Innovazione sostenibile in Europa

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Martyn Jones, immagine concessa (Liontrust)

CONTRIBUTO a cura di Martyn Jones, fund manager del Liontrust Sustainable Investment team. Contenuto sponsorizzato da Liontrust.

I mercati azionari hanno attraversato un periodo molto tormentato nel 2022, a causa delle interruzioni della supply chain, dell'inflazione alle stelle, dell'aumento dei tassi d'interesse e ora delle preoccupazioni per la recessione globale. L'Europa ne ha risentito in modo acuto, con l'aggiunta degli orrori della guerra e dell'insicurezza dal punto di vista dell’energia, ma se da un lato le prospettive a breve termine appaiono cupe, dall'altro la storia ci dice di rimanere ottimisti su quelle a più lungo termine. Continuiamo a essere entusiasti sia delle aziende innovative sia delle opportunità che si prospettano nell'affrontare le diverse problematiche a livello globale, e l'Europa è un luogo ideale per trovare alcuni di questi pionieri sottovalutati.

Il team di Investimenti sostenibili resta concentrato sul lungo termine: valutiamo le aziende in una prospettiva a cinque anni e spesso deteniamo titoli ben oltre questo periodo, fino a quando il mercato non ne apprezzerà il valore intrinseco. In quest'ottica di investimento, per noi ha senso concentrarci su aziende innovative che contribuiscono alla transizione dell'economia verso un futuro più pulito, più sano e più sicuro e che offrono una lunga prospettiva di crescita.

Tali aziende possono far crescere gli utili in modo esponenziale nel lungo periodo, ma ciò richiede due condizioni: da un lato un'opportunità di mercato in crescita nel futuro e dall’altro rendimenti persistentemente elevati sul capitale investito nell'azienda. Affrontare le difficili sfide della sostenibilità, come la crisi climatica, la sicurezza digitale e l'assistenza sanitaria a prezzi accessibili, fornisce una forte spinta alla crescita per i decenni a venire. Altrettanto importante è il fatto che le aziende inserite nel ciclo dell'innovazione tendono ad affrontare una minore concorrenza a causa della novità del loro prodotto o servizio, il che consente loro di generare forti profitti e alti rendimenti sul capitale.

Al momento, questo tipo di società high growth non è popolare sul mercato perchè l'aumento dei tassi di interesse ha un impatto sulle valutazioni a breve termine. Tuttavia, continuiamo a concentrarci sulle opportunità a lungo termine di queste aziende e, considerando le valutazioni attuali, siamo ottimisti sui rendimenti da qui in avanti.

La sottovalutata innovazione europea

L'innovazione, dunque, è una componente chiave della crescita e dei rendimenti a lungo termine per gli azionisti, ma l'Europa è stata a lungo vista come il vecchio modello dei mercati azionari, incapace di sviluppare imprese così pionieristiche. Il continente è noto per le aziende della old economy nei settori dei beni di consumo, dell'industria e dei beni di lusso e la percezione è che l'"innovazione" avvenga solo nella Silicon Valley californiana, ma non potremmo essere più in disaccordo.

L'Europa è un luogo fantastico per trovare quelle rare gemme che combinano crescita e alti ritorni sul capitale, con solide basi per innovare. La regione dispone di università e istituti di ricerca leader a livello mondiale, di una forza lavoro altamente istruita, di un'elevata spesa per ricerca e sviluppo e rappresenta già la metà delle registrazioni di brevetti a livello mondiale. Nonostante l'idea che circonda le imprese FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google) e l'innovazione statunitense, i dati del 2019 dell'Ufficio Europeo dei Brevetti mostrano che gli Stati Uniti rappresentano solo un quarto delle domande di brevetto contro il 47% dell'Europa, con la Germania in testa con il 15%.

La legge di Koomey è un esempio di innovazione sostenibile a livello mondiale che si sta sviluppando in Europa. L'economia globale continua a digitalizzarsi a ritmo sostenuto, con un aumento esponenziale della capacità di calcolo e del relativo consumo energetico. Negli anni '70, Charles Moore, uno dei fondatori di Intel, aveva previsto che la potenza di elaborazione sarebbe raddoppiata ogni due anni, una previsione oggi conosciuta come Legge di Moore. Una previsione meno famosa è nota come Legge di Koomey, secondo la quale anche l'efficienza energetica dei processori raddoppia ogni 18-24 mesi, seguendo una traiettoria simile a quella di Moore. Questa idea, esposta dal professor Jonathan Koomey in un documento del 2010, è incredibilmente importante per affrontare il cambiamento climatico e spiega perché tutti noi possiamo avere computer tascabili incredibilmente potenti nei nostri telefoni, che ogni decennio registrano un miglioramento di circa cento volte a livello di efficienza energetica dei processori.

Moore, Koomey e le rispettive leggi sono fondamentali per il progresso umano in corso e la società al centro di tutto questo non ha sede nella Silicon Valley, ma è l'olandese ASML, leader mondiale nella litografia, che vende le macchine utilizzate per produrre i chip che alimentano i nostri computer. Negli ultimi 50 anni ASML ha operato ai confini della fisica, innovando così tanto da non avere praticamente concorrenza, il che si traduce in una redditività invidiabile. L'azienda investe in tecnologia per guidare la crescita futura e gli elevati livelli di redditività hanno prodotto una crescita composta e rendimenti azionari straordinari. Questa azienda è stata una delle nostre partecipazioni principali per 10 anni, molto prima che diventasse di moda, ed è un ottimo esempio delle opportunità di innovazione sostenibile in Europa.

Il tassello mancante: i finanziamenti per l'innovazione

Sebbene l'Europa abbia sempre avuto una leadership mondiale nel campo della scienza e della proprietà intellettuale, il punto in cui è rimasta indietro rispetto alle controparti statunitensi è la commercializzazione di queste idee. Prendiamo come esempio la rivoluzione di Internet e i trilioni di dollari generati dalle FAANG: tra queste aziende tecnologiche non ce n’è neanche una europea.

Riteniamo che il motivo sia da ricercare nei finanziamenti, il tassello mancante per alimentare l'innovazione. Gli Stati Uniti dispongono di un mercato di venture capital ben consolidato e ricco di risorse, che fornisce capitale agli imprenditori fin dagli anni Settanta. Fondi famosi come Benchmark, Sequoia Capital, Y Combinator e Andreesen Horowitz investono il capitale early-stage necessario per costruire le aziende che oggi dominano l'S&P 500. Gli investitori europei se ne sono resi conto e sono in corsa per raggiungere i nostri cugini statunitensi. Società di venture capital come Index Ventures, HV Capital, Balderton e Kinnevik (una holding di portafoglio) finanziano le nuove start-up europee che si sono trasformate in aziende di successo, come Revolut, Adyen e Hellofresh.

Dal 2012 al 2021, i finanziamenti in capitale di rischio sono aumentati di quindici volte (secondo i dati di crunchbase.com) e sono più che triplicati a partire dal 2020 fino a raggiungere quasi 120 miliardi di sterline nel 2021, probabilmente a causa della pandemia. Questo finirà per filtrare nei mercati pubblici e generare forti rendimenti per gli investitori che presteranno attenzione a un'opportunità trascurata.


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