Il numero di Paesi e società che sostengono il passaggio a un mondo a più basse emissioni di carbonio è in costante crescita, ma restano da affrontare sfide pratiche importanti. Contributo a cura di Aviva Investors AIQ Editorial Team, Aviva Investors. Contenuto sponsorizzato.
Per accedere a questo contenuto
Contributo a cura di Aviva Investors AIQ Editorial Team, Aviva Investors. Contenuto sponsorizzato.
Sebbene gran parte dell’attenzione mondiale continui ad essere rivolta alla lotta contro il COVID-19, anche la crisi climatica richiede urgente attenzione. “Tornare alla “normalità” è problematico, se la “normalità” ci ha portato dove siamo”, ha affermato la professoressa Marianna Mazzucato dell’University College di Londra durante il primo lockdown britannico. “Dobbiamo ripensare al tipo di società in cui vogliamo vivere ed essere più audaci e ambiziosi nella creazione dei rimedi”. Questo invito ad agire è tempestivo, dal momento che i lockdown hanno portato a un calo senza precedenti delle emissioni globali di anidride carbonica (CO2). La chiusura dei luoghi di lavoro, la riduzione degli spostamenti e le persone costrette a rimanere a casa hanno avuto come effetto un’aria più pulita e la rinascita della fauna selvatica, rivelandoci un mondo diverso.
"La mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici riguarda sia l’arresto dei danni a elementi chiave dell’ambiente naturale che inibiscono l’assorbimento del carbonio, sia il miglioramento di tale assorbimento attraverso politiche per aumentare alberi, prati, l’assorbimento del carbonio nel terreno e la protezione e il potenziamento delle torbiere”, osserva Dieter Helm, Professore di Energy and economics presso l’Università di Oxford.2 Infine, raggiungere emissioni zero può anche richiedere soluzioni industriali, quali l’aspirazione della CO2 dall’aria (cattura diretta dell’aria) o la sua compressione e conservazione nel sottosuolo (cattura e stoccaggio del carbonio). Ulteriori informazioni in Cattura del carbonio: soluzione o chimera?.3
Ma eventi climatici estremi hanno determinato l’intensificazione di inviti a ricostruire meglio. Inizialmente, solo l’Europa è stata fortemente investita politicamente nella riduzione delle emissioni, ma lo slancio sta accelerando un po’ ovunque. Canada, Corea del Sud, Messico, Cile, Giappone e Sud Africa fanno tutti parte del club in rapida crescita che sta adottando misure per legiferare in merito alla neutralità carbonica. Anche la Cina si è unita, seppur con un obiettivo prefissato per il 2060; un passo da gigante nella lotta contro il cambiamento climatico, secondo la Energy Transitions Commission.4
Figura 1: Domanda di energia: in rallentamento nel vecchio mondo, in crescita nel nuovo
Ora anche gli Stati Uniti sono tornati al tavolo, con Joe Biden che si è dichiarato favorevole a versare fino a 2 trilioni di dollari di fondi federali nell’azione per il clima. È necessario uno sforzo concertato per soddisfare l’ambizione dell’accordo di Parigi, ovvero rendere i flussi finanziari coerenti con gli obiettivi dell’azione per il clima. “A livello globale, nei prossimi trent’anni saranno necessari circa 300 trilioni di dollari di investimenti, ovvero come se si dovessero ricostruire completamente gli Stati Uniti ogni due anni per i prossimi tre decenni”, afferma James Belmont, Climate risk lead presso Baringa, una società di consulenza.
Il potere delle energie rinnovabili
Gli economisti e gli analisti più comunemente citati ritengono che il percorso verrà accelerato introducendo tasse sul carbonio5, per garantire che gli inquinatori paghino. Senza di loro, i consumatori non riuscirebbero a comprendere i costi ambientali delle loro azioni e le prospettive di eventuali tecnologie che potrebbero facilitare la transizione sono frenate. I ritardi nello sviluppo di una visione per nuove infrastrutture a basso tenore di carbonio (beni pubblici che dovrebbero alla fine essere a beneficio di tutti) implicano anche l’impossibilità di risolvere dipendenze e sequenziamento dei percorsi.
“Abbiamo raggiunto il punto in cui il governo britannico è stato più prescrittivo sul tipo di tecnologie che vuole vedere”, afferma Darryl Murphy, Managing director of infrastructure di Aviva Investors. (Il Regno Unito sta dando la priorità all’eolico offshore, all’idrogeno, all’energia nucleare e alla cattura del carbonio 6)“Alcuni potrebbero affermare che i governi non dovrebbero essere autorizzati a scegliere i vincitori, ma non abbiamo molto tempo. A questo punto, non ha senso avere una moltitudine di tecnologie in concorrenza tra loro”. Murphy spera che la National Infrastructure Bank, che dovrebbe essere lanciata nella prima metà del 2021, aiuterà a far fronte ai significativi investimenti privati necessari. Nel frattempo, lo spostamento verso le energie rinnovabili è stato un successo clamoroso (cfr. Figura 2) che potrebbe avere effetti importanti.
Figura 2: Potere alle energie rinnovabili: aggiunta di capacità globale netta
Tutte le energie rinnovabili: include solare, eolico, geotermico, biomassa e idro ed esclude le tecnologie di immagazzinamento di energia. Fonte: BloombergNEF, ottobre 2020. Con numerose fonti rinnovabili, è possibile generare una grande quantità di energia a partire dalla luce solare o dal vento quando la domanda di energia è bassa. In futuro, ciò potrebbe essere messo a punto per produrre idrogeno tramite elettrolisi (“idrogeno verde”, se la fonte di energia sottostante è rinnovabile al 100%), mantenendo la capacità installata all’opera. In questo scenario, l’idrogeno non è solo un combustibile che potrebbe essere utilizzato per alimentare i trasporti, ma anche un importante deposito di energia rinnovabile. (Cfr. Hydrogen: Back to the future.7)
Gli impatti di una potenziale riduzione di carbonio
Per un imprenditore, non eseguire grandi opere edili ha il più grande impatto positivo sul carbonio (vedere Figura 3), ma anche “costruire meno” e “costruire in modo più intelligente” con materiali a basso tenore di carbonio può essere vantaggioso.
Figura 3: Potenziale di riduzione del carbonio
“Coloro che gestiscono l’ambiente delle costruzioni non hanno in genere avuto vincoli su “quanto” spazio potessero costruire”, sottolinea Ed Dixon, Head of ESG for real assets di Aviva Investors. "Un grattacielo può essere abbattuto e sostituito, anche se in realtà sarebbe possibile ristrutturarlo. Non c’è nulla nelle politiche o nei regolamenti attuali che lo vieti. Ma la società semplicemente non può permettersi questo tipo di crescita. La soluzione deve implicare un uso migliore delle risorse già disponibili”. Queste considerazioni stanno ricevendo sempre più attenzione con l’arrivo della contabilità del carbonio. In futuro, il prezzo del carbonio dovrebbe essere significativamente più alto; è improbabile che gli imprenditori edili paghino per materiali ad alto tenore di carbonio se questi non generato un valore significativo in cambio. “Questo è ciò che determinerà un mutamento nel mercato”, afferma Carson, aggiungendo che coloro che non affronteranno rapidamente le questioni legate al carbonio probabilmente vedranno diminuire il valore delle loro attività.
Scopri le recenti opinioni di Aviva Investors nell’ultimo “AIQ: The Now Normal”
Bibliografia:
- “Mariana Mazzucato on new economic approaches”, RSA, 7 maggio 2020
- “Net zero: How we stop causing climate change”, Dieter Helm, 2020.
- “Cattura del carbonio: soluzione o chimera?”, Aviva Investors, 10 novembre 2019
- “China aims to cut its net carbon-dioxide emissions to zero by 2060”, The Economist, 24 settembre 2020.
- ‘‘Sticking’ it to carbon: The pros and cons of taxing emissions”, Aviva Investors, 28 febbraio 2020.
- Prime Minister’s Office and The Rt Hon Boris Johnson MP, “PM outlines his ten point plan for a green industrial revolution for 250,000 jobs”, gov.uk, 18 novembre 2020.
7. “Hydrogen: Back to the future”, Aviva Investors, dicembre 2020.
Informazioni Importanti
Salvo diversamente indicato, la fonte delle informazioni riportate è Aviva Investors Global Services Limited (AIGSL). Salvo diversa precisazione, tutte le opinioni e i pareri appartengono ad Aviva Investors. Le suddette opinioni e pareri non vanno considerati come garanzia dei rendimenti generati dagli investimenti gestiti da Aviva Investors, né come una consulenza di qualsiasi tipo. Le informazioni qui riportate provengono da fonti ritenute affidabili ma non sono state oggetto di verifica da parte di Aviva Investors, che non ne garantisce l'esattezza. La performance passata non è indicativa dei risultati futuri. Il valore degli investimenti e dei rendimenti da essi generati può aumentare come diminuire e gli investitori potrebbero non recuperare l’intero importo investito. Nulla di quanto qui riportato, compresi eventuali riferimenti a specifici titoli, classi di attivi e mercati finanziari, costituisce o va inteso come una consulenza o una raccomandazione di qualsiasi natura. Il presente materiale non è una raccomandazione all'acquisto o alla vendita di investimenti.
In Europa questo documento è pubblicato da Aviva Investors Luxembourg S.A. Sede legale: 2 rue du Fort Bourbon, 1st Floor, 1249 Lussemburgo. Sotto la supervisione della Commission de Surveillance du Secteur Financier. Una società Aviva. Nel Regno Unito è pubblicato da Aviva Investors Global Services Limited. N. d'iscrizione in Inghilterra 1151805. Sede legale: St Helens, 1 Undershaft, Londra EC3P 3DQ. Autorizzata e disciplinata dalla Financial Conduct Authority. N. di riferimento impresa 119178. In Francia, Aviva Investors France è una società di gestione di portafogli approvata dall'autorità francese, "Autorité des Marchés Financiers", con il n. GP 97-114, come società a responsabilità limitata dotata di un Consiglio di amministrazione e un Consiglio di vigilanza, capitale sociale di 17.793.700 euro, sede legale al 14 rue Roquépine, 75008 Parigi e iscritta al Registro delle imprese di Parigi con il n. 335 133 229. In Svizzera, il presente documento è pubblicato da Aviva Investors Schweiz GmbH.
A Singapore, questo materiale è diffuso tramite un accordo con Aviva Investors Asia Pte. Limited (AIAPL) ed è esclusivamente rivolto agli investitori istituzionali. Si ricorda che AIAPL non effettua ricerca o analisi indipendenti in materia o per la preparazione del presente materiale. I destinatari del presente sono invitati a contattare AIAPL per qualsiasi questione derivante o legata al presente materiale. AIAPL, società di diritto di Singapore con n. di iscrizione 200813519W, è titolare di una Licenza per servizi sui mercati dei capitali valida per svolgere attività di gestione di fondi ai sensi del Securities and Futures Act (Singapore Statute Cap. 289) ed è un Consulente finanziario asiatico esente ai sensi del Financial Advisers Act (Singapore Statute Cap.110). Sede legale: 1 Raffles Quay, #27-13 South Tower, Singapore 048583. In Australia, questo materiale è diffuso tramite un accordo con Aviva Investors Pacific Pty Ltd (AIPPL) ed è esclusivamente rivolto agli investitori istituzionali. Si ricorda che AIPPL non effettua ricerca o analisi indipendenti in materia o per la preparazione del presente materiale. I destinatari del presente sono invitati a contattare AIPPL per qualsiasi questione derivante o legata al presente materiale. AIPPL, società di diritto australiano con Australian Business No. 87 153 200 278 e Australian Company No. 153 200 278, è titolare di una Licenza per servizi finanziari in Australia (AFSL 411458) rilasciata dall'Australian Securities and Investments Commission. Sede operativa: Level 30, Collins Place, 35 Collins Street, Melbourne, Vic 3000, Australia.