Contributo a cura di Salvatore Catalano, sales director di VanEck. Contenuto sponsorizzato.
Dopo un difficile 2022 a causa dei noti eventi geopolitici e uno dei più rapidi cicli di rialzi dei tassi nella storia, la raccolta dall’inizio dell’anno è stata positiva. Nel 2023 infatti i prodotti hanno raccolto circa mezzo miliardo di euro il che è particolarmente rilevante specialmente se confrontato con i circa 6 miliardi da cui si partiva in termini di asset in gestione solo in veicoli UCITS. La raccolta inoltre è risultata essere diversificata su molteplici strategie.
In particolare si è riscontrato grande interesse da parte degli investitori per il tema dei metalli strategici, specialmente alla luce di grandi trend che stanno avendo luogo a livello globale come la transizione energetica e digitalizzazione per esempio. VanEck si distingue per offrire un’esposizione alle società coinvolte nell’estrazione, lavorazione e raffinazione di svariati metalli, non andando invece ad investire direttamente negli stessi ad esempio tramite contratti futures. Si tratta dunque di un’esposizione indiretta che potrebbe fornire agli investitori altri interessanti elementi come distribuzioni di dividendi o gli effetti della leva finanziaria adoperata da queste società. Restando in ambito metalli anche l’oro non ha deluso le aspettative, alla luce della sua storica funzione come protezione dall’inflazione ed “assicurazione” di fronte ad eventi come la recente mini crisi bancaria negli Stati Uniti. Anche qui la raccolta è stata più che soddisfacente. Naturalmente non c’è nessuna garanzia che l’oro possa mantenere tale funzione anche in futuro.
Oltre la raccolta positiva
Guardando oltre la raccolta positiva, la società è stata attiva anche sul fronte sviluppo di nuovi prodotti. Alla luce infatti degli eventi del 2022, il cambiamento degli assetti geopolitici, e la conseguente crisi energetica che ha coinvolto molti paesi europei, sono state sviluppate innovative soluzioni di investimento. La prima offre accesso al tema dell’energia nucleare. Numerosi paesi infatti hanno rivisitato il loro mix energetico andando ad attribuire più importanza proprio a quest’ultima. Tra l’altro non molti sono consapevoli che l’energia nucleare risulta essere una delle forme energetiche più sostenibili ed affidabili in circolazione: presenta dunque il potenziale di supportare la transizione energetica. È importante sottolineare che sono presenti dei rischi come ad esempio quello normativo o di concentrazione nel settore. Anche se non categorizzato come fondo sostenibile, questo ETF va a complementare l'offerta di prodotti pensati proprio alla luce dello scostamento graduale dai combustibili fossili e la maggiore attenzione al tema della sostenibilità. Invece, esempi di prodotti classificati come articolo 9 SFDR toccano i temi dell’economia circolare, dell’idrogeno e della trasformazione del settore alimentare.
L’ultima novità, da pochi giorni quotata su Borsa Italiana, offre un accesso al tema della difesa. L’ETF investe in società attive nella produzione di equipaggiamento difensivo e cybersecurity. Il recente conflitto tra Russia ed Ucraina ha infatti posto l’attenzione sulle capacità difensive dei paesi occidentali, i quali nelle ultime decadi hanno costantemente dedicato alla difesa meno fondi rispetto a quelli previsti dagli accordi NATO. Alla luce delle recenti dinamiche gli investimenti in questo settore possono registrare un incremento nei prossimi anni. L’ETF va ad applicare uno screening volto ad escludere gli attori più controversi, per esempio coinvolti nella produzione di armi a grappolo o mine anti uomo.
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