Tutti i driver dei mercati valutari globali

Ray Sharma-Ong I immagine concessa) abrdn
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Contributo a cura di Ray Sharma-Ong, Multi Asset Investment Director di abrdn. Contenuto sponsorizzato.

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Le forti oscillazioni delle valute nei periodi di grande incertezza possono influire in modo importante sui portafogli di investimento, per questa ragione è essenziale individuare e comprendere i principali driver del mercato valutario, così da riuscire a ridurre i rischi, aumentare i profitti, o entrambe le cose, per i portafogli che investono a livello globale.

Recentemente, abbiamo individuato dei cambiamenti nei driver principali che hanno per lo più favorito il rafforzamento del dollaro. Se, come prevediamo, l'importanza relativa di questi driver dovesse cambiare, altre valute, come il franco svizzero e lo yen giapponese, potrebbero contribuire ad apportare valore ai portafogli.

I tassi di cambio riassumono i confronti macroeconomici

Negli ultimi decenni, il capitale globale è diventato sempre più mobile. Generalmente, cioè, aziende e investitori cercano di spostare il loro denaro per ottenere maggiori guadagni. Per questo motivo, le valute dei paesi in forte crescita, con tassi di interesse più elevati e maggiori vantaggi competitivi in termini commerciali e di stabilità politica, sono tendenzialmente cresciute rispetto alle altre.

Il mercato dei cambi rappresenta uno degli strumenti più liquidi ed efficienti con cui gli investitori possono dare un prezzo ai cambiamenti dei vantaggi competitivi di un'economia rispetto a un'altra. Per questo nella gestione dei portafogli globali poniamo grande attenzione a variabili come tassi d’interesse, ragioni di scambio e indici dei direttori degli acquisti (PMI).

Gli Stati Uniti stanno guidando un ciclo di rialzo dei tassi globale

Sulla scia della Fed, che intende aumentare i tassi di interesse fino al 2023, anche le altre banche centrali stanno attuando politiche aggressive per contenere il rialzo dell’inflazione. Dovremmo quindi aspettarci meno cambiamenti repentini nelle aspettative circa i tassi di interesse e oscillazioni valutarie meno estreme causate da questo driver.

L’impatto del prezzo delle materie prime

L'aumento della domanda che ha fatto seguito alle riaperture e delle aspettative inflazionistiche, insieme alla guerra tra Russia e Ucraina, hanno provocato un rialzo dei prezzi delle materie prime, in particolare dell'energia.

Storicamente, gli USA sono stati vulnerabili rispetto ai prezzi delle materie prime, tuttavia, dopo oltre un decennio di crescita del settore domestico dello shale oil e della produzione di gas nazionale, sono diventati i più grandi produttori energetici al mondo e tra i beneficiari della crescita dei prezzi del petrolio. Dunque, mentre l'aumento dei prezzi delle materie prime in precedenza veniva correlato a un dollaro debole, quest'anno il dollaro ha visto poche pressioni al ribasso a seguito del picco dei prezzi delle commodities.

Man mano che la crescita frena, però, anche la domanda potrebbe diminuire, di conseguenza potrebbe diminuire anche l'importanza di questo driver rispetto alle oscillazioni valutarie.

Grafico 1: Tassi di interesse e prezzo del petrolio in aumento hanno supportato il dollaro USA

Fonte: Bloomberg/abrdn, 9 agosto 2022. Solo a scopo illustrativo. Non dovrebbero essere formulate ipotesi riguardo a performance future.

Una recessione è probabile, la sicurezza del capitale è una priorità

Una politica monetaria più restrittiva e i prezzi delle materie prime alle stelle hanno iniziato ad avere un impatto negativo sul sentiment dei consumatori e delle aziende.

È in corso un rallentamento della crescita e alcuni indicatori, come il PMI, suggeriscono che potrebbe trattarsi di un rallentamento rapido e profondo. Durante i rallentamenti, e ancor più durante le recessioni, i cosiddetti rifugi valutari tendono a trovarsi laddove gli investitori cercano riparo.

Solitamente, le valute rifugio si trovano in condizioni di stabilità politica ed economica, vantano lo status di valuta di riserva e hanno importanza strategica nei flussi valutari e commerciali globali.

Di conseguenza, anche lo yen giapponese e il franco svizzero con l'aumentare dei timori di recessione iniziano a registrare un aumento della domanda e una maggiore forza.

Grafico 2: Di recente i PMI del settore manifatturiero USA hanno subito un calo repentino

Fonte: Bloomberg/abrdn, 9 agosto 2022. Solo a scopo illustrativo. Non dovrebbero essere formulate ipotesi riguardo a performance future.

Tre punti chiave:

  • Quando le politiche economiche si fanno più stringenti e i prezzi delle materie prime smettono di crescere, l'importanza di questi due driver valutari diminuisce.
  • Con l'incombere della recessione, altri fattori macroeconomici diventano invece più importanti ai fini delle dinamiche valutarie.
  • Il dollaro continuerà a essere forte, ma altre valute, come il franco svizzero e lo yen giapponese, potrebbero rivelarsi utili all'interno dei portafogli.