Impegno: la sinfonia incompiuta bella come quella di Schubert

Sophie Deleuze notizia
Sophie Deleuze. Foto concessa Candriam

CONTRIBUTO a cura di Sophie Deleuze, analista ESG leader, Stewardship di Candriam. Contenuto sponsorizzato.

Schubert iniziò la sua ottava sinfonia nel 1822. La sua sinfonia incompiuta è anche nota come la prima sinfonia romantica, che annunciava un nuovo tipo di musica. Usata nei film di oggi, è ancora attuale 200 anni dopo. L’engagement è la manifestazione continua degli investimenti sostenibili. Che possa continuare a lungo.

‘Incompiuta’ o solo l’inizio?

Talvolta, ‘incompiuto’ può significare il tempo trascorso, il punto in cui ci troviamo, il tempo rimasto, il tempo rimanente al compimento. Ma in qualche modo questo termine evoca “frustrazione”. Se l’engagement è senza dubbio una questione di tempo, fortunatamente non sempre è frustrante. Anzi. Dietro un engagement di successo vi è uno scopo comune. L’engagement di successo è continuo, complesso e organizzato, procede di movimento in movimento unito come gruppo, e genera forza. L’engagement non rappresenta una frustrazione, piuttosto un’estensione che motiva e non finisce mai.

ESG: una sinfonia commovente

L’engagement è niente senza l’analisi ESG e una valutazione propria dei rischi e delle opportunità ESG che gli emittenti dovrebbero contrastare o studiare. L’engagement viene dopo questa valutazione e nutre a sua volta l’analisi ESG… il 'circolo virtuoso'. Le opinioni ESG sono vive e crescenti. Non dovremmo considerarle conclusioni, in quanto le nostre opinioni non devono mai essere definitive. L’engagement consente alle opinioni di vivere, prendere sfumature nuove e crescere nel tempo. Come per ogni opinione, più informata è una visione sugli ESG, meglio è.

Emergono continuamente nuovi eventi e trend. Alcuni hanno un maggiore impatto sulle aziende e dovrebbero cambiare il modo in cui guardiamo a questi emittenti: quando cambiano i fondamentali del business, i parametri che utilizziamo per analizzare le aziende si adattano. Il covid ne è un esempio drammatico. La campagna che abbiamo lanciato nel 2021 è abbastanza rappresentativa di come si intreccino l’engagement e l’evoluzione dell’analisi: abbiamo indagato su come sono cambiate le relazioni con gli stakeholder; ora sono integrate nel corso degli affari della “nuova normalità” delle società in cui investe Candriam.

L’analisi di Candriam affronta un doppio elemento di sostanza. Ovvero, per 25 anni abbiamo considerato gli investimenti ESG una questione sia di valori, sia di valore, promozione della sostenibilità come del rendimento finanziario. Questo tipo di progresso continuo richiede che l’impegno vada oltre gli scambi con i singoli emittenti. È fondamentale che acquisiamo continuamente una visione più precisa e accurata degli impatti delle scelte degli emittenti su stakeholder e le aspettative collegate. Specialmente nelle nostre campagne di engagement tematiche, contattiamo molteplici stakeholder che sono rilevanti e di prima importanza. Regolatori, associazioni di categoria, sindacati, società civile e consumatori sono tra gli stakeholder che abbiamo contattato negli ultimi due anni per le nostre campagne: per esempio per le utility e la Just Energy Transition, per il lavoro sui pesticidi e l’iniziativa di collaborazione che abbiamo lanciato lo scorso anno sulla Tecnologia di riconoscimento facciale e il suo impatto sui diritti umani.

Diventare un classico

Engagement è anche adattarsi alle strategie di investimento. Per esempio, il modo in cui ci approcciamo alle campagne di engagement con emittenti di debito high yield è diverso da quello di un engagement incentrato sulla qualità delle questioni verdi o sociali. L’engagement acquisisce maturità quando gli investitori adottano una maggiore varietà di sfaccettature. Questa crescente maturità riflette l’espansione degli obiettivi dell’impegno. Venti anni fa l’engagement era limitato alla richiesta di accesso ai dati ESG di base. L’impegno è cresciuto per spingere gli emittenti verso un’economia a basso tasso di carbonio, allineata a una traiettoria di 1,5 gradi, scientificamente riconosciuta.

In qualità di investitori di lungo termine, il nostro ruolo è di supportare le aziende in cui investiamo nel loro sviluppo. Finché investiamo in azioni o obbligazioni di un emittente, significa che crediamo nella capacità della sua dirigenza di affrontare le sfide che si presentano, a livello micro e macro. Tuttavia, in quanto asset manager basato sulle convinzioni, li assistiamo nel loro percorso. Descriveremo anche le nostre aspettative verso le società in cui investiamo, e discuteremo le sfide sostanziali per assicurare che la strategia adottata risponda alle nostre preoccupazioni, creando al contempo valore.

Un esempio di questa partnership è la nostra campagna di engagement verso le piccole e medie imprese sul capitale umano. La campagna è stata costruita su misura per i limiti contabili delle aziende più piccole e fornisce alle nostre aziende target l’opportunità di raffrontare le proprie pratiche con quelle di aziende di dimensioni paragonabili. Siccome condividiamo in dettaglio gli esiti con le società con le quali dialoghiamo (la parte molto dettagliata del nostro impegno che non rendiamo pubblica), queste società ricevono a loro volta input utili per le loro strategie.

Il prossimo movimento non sarà quello finale

Regolamenti europei recenti, quali l’SFDR, hanno posto l’engagement al centro del loro approccio. I regolatori sono sempre più esigenti, in particolare in termini di rendicontazione sugli esiti dei nostri impegni. Se è vero che questi richieste sono impegnative, è anche vero che rafforzano le procedure in diversi modi. Ad un alto livello, questi requisiti sfidano tutti gli investitori a migliorare la trasparenza e l’engagement. A livello di società, questi nuovi requisiti facilitano il coinvolgimento e l’interazione dei diversi team all’interno dell’azienda, che è il modo in cui in Candriam riteniamo che l’engagement funzioni al meglio.

Forse l’engagement ha coinvolto principalmente le grandi aziende nei movimenti di apertura della sinfonia. Negli ultimi due anni, il “ponte” dell’engagement con i sovrani è diventato più importante. Le prossime fasi mostreranno quanto resta, inclusa l’identificazione dell’approccio giusto e la definizione di interlocutori per un impegno efficiente e incisivo. Insieme, scriviamo la nostra nona sinfonia!