In media i portafogli moderati italiani hanno un'esposizione di circa il 13% agli investimenti alternativi. L'analisi di Natixis Global AM sui clienti di 74 portafogli ha evidenziato una vera dicotomia nell'uso delle strategie alternative.
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In media i portafogli moderati italiani hanno un’esposizione di circa il 13% agli investimenti alternativi, benché ciò celi le notevoli differenze (esposizione dallo 0% al 100%, si veda il grafico 1 che segue) presenti nell'ambito di tale esposizione e come questa sia trattata dagli investitori italiani. Nell’ambito della componente alternativa del portafoglio, si evidenzia una tendenza a privilegiare le strategie alternative, ad esempio global macro ed equity long/short, piuttosto che le asset class alternative, come le materie prime e l’immobiliare.
In termini di asset class alternative, è interessante notare come i fondi immobiliari non compaiano come categoria nel nostro universo di portafogli; piuttosto, sono presenti esposizioni occasionali a REIT liquidi (classificati come Equity da Morningstar) volte a ottenere una certa esposizione all'immobiliare. Ciò è in netto contrasto con altri Paesi come il Regno Unito ove, in un tipico portafoglio modello moderato, gli investimenti in fondi immobiliari diretti costituiscono due terzi dell'esposizione a strumenti alternativi.
Tipico portafoglio moderato italiano ed esempi di portafogli moderati alternativi e tradizionali. Fonte: Natixis PRCG
Sulla base di quanto riferito dai clienti, l'immobiliare tende a non essere incluso nei portafogli modello poiché si ritiene che l'investitore italiano finale sia già esposto a tale settore tramite le abitazioni di proprietà. Notiamo, invece, la presenza, seppur contenuta, di commodity nei portafogli moderati.
Dall'inizio dell'anno abbiamo assistito a un crescente interesse per le materie prime, in particolare per oro e petrolio, i quali hanno entrambi avuto buone performance con una bassa correlazione coi mercati azionari tradizionali.
Asset allocation
L’analisi dei portafogli moderati italiani ha evidenziato una vera dicotomia nell’uso degli investimenti alternativi. Non è inusuale ricevere portafogli interamente e unicamente costituiti da fondi alternativi o di natura “absolute return”, che riflettono la scelta dell’investitore di concentrarsi sulla selezione dei gestori piuttosto che sull’asset allocation.
D’altra parte, riceviamo una grande quantità di portafogli basati su un’asset allocation tradizionale, in cui gli investimenti alternativi sono talvolta assenti, ed altri in cui l’allocazione ai prodotti alternativi è molto contenuta. È difficile individuare l’esatto motivo di queste scelte di asset allocation, ma alcuni clienti hanno espresso un certo scetticismo nei confronti degli investimenti alternativi ed hanno quindi deciso attivamente di non inserirli in portafoglio, mentre altri sono fermamente convinti che gli attivi orientati alla crescita tradizionali, ed in particolare le azioni, offrano il miglior rendimento nel lungo periodo, e preferiscono quindi mantenere un’asset allocation più tradizionale.
D’altro canto, dopo i forti rialzi registrati successivamente alla crisi finanziaria, molti altri clienti sono più scettici riguardo ai futuri rendimenti dei titoli azionari ed obbligazionari tradizionali ed hanno quindi investito maggiormente in soluzioni alternative.
Allocazione relativa di strategie e asset class alternative nei portafogli moderati italiani. Fonte: Natixis PRCG
Quali vantaggi di diversificazione presentano gli investimenti alternativi e quale ruolo giocano tali strumenti nei portafogli italiani? Le performance delle categorie alternative indicate qui sotto si basano sulla performance media dei fondi presenti nei portafogli moderati italiani all'interno di ciascuna categoria. I dati relativi al peer group moderato italiano si basano sulle performance medie dei 74 portafogli modello moderati oggetto di analisi.
Gli investimenti alternativi tendono a essere l'elemento di diversificazione maggiore nell'ambito dei portafogli italiani, a causa della loro bassa correlazione col portafoglio nel complesso e con gli altri sottostanti. Tuttavia, non tutti gli strumenti alternativi sono uguali.
Le correlazioni
Il grafico qui sopra mostra come i fondi Multialternative (generalmente fondi multistrategy) presentino una correlazione molto elevata con il peer group di portafogli moderati italiani (92%), a causa della loro elevata correlazione coi titoli azionari. Anche Long/Short Equity e Long/Short Debt hanno un'elevata correlazione con il peer group, forse a causa dell'aumento, da parte di alcuni gestori, dell'esposizione lunga durante il rally dell’ultimo triennio. Le altre strategie hanno tutte correlazioni basse o moderate, mentre Volatility è la sola categoria a presentare una correlazione molto negativa.
È interessante notare come alcune delle strategie a maggior diversificazione, come Systematic Futures (o "Managed Futures") ed Event Driven, abbiano un peso complessivo pari a meno del 7% nell'ambito degli investimenti alternativi del portafoglio moderato italiano medio. Mentre le strategie Multialternative e Long/Short Equity hanno un peso complessivo di poco inferiore al 50% dell’allocazione in alternative, sebbene tendano a essere le strategie maggiormente correlate col portafoglio moderato medio. Sembra che gli investitori abbiano allocato a strategie alternative con minori vantaggi di diversificazione.
Rischio marginale e rendimento di ciascuna categoria alternativa rapportato al peer group moderato italiano.
Fonte: Natixis PRCG su dati Morningstar, calcolo a 36 mesi al 30 giugno 2016
Gli investitori possono nutrire credenze errate sugli investimenti alternativi. Gli strumenti alternativi sono spesso visti come un'unica categoria. Tuttavia, esistono ampie differenze tra strategie e asset class; inoltre, anche all'interno della medesima categoria, vi può essere una grande disparità tra un fondo e un altro.
Pertanto, è essenziale operare un'attenta selezione tra strumenti alternativi. Inoltre, alcuni clienti vedono gli investimenti alternativi come "rischiosi", sebbene i nostri dati dimostrino il contrario. Il grafico sopra, in base ai dati storici, mostra come tutte le categorie alternative tendano a ridurre il rischio (essendo il rischio marginale inferiore a quello del peer group italiano) laddove siano incorporate nei portafogli moderati italiani. Ciò è una funzione non solo della loro volatilità, ma anche della suddetta bassa correlazione coi portafogli italiani.
Data l'eterogeneità delle strategie, ciò potrebbe non essere vero per tutti i fondi alternativi, sebbene sia effettivamente così per quelli che abbiamo analizzato. Può forse sorprendere che gli investimenti alternativi nei portafogli italiani moderati abbiano ridotto il rischio anziché aumentare i rendimenti.
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Tutti i dati riportati nell’articolo si basano su 74 portafogli modello moderati, moderatamente conservativi e moderatamente aggressivi ricevuti dal Portfolio Research and Consulting Group (PRCG) di Natixis Global AM per conto di clienti italiani tra il 1° aprile 2015 e il 31 marzo 2016. Tutte le statistiche si basano su un periodo di 36 mesi conclusosi il 30 giugno 2016 e sono espresse in euro salvo ove diversamente indicato. Le categorie e asset class qui indicate riflettono le categorie MorningstarTM. Le performance passate non sono indicative di performance future.