Plastica e investimenti, reciclare conviene

Adrie Heinsbroek, Principal for Responsible Investing, NN Investment Partners
Adrie Heinsbroek, Principal for Responsible Investing, NN Investment Partners

Contributo a cura di Adrie Heinsbroek, Principal Responsible Investment di NN Investment Partners. Contenuto sponsorizzato.

La plastica è onnipresente nella vita moderna, ma la maggior parte finisce nelle discariche o altrove nell’ambiente, il che comporta una serie di problemi di sostenibilità. Riconosciamo la complessità del problema dell'uso della plastica e siamo consapevoli che non esiste una soluzione semplice, anche e soprattutto, durante la pandemia di Coronavirus. Nonostante le sfide che ne derivano, riteniamo fondamentale l’impegno nel collaborare con le società per trovare soluzioni pratiche che riducano al minimo i rifiuti in plastica attraverso una miglior pratica di gestione dei rifiuti, iniziative di riciclaggio e innovazione per trovare alternative sostenibili.

Non possiamo farne a meno, la plastica rimane un prodotto con molte caratteristiche positive: è economica da produrre, leggera, versatile e durevole. Attualmente, l'industria medica si affida a prodotti in plastica per la produzione di forniture mediche riutilizzabili e monouso, come mascherine e schermi facciali, imballaggi di forniture mediche, guanti e tute. Nonostante l'ovvia necessità della plastica, il desiderio di proteggere il pianeta per le generazioni future e di garantire un riciclaggio ottimizzato non cambierà nelle circostanze attuali. In realtà, con le immagini satellitari che ci mostrano quanto l'inquinamento da carbonio si sia ridotto nei mesi passati, questi periodi possono portare a nuove idee su come potrà essere la "nuova normalità" del futuro, garantendo al contempo che l'inquinamento dell'aria rimanga a livelli più bassi. 

In molti casi, l'utilizzo della plastica implica effettivamente una minore impronta di carbonio grazie alla riduzione delle emissioni dovute al trasporto (rispetto al vetro) o alla diminuzione dei rifiuti alimentari (rispetto alla carta). Le bioplastiche, realizzate con materiali a base biologica come il grano o la canna da zucchero, sono regolarmente pubblicizzate come un possibile sostituto, inquanto hanno un'impronta di carbonio inferiore rispetto ai tradizionali prodotti petrolchimici. Nonostante ciò, il riutilizzo e il riciclo della plastica continueranno ad avere importanza ed attirare l’attenzione. Le aziende che contribuiscono a ridurre la quantità di plastica utilizzata in un prodotto, migliorandone la riciclabilità, saranno meglio posizionate nell’offrire opportunità sostenibili e responsabili a più ampio raggio.

Le aziende devono, infatti, continuare ad aumentare la percentuale di plastica riciclata. Ridisegnando i prodotti e le aziende che li utilizzano, è possibile ottenere un impatto positivo nella creazione di consapevolezza tra i consumatori. Vediamo che le aziende stanno usando metodi innovativi per migliorare il design dei prodotti e la produzione, e il riutilizzo dei prodotti in plastica sta diventando sempre più responsabile, ad esempio, creando mobili per ufficio con bottiglie d'acqua riciclate. Diverse aziende con le quali ci stiamo attivamente impegnando hanno compiuto passi positivi nell'ultimo anno per ridurre l’utilizzo della plastica e nella transizione verso valide alternative.

Ad esempio, nel 2019 abbiamo avuto un incontro con General Motors per discutere del loro approccio al tema della plastica. L’azienda ha sviluppato diverse attività circolari, tra cui l’integrazione dei principi dell’economia circolare nella propria pianificazione aziendale. Inoltre, fa parte del consorzio NextWave per ridurre l’inquinamento da plastica nell’oceano. L’azienda ha affermato di aver raggiunto l’obiettivo di rendere il 50% dei suoi impianti a “discarica zero” entro il 2020 e ha fornito vari esempi di progetti circolari. Tra le varie iniziative, vi è quella di riciclare gli pneumatici dandoli ad uno dei loro fornitori, che li riutilizza per le componenti plastiche che si trovano sotto i cofani dei veicoli. I membri della partnership NextWave puntano a incoraggiare la popolazione a trattare la plastica come una materia prima in modo da diminuire il volume di plastica presente nell’oceano. Stanno valutando vari fornitori in Indonesia per analizzare le tipologie di fonti utilizzate. Nei prossimi sei mesi, si terrà un nuovo incontro con General Motors per analizzare altri aspetti legati alla governance, alla valutazione e alla riduzione di rischi e dell’impatto sociale dell’azienda.

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