Impact investing, costruire il futuro

Sarah Norris, foto concessa (abrdn)

CONTRIBUTO a cura di Sarah Norris, investment director di abrdn. Contenuto sponsorizzato da abrdn.

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In generale stiamo assistendo a una crescente consapevolezza del potenziale impatto economico prodotto dai rischi ambientali e sociali. Il rapporto annuale sui rischi del World Economic Forum per il 2020 è stato illuminante in questo senso. Passando in rassegna i rischi globali percepiti come i più probabili e i più nefasti, emergeva che nell’ultimo decennio i rischi economici, come le bolle speculative, sono stati superati dai rischi ambientali. E, per la prima volta, le sfide climatiche hanno dominato la classifica dei cinque rischi a lungo termine più probabili. 

Nel rapporto del 2021, hanno comprensibilmente fatto il loro ingresso in classifica i timori legati alla pandemia da Covid-19. Ciò nondimeno, i rischi relativi a eventi climatici estremi e alla perdita di biodiversità sono rimasti prioritari. Inoltre, continua a crescere la convinzione che i rischi ambientali e sociali siano intrinsecamente legati alle questioni economiche. Questo legame si è riflesso sui mercati finanziari dove, negli ultimi anni l'ESG, è passato dalla semplice spunta di una casella a un approccio d’investimento mainstream

Mentre un numero crescente di aziende inizia a comprendere come i rischi ambientali e sociali possano tradursi in pesanti sanzioni o consistenti perdite di clienti, si assiste a un passaggio consistente verso investimenti più green e alla trasformazione di diverse aziende nei leader ESG di domani. In molti casi, questi cambiamenti si riflettono nelle valutazioni.

ESG è una bolla?

In confronto a storiche tematiche precedenti, l’ESG rientra appena in territorio bolla rispetto a quella che fu la bolla delle dotcom o la bolla immobiliare che si verificarono negli Stati Uniti. Inoltre, un concreto sostegno politico rafforza le aspettative relative alla domanda. Secondo un’analisi di Bloomberg New Energy Finance, le prime 50 economie del mondo stanno investendo 583 miliardi di dollari per promuovere iniziative green.

Per questo motivo riteniamo con un certo ottimismo che l’ESG non sia una bolla. Al contrario, crediamo che sia in atto una svolta cruciale nel modo in cui il mercato percepisce i rischi ESG e ne premia le opportunità.

Investire generando un impatto

Siamo dell’avviso che l’impact investing vada oltre il semplice investimento responsabile. Questo perché mira a produrre un risultato ambientale e/o sociale positivo in aggiunta a un risultato finanziario. Riteniamo che allocando capitali per affrontare problematiche ambientali o sociali di rilievo, le aziende specializzate nell'offrire soluzioni a queste esigenze poco servite stiano intercettando una domanda non soddisfatta. Tutto ciò offre agli investitori l’attrattiva di un doppio potenziale risultato: un impatto positivo misurabile accompagnato da rendimenti potenzialmente sostenibili.

Negli anni, abbiamo visto aumentare le iniziative del settore del risparmio per promuovere l’impact investing. Tra queste iniziative ricordiamo i Principi per l’Investimento Responsabile (Principles for Responsible Investment, PRI), il Global Impact Investing Network, Bridges Ventures e molte altre ancora. Tutte queste iniziative volte alla formazione e alla creazione di un linguaggio condiviso stanno iniziando a dare i loro frutti. E il mercato è sempre più consapevole del fatto che, se da un lato problematiche quali il cambiamento climatico rappresentano rischi significativi, dall’altro offrono anche delle opportunità.

Questo ha portato a un’impennata della domanda e dei flussi di capitale, in particolare nel settore dell’azionario quotato dove l’impact investing è più radicato. Riteniamo che i trend ESG osservati negli ultimi quattro anni siano addirittura destinati ad accelerare

Obiettivo: generare obiettivi sostenibili  

A nostro giudizio, l’impact investing è una potenziale fonte di alfa. Riteniamo che i trend ESG osservati negli ultimi tempi siano addirittura destinati ad accelerare. Non solo perché l’investimento ESG è la “cosa giusta da fare”, ma perché offre un incentivo finanziario rilevante sia sotto forma di regolamentazione che di cambiamento dei modelli di consumo o evoluzione del settore per rispondere in modo proattivo ai rischi sociali e ambientali che ci troviamo ad affrontare.

Le cifre confermano questo punto di vista. Prendiamo, ad esempio, il sondaggio condotto dal Global Impact Investing Network nel 2020 tra circa 300 dei principali investitori a impatto che, collettivamente, gestiscono un patrimonio di oltre 400 miliardi di dollari nell’impact investing: l’88% degli intervistati ha dichiarato che i rendimenti finanziari erano in linea o superiori alle attese.

Misura per misura 

Non mancano gli ostacoli. Due degli aspetti più urgenti ancora da definire sono la misurazione e il reporting e la misura in cui questi fattori variano tra le diverse asset class.

Nel caso delle azioni quotate, gli investimenti si allineano a società i cui prodotti o servizi contribuiscono a un cambiamento positivo, sia ambientale che sociale. Rispetto ai mercati privati o ai green bond, gli investitori hanno meno possibilità di decidere quali parametri di misurazione dell’impatto siano mirati e vadano riportati. Al contrario, fanno completamente affidamento sulle informative aziendali e sulle normali occasioni di engagement.

Inoltre, non c’è consenso sulle metodologie di misurazione e reporting dell’impatto. Ciò significa che strategie d’impatto diverse richiedono parametri d’impatto diversi. Le aziende spesso forniscono informative inadeguate. Ecco perché riteniamo che il settore debba standardizzare le informative e chiedere dati qualitativamente migliori – e non necessariamente più abbondanti.

Tuttavia, ciò rappresenta anche una grande opportunità. Se da un lato gli investitori a impatto del mercato privato esercitano solitamente una maggiore influenza o un maggiore controllo sulla strategia di un investimento, dall’altro l’impact investing nel mercato azionario quotato può mettere in discussione e cambiare il modo di pensare e di agire di grandi aziende consolidate. Incontri regolari con il management, feedback continuo e voto attivo sono tutti strumenti che contribuiscono a migliorare le informative, a chiedere alle società di rendere conto del loro operato e a produrre cambiamenti.

Approcio attivo o passivo?

Uno dei principali interrogativi riguardanti l’impact investing riguarda l’opportunità di adottare un approccio passivo anziché attivo o viceversa. Per noi, la risposta è chiara. L’impact investing mira non solo a evitare danni e a portare benefici agli stakeholder, ma si prefigge anche di contribuire a trovare attivamente soluzioni positive. Di conseguenza, il livello di analisi richiesto implica che non vi siano modelli di screening per misurare l'impatto. Non è dunque qualcosa che si presta a essere fatto passivamente. 

L’impact investing richiede per qualunque asset un’analisi approfondita delle sfide globali e l’individuazione di potenziali soluzioni. Comporta anche il monitoraggio costante di un investimento, sia sotto il profilo finanziario sia nel conseguimento degli obiettivi intermedi dell’impatto. Una valida misurazione dell’impatto è vitale, così come un’attenta considerazione del disinvestimento etico.

Anche l’engagement è un elemento fondamentale di qualsiasi strategia d’impatto. Crediamo che questo significhi incoraggiare le società quotate a migliorare la governance o l’approccio alle questioni ambientali e sociali. Inoltre una gestione attiva aiuta gli investitori a usare il potere di voto in occasione delle assemblee generali per esercitare un’influenza.

Conclusioni

Con il graduale cambiamento del contesto economico, il settore degli investimenti è meglio preparato ad adottare l’impact investing e a riconoscere che le aziende in grado di fornire soluzioni per i numerosi rischi che incombono a livello globale hanno l’opportunità di trarne profitto. Le sfide permangono ma, mentre la comunità globale cerca di affrontarle in modo significativo, crediamo che l’impact investing si consoliderà come una delle colonne portanti dell’investimento sostenibile.


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