Per molti finanza e cibo sono un binomio interessante. anche quando, chiuse le gestioni in sospeso, si va in vacanza. In grecia, ad esempio, sono parecchi i piatti che hanno colpito il palato di alcuni esperti dell'asset management.
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Si sa, la Grecia attira sempre miglialia di turisti italiani. Ovviamente anche gli esperti dell'asset management. Non è tuttavia solo un luogo vacanziero, dove nuotare, fare trekking o ammirare il sole tuffarsi in mare. Qui, come raccontano alcuni professionisti del settore (che quest'anno sono andati proprio lì) ci sono anche diversi piatti tipici che fanno gola.
Antonio Sidoti, director of Italian Sales,
WisdomTree Europe Ltd.
Di ritorno dalla Grecia, in particolare dall’isola di Hydra, nell’arcipelago Saronico, vicino al Pireo, il piatto che ho trovato più rappresentivo è sicuramente la moussakà. Complice di questa piacevole scoperta anche l’isola, selvaggia e rocciosa, con le sue salite impervie, con le sue taverne dai colori pastello e con il suo porto che al tramonto sembra un palcoscenico teatrale. Ma Hydra è caratterizzata soprattutto dall’assenza di rumori grazie alla quasi totale mancanza di veicoli a motore nelle strade.
Proprio la pace è stato l'ingrediente fondamentale sebbene contemplativo, per rigenerare spirito e corpo, liberare i sensi e comprendere l’estrema piacevolezza dei sapori e odori del luogo, moussakà compresa. La mussakà, infatti, è probabilmente il piatto greco più noto al mondo, nato come reinterpretazione di un’antica ricetta turca, ne esistono versioni in quasi tutti i Balcani con nome simile ma con preparazioni non sempre uguali.
La versione greca è uno sformato composto da strati di fette di melanzane fritte alternate con macinato di carne di agnello, manzo o maiale, cucinato senza estratto di pomodoro ma con prezzemolo, cipolla, aglio, pepe e cannella. Lo sformato viene assemblato con gli ingredienti che devono essere già cotti e ricoperti da besciamella mescolata con uova sbattute e formaggio. Il preparato poi viene messo in forno a gratinare a 200° per 20/25 minuti. La composizione finale deve essere alta almeno quattro dita.
Ci sono alcuni punti sulla preparazione che meritano precisazione: le melanzane tagliate a fette grandi devono essere fritte nell’olio abbondante e lasciate asciugare completamente. La scelta delle melanzane è cruciale. Si tratta di un piatto estivo e quindi preparato con melanzane di stagione, cioè quelle lunghe e scure, che assorbono meno olio di quelle tonde e che sono caratterizzate da pochi semi e risultano molto dolci al gusto.
L’impasto di carne macinata deve essere rosolato in padella con una buona quantità degli elementi citati in precedenza, particolarmente prezzemolo, origano e cipolla. Alla ricetta ufficiale è prevista una variante: le patate. Il tutto porta un’interessante aggiunta di sapore ma potrebbe comportare anche un ulteriore “sforzo” digestivo…
Luca mainó, cofondatore Consultique SpA
e membro NAFOP.
Visitando le splendide isole greche non ci si può non imbattere in prelibatezze che solo nel mar Egeo trovano la propria rappresentazione perfetta, un’ideale fusione ambientale tra mare e montagna. Clima e vegetazione trasmettono agli abitanti e ai visitatori uno spirito di rilassatezza, serenità e pace interiore che non ha eguali. A Karpathos, isola del Dodecaneso tra Creta e Rodi, rimasta ancora uno dei pochi paradisi ellenici con poco turismo, è possibile stare in spiaggia oppure fare trekking, nuotare in un mare cristallino o percorrere sentieri di montagna, girare in barca o asinello. E soprattutto gustare sapori unici.
Tra queste bontà, la più conosciuta è lo tzatziki, una crema che più che un antipasto è un contorno (“mezes”) per l’intero pranzo o cena, spalmato sul pane, nella pita, nei wrap o semplicemente da solo, assaporato con la forchetta o addirittura con il cucchiaio, proprio come il gelato. Lo tzatziki è a base di yogurt, cetrioli, aglio e si prepara facilmente. Basta grattugiare il cetriolo, strizzarlo per fargli perdere acqua, metterlo in una ciotola di yogurt di capra con aglio schiacciato, olio e sale e mescolare fino a creare un amalgama completo. Volendo, a proprio gusto, aggiungere limone ed aceto (io preferisco senza) ma è fondamentale un’erba aromatica, l’aneto, che potrebbe in mancanza essere anche sostituita da menta o origano. Lasciare in frigo per almeno un’ora e servire con olive nere.
Il secondo è un’altra crema, la melitzanosalata. Per farla bisogna cuocere le melanzane per un’ora a 160/180°, sbucciarle, tagliarle a dadini e schiacciarle con la forchetta insieme a olio, aglio schiacciato, prezzemolo, menta, yogurt (oppure no), limone/aceto, sale e pepe, anche qui fino a ottenere una pasta omogenea. Possibile anche aggiungere pomodori e peperoni se piacciono. Infine, metterla in frigo per un’ora e gustare con olive greche e foglie di menta.
Concludendo è d’uopo menzionare il rakì, un distillato di vinacce simile alla grappa, servito ghiacciato a fine pasto per riconciliarsi totalmente con se stessi e con il mondo intero.