Commento a cura di Paolo Langè, amministratore delegato di Cordusio.
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Commento a cura di Paolo Langè, amministratore delegato di Cordusio.
Il 2018 è stato caratterizzato da elevate tensioni sui mercati finanziari, internazionali, ma soprattutto su quello domestico. Ciò ha portato la clientela del settore in cui operiamo a modificare il proprio approccio agli investimenti verso soluzioni più prudenziali e a smobilizzarne alcuni al fine di mantenere le proprie posizioni liquide. Il tema è che non si tratta solo di quello che è avvenuto nel 2018 o nell’anno prima, ma che le politiche monetarie espansive degli ultimi anni e i cambiamenti strutturali avvenuti con il Quantitative Easing hanno proprio cambiato il paradigma dei mercati, generando delle correlazioni fra gli investimenti che hanno portato e continueranno a portare a mercati con movimenti sempre più univoci.
La volatilità dei mercati è una costante, quindi non è più possibile individuare un trend positivo che sia privo di rischio. Inoltre, pur essendo le valutazioni dei fondamentali delle società sempre importanti, i titoli sono sempre più influenzati dai trading algoritmici che non permettono più di applicare delle strategie di gestione che una volta potevano generare rendimenti interessanti. Per questo motivo, come Cordusio abbiamo impostato un nostro nuovo stile di gestione, in linea con il nuovo contesto di mercato e rispettoso delle esigenze di protezione dei clienti. Abbiamo cambiato il modo di lavorare della nostra direzione investimenti e prodotti per affrontare contesti che non possono essere più seguiti con vecchie modalità.
Nella gestione di portafogli – core del nostro business – abbiamo deciso di applicare strategie completamente diverse rispetto agli anni passati. Li costruiamo utilizzando una componente “stabile” dei mercati completamente decorrelata dai cicli economici, che ha un orizzonte di lungo periodo, a cui affianchiamo strategie dinamiche gestite attraverso metodi algoritmici e quantitativi che abbiamo sviluppato sia internamente sia attraverso il contributo di start up esterne. Questo stile di gestione verrà applicato non solo alle soluzioni completamente in delega come le gestioni di portafogli, ma sarà anche il nuovo approccio su cui stiamo formando i nostri banker e senior investment advisors. Sempre più clienti wealth management si stanno indirizzando verso un servizio “compartecipato” della gestione dei risparmi. È importante, quindi, che questo nuovo approccio venga applicato anche nelle soluzioni più personalizzate.
Per i clienti che vogliono una protezione, parziale o totale dei loro risparmi, stiamo realizzando – anche in collaborazione con le competenze del Gruppo UniCredit – prodotti strutturati con protezione del capitale che permettono di sfruttare la volatilità dei mercati, beneficiando dell’andamento di un singolo titolo. Per i clienti completamente focalizzati sulla protezione del patrimonio, abbiamo ampliato la gamma a disposizione di Bancassicurazione.
Per quanto riguarda i trend di mercato, al 2018, le famiglie con una classe di patrimonio finanziario superiore ai 5 milioni di euro sono circa 31.000 per un totale di oltre 346 miliardi di euro investibili. Noi di Cordusio, in Italia, ci collochiamo al terzo posto tra gli operatori specializzati con una quota di mercato del 14,8% per asset gestiti. Il core del nostro servizio sono il risparmio gestito e la consulenza fee only, che rappresentano oltre il 50% delle masse in gestione. Siamo presenti in tutta Italia con 7 sedi e 14 filiali all’interno delle quali lavorano circa 100 banker, numero che puntiamo ad incrementare nel corso di quest’anno. Per il 2019, infatti, il nostro obiettivo sul recruiting di figure senior è di 15 private banker.