Sukumar Rajah e Murali Yerram presentano il sistema UPI e i vantaggi che apporta al settore tecnologico indiano. Contenuto sponsorizzato da Franklin Templeton.
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CONTRIBUTO a cura di Sukumar Rajah, senior managing director, director of Portfolio Management e Murali Yerram, vice president, Portfolio Advisory Services, Franklin Templeton. Contenuto sponsorizzato da Franklin Templeton.
UPI è un sistema di pagamenti digitali che fornisce un’interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) agli sviluppatori tecnologici. Si serve di un numero di cellulare e di un conto corrente bancario per aumentare l’inclusione finanziaria, rendendo più semplice ricevere e inviare pagamenti, e sta avendo una rapida crescita.
A luglio 2023 sono state registrate 9,9 miliardi di transazioni, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente e tre volte il numero di transazioni elaborate due anni prima(1). Questo dato si collega a un incremento del 27% delle transazioni globali eseguite tramite dispositivi mobili nel 2021(2).
La National Payments Corporation of India (NPCI) stima che gli utenti privati che si servono di pagamenti digitali arriveranno a 750 milioni entro il 2027, mentre gli utenti commerciali potrebbero raddoppiare, raggiungendo i 100 milioni. Attualmente, sono 473 le banche che fanno parte dell’UPI, il doppio rispetto a due anni fa(3). La NPCI oggi supporta 17 soluzioni di e-payment basate su tecnologia indiana(4).
Banche che aderiscono all’UPI e volumi
Un esempio di come si può sfruttare la tecnologia indiana per ampliare la platea di beneficiari è il programma governativo Direct Benefit Transfer, che accredita in modalità digitale gli aiuti e i sussidi statali, incluse pensioni, borse di studio e sussidi per l’acquisto di GPL, direttamente sui conti bancari dei beneficiari. Tutto questo è reso possibile dall’utilizzo del numero Aadhaar e del programma Jan Dhan.
Il sistema mira specificamente a ridurre i rischi di frodi e corruzione, che sono sempre state un ostacolo importante al trasferimento di aiuti e sussidi alla popolazione rurale. Le innovazioni basate sulla tecnologia indiana e l’iniziativa no-profit Open Network for Digital Commerce hanno le potenzialità per accelerare ulteriormente lo sviluppo di nuovi modelli di business, aumentando l’accesso alle infrastrutture su cui si fonda l’e-commerce.
Finanziamenti per le startup
Dopo che gli investimenti di venture capital sono quintuplicati nel 2021, raggiungendo i 39 miliardi di USD, i capitali forniti alle startup indiane sono diminuiti nel 2022, scendendo a 26 miliardi di USD(5).Un raffreddamento dell’entusiasmo per gli investimenti in tecnologia di consumo è stata la causa principale del rallentamento.
Gli investimenti nel settore fintech hanno mantenuto la propria quota di mercato perché gli investitori hanno continuato ad apprezzare il settore. Gli investimenti in veicoli elettrici nell’anno fiscale 2022 sono aumentati significativamente perché gli investitori sono stati attirati dalle previsioni che i ricavi di questo settore possano raggiungere i 100 miliardi di USD entro il 2030, grazie alla decisione del governo di investire in via prioritaria sulla produzione di massa di motocicli e auto elettriche per la popolazione(6).
L’India si posiziona al terzo posto a livello globale per numero di unicorni creati
L’India continua a sorprendere positivamente per quanto concerne la creazione di unicorni (startup private con valore superiore a 1 miliardo di dollari): nel 2022 se ne sono aggiunti 23, portando il numero totale a 100 e classificando l’India in terza posizione a livello globale, dopo gli Stati Uniti e la Cina(7). In un report recente, Bain ha citato(8) quattro fattori che supportano il decollo dei finanziamenti con venture capital indiani negli ultimi anni:
- Ampie opportunità di consumo
- Tecnologia indiana
- Politica fiscale e monetaria
- Cina+1
Guardando al futuro, Bain evidenzia tre fattori che porteranno all’aumento dei finanziamenti con venture capital: la tecnologia indiana, lo status dell’India che sarà considerata sempre più come luogo di lavoro del mondo e la rapida formalizzazione dei lavoratori nell’economia. Quest’ultimo aspetto è promosso dai percorsi digitali(9)(incluso il programma Open Credit Enablement Network), che stanno convincendo la popolazione a entrare a far parte dell’economia formale per poter accedere al credito al consumo.
La democratizzazione dell’accesso al credito
Storicamente, l’accesso delle famiglie al credito è sempre stato un punto debole per la crescita dell’India. Tuttavia, la combinazione di innovazione e aziende fintech che identificano i segmenti economici svantaggiati sta eliminando questi ostacoli. I programmi Aadhaar e Jan Dhan hanno aumentato enormemente il numero di persone che possiedono un conto bancario, passate dal 17% del 2009 a oltre l’80% del 2023(10). È stata così creata l’infrastruttura necessaria per consentire alle famiglie a basso reddito di accedere al credito in un’economia formalizzata.
Bain prevede una crescita del 13% del credito al consumo nel periodo 2019-2026, con un valore di ben 800 miliardi di USD(11). Saranno per lo più le aziende fintech e finanziarie non bancarie a supportare questo cambiamento. Le prime si prevede che aumenteranno la propria quota di mercato da meno dell’1% nel 2019 al 10% entro il 2026(12).
Quota di mercato del credito al consumo in India per finanziatore (sinistra); quota di mercato delle PMI per finanziatore (destra)
La democratizzazione dell’accesso al credito include anche le piccole e medie imprese (PMI) indiane, che garantiscono l’84% dell’occupazione totale(13). Alcune delle sfide che le PMI devono affrontare includono: mancanza di potere contrattuale, focus sul mercato locale invece che su quello nazionale e accesso al credito. L’e-commerce sta aprendo un mercato molto più ampio per i prodotti delle PMI, dando loro la possibilità di conoscere meglio le tendenze dei prezzi e aumentando il loro potere contrattuale con i fornitori.
Ancora più importanti sono le aziende fintech che stanno collaborando con le PMI per gestire elettronicamente le loro transazioni su piattaforme di e-commerce. Questi dati vengono poi forniti a finanziatori a pagamento che così hanno accesso a dati in tempo reale sui flussi di cassa. Ciò, a sua volta, può consentire la collateralizzazione dei crediti delle PMI, risolvendo così una delle principali difficoltà che impediscono alle PMI di accedere al credito, ovvero le garanzie collaterali.
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Note finali:
1. Fonte: National Payments Corporation of India, Statistics of NPCI.
2. Fonte: Business of Apps, “Mobile Payments App Revenue and Usage Statistics,” 9 gennaio 2023.
3. Fonte: Kearns, J. and Mathew, A., “How India’s Central Bank Helped Spur a Digital Payments Boom,” National Payments Corporation of India, Fondo Monetario Internazionale, 27 ottobre 2022
4. Fonte: National Payments Council of India, UPI: Unified Payments Interface.
5. Fonte: Bain, “India Venture Capital Report 2022,” 30 marzo 2022.
6. Ibid.
7. Ibid.
8. Ibid.
9. Ibid
10. Fonte: Dhanuka, R., “Banking Sector in India,” Invest India.
11. Fonte: Bain, “India Venture Capital Report 2022,” 30 marzo 2022.
12. Ibid
13. Fonte: Asian Development Bank.
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