Ecco come la microfinanza diventa un'asset class sostenibile utile a diversificare il portafoglio. Contributo a cura di Vincenzo Trani, fondatore e presidente di Mikro Kapital. Contenuto sponsorizzato.
Contributo a cura di Vincenzo Trani, fondatore e presidente di Mikro Kapital. Contenuto sponsorizzato.
Nel mondo vi sono attualmente più di 2,3 miliardi di individui non bancarizzati, ma che spesso hanno nel cassetto delle idee che, se sviluppate, consentirebbero loro di guadagnarsi da vivere e mettere in piedi un business fiorente. Il microcredito si basa proprio sulla fiducia data a queste persone, che si trovano fuori dai radar dei grandi istituti di credito. Il microcredito ha un'influenza diretta sul business, stimolando la crescita delle piccole imprese e aumentando il benessere dei loro proprietari. Una peculiarità che lo rende molto significativo a livello sociale.
Il ruolo sociale del microcredito è particolarmente evidente in certe aree geografiche, come quella lungo la Via della Seta. Non è un caso, quindi, che Mikro Kapital sia da poco diventata il primo azionista di Imon International, principale operatore di microcredito del Tagikistan. Grazie a questa operazione, l’Istituto continuerà a fornire servizi finanziari a più di 100.000 microimprese e singoli individui, vera e propria linfa vitale per il tessuto economico di un Paese dalle forte potenzialità economiche ancora quasi totalmente inespresse.
Un altro fattore da sottolineare, che potrebbe suscitare sorpresa considerando la matrice islamica del Tagikistan, è che l’attività di Imon è stata avviata, alla fine degli anni ’90, da due imprenditrici, intenzionate a promuovere i diritti economici delle donne nel mercato del lavoro e creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell'imprenditoria femminile. Shapirova Sanavbar Matufovna e Makhkamova Gulbakhor Makhsudovna sono state pioniere nello sviluppo di programmi di microcredito in Tagikistan: in poco tempo, hanno costruito un team esperto e professionale, principalmente di donne, e sono state in grado di fornire formazione sul fronte della microfinanza. Una vera e propria rivoluzione.
Come tutte le rivoluzioni sociali ed economiche, basti pensare all’affermazione delle strategie ESG o a quella rappresentata dalle fonti di energia non convenzionali, per consolidarsi definitivamente il microcredito deve suscitare interesse negli investitori. E qui entra in gioco il ruolo del microcredito come asset class: sul fronte degli investimenti, infatti, esso fornisce un'opportunità molto interessante per gli investitori di diversificare il loro portafoglio investendo in core business nei settori industriale, agricolo e dei servizi, che stanno fiorendo e che sono in gran parte non influenzati dalla volatilità dei mercati finanziari.
In Mikro Kapital riteniamo che le potenzialità della microfinanza come asset class, al tempo stesso efficace e sostenibile per la diversificazione della componente alternativa del portafoglio, siano molto ampie e per questo forniamo diverse e innovative soluzioni di investimento. Oltre alla Sicav MKFA, che abbiamo appena lanciato, la nostra attività su questo fronte si sviluppa con altri due fondi ad hoc, Mikro Fund e Alternative, che offrono agli investitori professionali e istituzionali esposizione alle economie in maggior crescita del pianeta, quelle della già citata Via della Seta, investendo in prestiti erogati a micro, piccole e medie imprese di mercati emergenti selezionati, coniugando obiettivi economici e sociali.
Il Tagikistan e gli altri mercati a cui guardiamo sono sicuramente molto lontani geograficamente dall’Europa, ma siamo convinti che il microcredito, sia esso considerato nella sua accezione più nota, possa considerarsi un'innovativa classe di investimento e possa rappresentare il ponte ideale per far incontrare gli interessi dei diversi attori coinvolti.