La transizione energetica e il ruolo della Cina stanno spingendo la domanda di metalli. La strategia Ofi Invest Energy Strategic Metals consente agli investitori di accedere a una classe di asset con un forte potenziale di crescita a lungo termine. L'analisi di Benjamin Louvet. Contenuto sponsorizzato da Ofi Invest Asset Management.
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CONTRIBUTO a cura di Benjamin Louvet, head of Commodities Funds Management, Ofi Invest Asset Management. Contenuto sponsorizzato da Ofi Invest Asset Management.
Nel contesto di un cambiamento epocale verso l’energia sostenibile, i metalli stanno assumendo un ruolo cruciale, paragonabile a quello che il petrolio ha avuto nel XX secolo. I recenti interventi della Cina stanno aumentando la domanda di metalli come rame, argento e nichel, rendendoli una soluzione di investimento diversificata e decorrelata. La strategia Ofi Invest Energy Strategic Metals punta a posizionarsi al meglio per trarre vantaggio da questo nuovo paradigma.
Il cambiamento climatico e la richiesta di una transizione energetica
Gli effetti del cambiamento climatico sono ormai innegabili: temperature globali in aumento ed eventi meteorologici estremi sempre più frequenti spingono governi, aziende e consumatori ad impegnarsi per ridurre significativamente le emissioni. Al centro di questi sforzi vi è la transizione verso energie rinnovabili e infrastrutture sostenibili, come sancito da accordi globali come quello di Parigi.
Tuttavia, le tecnologie energetiche sostenibili richiedono una nuova base di materie prime, in particolare i metalli. Pannelli solari, turbine eoliche e veicoli elettrici dipendono da materiali quali rame, litio e nichel, essenziali per costruire un futuro a basse emissioni di carbonio. Per realizzare questa transizione energetica, secondo i ricercatori francesi1 sarà necessario estrarre nei prossimi tre anni una quantità di metalli equivalente a quella estratta dall’inizio della civiltà.
L’intervento della Cina: un nuovo ruolo dei metalli
La Cina è chiaramente al centro del futuro dei metalli, in quanto gestisce tra il 40% e l’80% della lavorazione di quasi tutti i metalli critici per la transizione energetica, e consuma il 50% dei metalli industriali a livello globale.
Tuttavia, durante il periodo del COVID e negli ultimi due anni, a causa di un rallentamento economico la domanda di metalli è stata inferiore del previsto. Inoltre, il consumo si è basato su scorte accumulate in precedenza, contribuendo alla performance modesta dei metalli industriali nel 2022 e 2023. In effetti, i mercati dei metalli sono mercati spot e i prezzi si basano principalmente sulla situazione attuale della domanda e dell’offerta (in Ofi Invest Asset Management chiamiamo questo fenomeno “sindrome del pomodoro”).
Questo scenario dovrebbe cambiare grazie al pacchetto di incentivi economici introdotto a settembre dal governo cinese, volto a rilanciare i settori cruciali per la crescita del Paese come infrastrutture, edilizia e manifattura, tutti ad alta intensità di metalli. Inoltre, la Cina è leader nella transizione energetica: è infatti avanti di cinque anni sul suo programma di installazione di impianti fotovoltaici e, solo a metà del 2023, ha installato più energia solare ed eolica rispetto all’intero anno precedente, che già rappresentava un record.
Opportunità di investimento nei mercati: un ambiente favorevole
La convergenza tra gli stimoli cinesi e la transizione energetica crea un contesto altamente favorevole per gli investimenti nei metalli. Con una domanda in crescita, metalli come rame, argento e zinco mostrano già tendenze al rialzo, e i loro prezzi dovrebbero rimanere elevati, rendendoli un’opzione interessante per gli investitori che cercano un’esposizione alle materie prime in grado di garantire una crescita a lungo termine. Secondo la pubblicazione del FMI "Energy Transition Metals" del 2021, il prezzo del rame potrebbe aumentare di oltre il 60% entro il 2040, mentre litio, cobalto e nichel potrebbero registrare aumenti di centinaia di punti percentuali. Ci troviamo probabilmente all’inizio di una delle tendenze più forti di sempre.
Ofi Invest Energy Strategic Metals: una strategia per cavalcare questa tendenza
Il fondo, che celebrerà il suo terzo anniversario a gennaio, è gestito passivamente e progettato per seguire la performance dei metalli strategici per la transizione energetica secondo il team di gestione. Rappresenta una soluzione d’investimento originale, in linea con il futuro dell’energia, senza investire direttamente in azioni.
Attualmente, la strategia è esposta alle performance dei seguenti metalli: 30% rame, 16% argento, 16% alluminio, 10% platino, 10% nichel, 10% zinco, 4% palladio e 4% piombo. L’allocazione viene ribilanciata trimestralmente, ma può essere modificata una volta all’anno da un comitato d’investimento che può decidere di aggiungere, rimuovere o rivedere i pesi dei componenti dell’indice secondo quanto previsto dal regolamento del fondo.
Stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti fondamentali. Così come il petrolio ha alimentato le economie del passato, i metalli stanno emergendo come pilastro di un futuro sostenibile. Con l’impegno globale verso la riduzione del carbonio e la transizione energetica in corso, la domanda di metalli è in crescita esponenziale. Per gli investitori, questa tendenza rappresenta un’opportunità unica per accedere a una classe di asset destinata a una crescita di lungo termine, specialmente in un contesto di rinnovata domanda stimolata dalle azioni economiche della Cina.
Fonti e note
[1] CNRS 2022.
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