Il semestre migliore degli ultimi 10 anni

Andrea Rocchetti, Responsabile Area Consulenza, Moneyfarm
Andrea Rocchetti, Responsabile Area Consulenza, Moneyfarm

Contributo a cura di Andrea Rocchetti, Responsabile Area Consulenza Moneyfarm.

La prima metà del 2019 ha regalato molte soddisfazioni agli investitori. Nell’ultimo mese le banche centrali e le distensioni sulla politica commerciale hanno fatto ancora impennare le valutazioni azionarie.

Dieci anni di crescita

Quello seguito alla grande crisi del 2008 è stato il più lungo periodo di crescita dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso non si può dire dell’intensità della ripresa. La crescita è stata meno intensa rispetto al passato e secondo alcuni economisti, la fase moderna sarebbe appunto caratterizzata, nelle società Occidentali, da livelli di crescita più lunghi e meno intensi che in passato. Il tema è di fondamentale importanza per la politica monetaria e i mercati finanziari. Le banche centrali si trovano di fronte a una situazione inedita: da una parte devono evitare le tendenze recessive, dall’altra devono fare i conti con un contesto caratterizzato da crescita e inflazione più basse che in passato.

Fondi attivi vs ETF: un confronto

Il primo semestre dell’anno è stato uno tra i migliori degli ultimi dieci anni. Abbiamo condotto un’analisi per capire come si sono comportati i fondi attivi e gli ETF in questo periodo. Per quanto riguarda il rendimento dall’inizio dell’anno, il 67% dei fondi del campione (quelli che dichiarano come benchmark l’S&P 500) non ha superato l’ETF al netto dei costi (pallino rosso). Se consideriamo il rischio aggiustato per la volatilità (Sharpe Ratio) il quadro cambia, con solo il 18% dei fondi che hanno fatto peggio dell’ETF. Questo vuol dire che, con il mercato in crescita, i fondi attivi sono riusciti a ottenere in generale un miglior rapporto rischio-rendimento, o in altre parole a remunerare meglio il rischio, pur ottenendo in generale minori performance totali.

MoneyFarm 1

Come si nota dal grafico, il 67% dei fondi è collocato al di sotto dell’ETF prendendo in considerazione l’asse verticale, ma la maggior parte ha prodotto minore volatilità. La distanza media dalla performance da quella dell’ETF è ridotta, ma il gruppo dei fondi attivi è decisamente spostato verso la sinistra del grafico. La situazione cambia nettamente se si considerano i risultati a tre anni.

MoneyFarm 2

Il 76% dei fondi ha avuto un ritorno totale peggiore dell’ETF e l’83% uno Sharpe Ratio peggiore. Questo vuol dire che una buona parte dei fondi che hanno generato extra- rendimento hanno preso molto rischio e che questo rischio non è stato completamente remunerato (gli strumenti sono proporzionalmente più spostati verso destra che verso l’alto.