Preparandoci per il Net Zero

John William Olsen News
John William Olsen, immagine concessa (M&G Investments)

Contributo a cura di John William Olsen, fund manager di M&G Investments. Contenuto sponsorizzato.

Dopo il rinvio dell'anno scorso, a novembre di quest'anno si terrà in Scozia la conferenza dell'ONU sul cambiamento climatico COP 26, indubbiamente l'evento più importante sul tema dai tempi dell'Accordo di Parigi firmato nel 2015. In vista di questo incontro, è aumentato rapidamente il numero di governi disposti ad azzerare le emissioni nette di gas serra, tanto che a oggi tali impegni coprono circa il 70% del PIL e delle emissioni di CO2 globali.1 Tuttavia, come ha sottolineato il recente rapporto dell'AIE (Agenzia Internazionale per l’Energia) sul net zero, meno di un quarto degli impegni annunciati verso questo obiettivo sono stati tradotti in legge a livello nazionale e solo in pochi casi sono state predisposte misure o politiche specifiche per realizzarlo in pieno nei tempi previsti.

Il rapporto stabilisce circa 400 traguardi intermedi che i governi dovrebbero raggiungere, tra cui la decarbonizzazione della produzione di elettricità globale entro il 2040, la sospensione immediata dello sviluppo di nuovi campi di petrolio e gas e il blocco della costruzione di nuove centrali elettriche a carbone, se il mondo intende davvero restare entro i limiti sicuri di riscaldamento globale e azzerare le emissioni nette entro il 2050.


Impegni delle principali economie al momento


Fonte: si vedano le nota in calce al termine del contenuto, contrassegnate con l’asterisco.

Per raggiungere gli obiettivi di net zero in tutto il mondo serviranno cambiamenti strutturali profondi e investimenti enormi, soprattutto man mano che l'enfasi si sposta dalla mitigazione (legata principalmente all'energia rinnovabile) verso l'adattamento e la resilienza, oltre che verso la cattura dell'anidride carbonica dai pozzi naturali o l'adozione su vasta scala delle tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio. Uno studio pubblicato dalla Stanford Social Innovation Review2 ha rilevato uno scarto molto ampio fra gli investimenti necessari e i finanziamenti esistenti, con l'ONU3 che stima a 300 miliardi di dollari l'anno i fondi necessari per sviluppare tecnologie di adattamento e resilienza, a fronte dei 30 miliardi attualmente disponibili4. Per quanto riguarda la cattura di anidride carbonica, uno degli aspetti centrali del COP 26 è il miglioramento del mercato globale dei crediti di carbonio, che dovrebbe favorire la monetizzazione del relativo impatto ambientale.

È chiaro che servano altri investimenti pubblici e privati in soluzioni ambientali da conseguire attraverso l'efficienza energetica, le tecnologie pulite, l'infrastruttura per la ricarica dei motori elettrici e le soluzioni basate sulla natura, solo per citare qualche esempio. Siamo convinti che questo contesto possa rivelarsi molto favorevole per gli investitori, in particolare nel segmento degli investimenti a impatto, che finanziando le società impegnate a dare risposta a queste esigenze sono destinati a beneficiare della domanda in aumento. A tutto questo si aggiunge l'ondata di regolamenti in materia di sostenibilità in corso di adozione nell'UE, in Regno Unito e altrove, da cui dovrebbe derivare un'ulteriore spinta agli investimenti nei settori, nelle industrie e nelle imprese "green".

Siamo convinti che M&G (Lux) Positive Impact Fund sia ben posizionato per trarre vantaggio dai cambiamenti strutturali già in atto e destinati ad accelerare lungo la strada verso il net zero, grazie all'enfasi posta dal fondo sull'azione per il clima, le soluzioni ambientali e l'economia circolare. Ovviamente c'è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi di Parigi, ma crediamo che le società a impatto in cui investiamo siano in una posizione favorevole per dare un contributo concreto.

Le opinioni espresse in questo documento non sono da intendersi come raccomandazioni, consigli o previsioni.

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1 https://www.iea.org/reports/net-zero-by-2050

2https://ssir.org/articles/entry/the_next_10_years_of_impact_investment

3https://www.un.org/sustainabledevelopment/blog/2016/05/unep-report-cost-of-adapting-to-climate-change-could-hit-500b-per-year-by-2050/

4 https://www.climatepolicyinitiative.org/publication/global-landscape-of-climate-finance-2019/

*https://www.eia.gov/tools/faqs/faq.php?id=427&t=3

**https://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_en#the-largest-stimulus-package-ever

***https://www.gov.uk/government/news/uk-enshrines-new-target-in-law-to-slash-emissions-by-78-by-2035.

**** Per la Cina: https://racetozero.unfccc.int/chinas-net-zero-future/. Per il Giappone: https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-04-22/japan-pledges-stricter-2030-emissions-reduction-target.


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