Tanti chilometri macinati sui campi da calcio fin dall’infanzia. Poi una serie di infortuni alle ginocchia, tre ricostruzioni dei legamenti crociati e dei menischi, quindi molta riabilitazione che mi ha fatto scoprire la passione per la bici e per il nuoto. Quasi per caso, una domenica di inizio maggio, girando per la Liguria con gli amici ed il monovolume carico di kitesurf alla ricerca di una spiaggia con la giusta esposizione di vento, mi imbatto in una gara di triathlon ad Andora, per la precisione una delle prime della stagione in acque libere in Italia. Ricordo quel giorno come fosse ieri: l’adrenalina nel vedere gli atleti uscire dall’acqua già provati dalla fatica delle onde, la corrente, i colpi ricevuti in mezzo al gruppo (alle volte sembra una vera e propria 'tonnara'), sfilarsi la muta, indossare il casco, salire sulla bici con una tecnica impressionante e affrontare prima il percorso ciclistico, poi quello podistico.
Triathlon che passione
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