Value vs. Growth: una dicotomia superata?

Christine Lebreton, Yann Giordmaïna, notizia (Tocqueville Finance)
Christine Lebreton, Yann Giordmaïna, immagine concessa (Tocqueville Finance)

Contributo a cura di Christine Lebreton, vice-CIO e gestore del fondo “Tocqueville Croissance Euro ISR” e Yann Giordmaïna, gestore dei fondi “Tocqueville Value Europe ISR” e “Tocqueville Value Euro ISR” di Tocqueville Finance. Contenuto sponsorizzato.

Storicamente, sui mercati finanziari abbiamo assistito ad una demarcazione netta fra due stili di gestione. La gestione “value” cerca di individuare le azioni di società solide, che appaiono a sconto, al fine di beneficiare del loro rimbalzo. Si tratta spesso di società in fase di ristrutturazione o di turnaround, di gruppi che stanno cambiando il loro modello di business o di società le cui prospettive di crescita non sono adeguatamente considerate dal mercato. Lo stile “growth” si focalizza sulle società che presentano una crescita evidente e prevedibile, i cui indicatori sono, in particolare, la crescita del fatturato e degli utili e  la generazione di flussi di cassa. Pertanto, in presenza di multipli stabili, finché i risultati e le prospettive di una società saranno in crescita, il prezzo delle sue azioni rifletterà queste aspettative e si apprezzerà.

Negli anni 2000 il decollo dell’economia cinese ha portato ad un ciclo “value” durato quasi 10 anni, guidato dai settori basic resources, industrials e financials. Negli anni 2010 è stata la volta dello stile “growth” a dominare il mercato azionario, segnato dalla rivoluzione internet nelle società e dalla sua monetizzazione sotto forma di giganteschi profitti per l’industria tecnologica, in un contesto di tassi d’interesse artificialmente bassi, inflazione quasi inesistente e crescita economica anemica.

Oggi la situazione è profondamente cambiata: la distinzione fra i due stili non è più cosi netta. L’inflazione è tornata ed i tassi dovrebbero stabilizzarsi su livelli più “normali”; questo contesto puo’ avvantaggiare il “value”, ma lo stesso “growth” resta interessante grazie a storie specifiche di ristrutturazioni in corso e di crescite evidenti e prevedibili. In questo periodo di transizione bisognerebbe dunque concentrarsi sulle tendenze strutturali.

Temi e megatrend

Secondo le nostre analisi lo stile “value” è attualmente in ritardo in termini di performance storica, e al momento sembra essere una delle asset class più convenienti in Europa; le rotazioni possono essere molto rapide sui mercati, pertanto vale la pena posizionarsi per tempo per approfittare del potenziale rimbalzo dei titoli a sconto. Ciononostante ci sono diversi temi che potrebbero avvantaggiare le aziende dell’universo “growth”: i governi hanno lanciato iniziative che combinano il sostegno all’economia con obiettivi sostenibili per decarbonizzare, ad esempio, i settori dell’edilizia o della produzione energetica. Le aziende “growth” spesso beneficiano degli effetti di shock tecnologici e comportamentali, come la dematerializzazione, la digitalizzazione dei processi, lo smart-working, l’e-commerce, etc. La crisi sanitaria ha persino accelerato questi megatrend, dando ad alcune aziende prospettive di crescita per molto tempo ancora, per non parlare dei trend demografici o di quelli legati all’ambiente. Inoltre va ricordato che numerosi titoli “growth” stanno facendo bene in un contesto altamente inflazionistico grazie al loro pricing-power e che la maggior parte sono titoli di qualità che possono fungere da beni rifugio in contesti di turbolenza.

LBP AM e Tocqueville Finance sono capaci di offrire soluzioni su entrambi gli stili di gestione. Il fondo “Tocqueville Value Euro ISR” è investito in azioni a grande capitalizzazione della zona euro, con scelte di investimento eclettiche ovunque sia possibile individuare valutazioni a sconto secondo l’analisi del nostro team di gestione. Il fondo “Tocqueville Croissance Euro ISR” investe in azioni della zona euro che offrono un potenziale di crescita superiore alla media, ma anche in aziende capaci di beneficiare di uno specifico contesto economico o normativo. I titoli in portafoglio oggi appartengono principalmente ai settori della tecnologia, del lusso, dell’industria e della salute; ma grazie al nostro tool di stile proprietario siamo capaci di individuare la crescita in tutti i settori di attività in base al ciclo economico.

In definitiva, “value” e “growth” è un’allocazione all-weather, che ci permette di costruire portafogli core diversificati ed equilibrati,  grazie all’individuazione di mega-trend strutturali da una parte, e comportamenti ciclici che beneficiano della ripresa economica e dell’aumento dei tassi d’interesse nel breve-medio periodo, dall’altra.


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