L’opinione di Frank Di Crocco (Invesco): alimentare la transizione verso l’energia pulita

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Frank Di Crocco. Immagine concessa da Invesco

CONTRIBUTO a cura di Frank Di Crocco, Head of Banks and Wealth Management di Invesco. Contenuto sponsorizzato.

La transizione verso l’energia pulita è sicuramente una delle tematiche più importanti del momento: è stata al centro del G20 di Roma e della COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021.

Attualmente il 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell'UE è riconducibile alla produzione e all'uso di energia. Con la strategia dell'Unione dell'energia, avviata nel 2015, sono state introdotte norme e obiettivi per aumentare l'efficienza energetica, sostenere fonti energetiche più verdi e instaurare migliori collegamenti tra i mercati nazionali dell'energia.

Nel 2020 le energie rinnovabili hanno superato i combustibili fossili diventando la prima fonte energetica nell’UE e generando il 38% dell’energia elettrica rispetto al 37% dei combustibili fossili. 

Il 2021 ha aperto un decennio ampiamente considerato come decisivo per la lotta contro il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento, guidati dall’esaurimento delle risorse naturali. 

A ottobre 2021, nove Stati membri dell’UE hanno eliminato gradualmente il carbone, tredici hanno preso impegni nazionali per farlo entro una certa data, quattro stanno considerando eventuali tempistiche e solo uno non ha ancora iniziato le discussioni nazionali sull’eliminazione graduale.

Queste sono sicuramente tendenze incoraggianti, ma saranno necessari maggiori sforzi per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni nette di almeno il 55% entro il 2030 e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050.

Facendo un passo indietro, cosa significa energia pulita? Non si fa solo riferimento a energia eolica e solare, ma anche alla riduzione dei gas serra dall’aria e alla cattura di carbonio o metano. Restano esclusi il nucleare, il gas naturale e altri utilizzi della CO2 (come il recupero del petrolio potenziato), in quanto si basano su combustibili fossili tradizionali.

Le diverse tipologie di energia pulita 

Approfondiamo ora alcuni aspetti delle diverse tipologie di energia pulita. Il settore dell’energia eolica, sia onshore (a terra) che offshore (in mare), ha registrato un notevole sviluppo negli ultimi due decenni e presenta prospettive piuttosto positive. Il Consiglio globale per l’energia eolica (GWeC, Global Wind Energy Council) prevede per il settore una crescita costante annuale del 4% nei prossimi 5 anni. Si tratta di oltre 355 GW di capacità aggiuntiva per il periodo 2020-2024, che corrisponde a oltre 70 GW di nuove installazioni ogni anno fino al 2024 (rispetto ai 60 GW prodotti a livello globale nel 2019). 

A proposito di idrogeno verde, un carburante privo di emissioni di carbonio realizzato mediante l’elettrolisi dell’acqua alimentata da energie provenienti da fonti rinnovavili, il suo sviluppo può essere un’altra fonte di domanda per la generazione di energia eolica e solare. Inoltre l’idrogeno verde potrebbe diventare una potenziale fonte di alimentazione per i settori ad alta intensità energetica, nonché per quelle aree del settore dei trasporti che più difficilmente riescono a effettuare la transizione (autotrasporti a lungo raggio, trasporto merci o viaggi aerei a lungo raggio). 

Per quanto riguarda l’energia solare, si osserva che negli ultimi anni i fornitori di energia rinnovabile stanno cercando di unire l’energia solare ad altre fonti di energia rinnovabile. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la produzione di energia tramite il solare fotovoltaico (FV) dovrebbe aumentare in modo esponenziale nei prossimi 10 anni, crescendo di 5 volte, da 720 TWh a 3.300 TWh nel 2030. Tali previsioni proietterebbero la quota della produzione globale di elettricità del solare fotovoltaico dall’attuale 3% circa al 13% entro 2030.

Focalizzandoci invece sulle auto elettriche, fondamentali per ridurre le emissioni di gas serra, si possono individuare alcuni ostacoli ad una rapida crescita: il costo delle batterie e dei materiali per produrle. Infatti il costo delle auto elettriche, che è ancora superiore a quello dei veicoli a combustione interna, dipende in larga misura dal prezzo delle batterie che a sua volta è in parte dovuto ai suoi componenti interni, come nichel e cobalto. Gli incentivi politici come i crediti d’imposta e le riduzioni possono essere un contributo per far crescere la domanda, ma siamo ancora in attesa di innovazioni nel settore dei componenti delle batterie.

In generale però è possibile osservare che i costi per produrre l’energia rinnovabile risultano, anno dopo anno, sempre più competitivi rispetto alla generazione dei combustibili fossili. 

Sul fronte degli investimenti, infine, si prevede che l’ammontare totale nei prossimi anni, movimentato da governi, organizzazioni internazionali e capitali privati, si aggiri intorno a diverse migliaia di miliardi di dollari. 

Riteniamo che i settori dei servizi di pubblica utilità e dell’energia possano giocare un ruolo importante nell’ambito dell’energia pulita. Si evidenziano già investimenti significativi e, facendo leva sul cash flow e sulle competenze tecniche di cui dispongono, possono guidare l’innovazione.

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