrali aumentano i tassi di interesse. Rimane una forte incertezza, con il potenziale per ulteriori restrizioni legate al COVID, sorprese dalla politica delle banche centrali e tensioni geopolitiche che possono sconvolgere i mercati e qualsiasi previsione per il 2022. Questa elevata incertezza macroeconomica è evidente per esempio nelle previsioni degli strategists sugli utili dei titoli dell’S&P 500 per il 2022. Soltanto nel 2021 c'è stata una forbice più ampia nelle previsioni degli utili.
L'incertezza rimane elevata nelle previsioni sugli utili per l'intero anno dell'S&P 500

Allo stesso tempo, le valutazioni azionarie rimangono elevate nella maggior parte delle metriche relative ai livelli storici, e sta diventando sempre più evidente, non poter fare più affidamento sulle obbligazioni, il tradizionale diversificatore di portafoglio.
A differenza degli approcci tradizionali all'investimento, le strategie di trend following non fanno previsioni fondamentali sulla direzione che i mercati prenderanno. Piuttosto, la strategia cerca di trarre profitto dai trend di mercato, prendendo posizioni lunghe o corte in un universo di circa 100 mercati, tra materie prime, valute, azioni e obbligazioni. Questo approccio sistematico all'investimento ha storicamente avuto successo in tempi di grande incertezza macroeconomica e quando le aspettative di consenso generale si sono rivelate errate.
Un nuovo super ciclo delle materie prime?
Che la recente ripresa dell'inflazione si riveli persistente o meno, i prezzi delle materie prime sono già saliti molto dai minimi toccati durante la pandemia. L'indice S&P GS Commodity è salito del 161% dai suoi minimi di Aprile 2020 ed le strategie CTA ne hanno beneficiato nel 2021, approfittando dei rally in molti settori, dal rame e lo zucchero al nichel ed il gas naturale.
Queste tendenze potrebbero facilmente proseguire nel resto del 2022. Gli squilibri tra domanda e offerta continueranno probabilmente mentre l'economia globale emerge dalla pandemia. Inoltre, ci sono già segni che una transizione globale verso fonti di energia a basso contenuto di carbonio sta portando a un aumento della domanda di alcune materie prime. I veicoli elettrici, dopo tutto, richiedono una quantità di rame quattro volte superiore a quella delle loro controparti alimentate a idrocarburi.
Materie prime nella transizione energetica da aprile 2020 (sinistra); Contesto del recente rialzo (destra)

La storia ci mostra che tali sconvolgimenti macroeconomici possono portare a variazioni sostenute nei prezzi degli assets. Guardando indietro di 50 anni nel grafico in alto a destra, vediamo che la recente impennata dei prezzi delle materie prime è in media piuttosto modesta. Soprattutto se lo si confronta con le tendenze pluriennali sostenute per l'asset class durante la Grande Inflazione degli anni '70 ed il Super Ciclo delle Materie Prime degli anni 2000.
L'esperienza è la chiave
Non tutti i trend followers sono uguali. Nonostante si cerchi di beneficiare dello stesso effetto, la propensione dei mercati alla direzionalità, c'è spesso un'ampia dispersione dei rendimenti tra i fondi. Ciò è determinato dalle decisioni di configurazione della strategia, come la velocità di trading, l'universo di investimento ed pesi delle posizioni in portafoglio. Di conseguenza, la selezione dei gestori è fondamentale. Le nostre strategie di trend following hanno navigato con successo vari contesti di mercato negli ultimi 25 anni e realizzato una significativa sovraperformance a lungo termine nella categoria. A luglio 2018, abbiamo reso accessibile la nostra strategia di puro trend-following tramite il Winton Trend Fund (UCITS).
Il fondo ha registrato una solida performance negli ultimi tre anni, con un rendimento annuale dell’8,9% fino a gennaio 2022 contro un rendimento annualizzato del 6,9% dell'indice Eurekahedge CTA/Managed Futures. Siamo particolarmente lieti di vedere che ha fornito una preziosa diversificazione per i nostri investitori durante lo shock nel 1° trimestre 2020, nonché nei periodi in cui le azioni e le obbligazioni sono scese in sincronia, come a settembre 2021 e a gennaio 2022.
Fonte: Citco Fund Services, Winton Capital Management Limited and Eurekahedge. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.
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