Gabriele Montalbetti, gestore di Consultinvest SGR, ritiene che “i mercati emergenti abbiano un ruolo importante in un portafoglio di investimento globale poiché rappresentano una parte significativa dell'economia mondiale”. In generale l’esperto si aspetta un 2024 “positivo per i mercati emergenti, considerando la discesa dei tassi di interesse nei mercati sviluppati e il possibile deprezzamento del dollaro” anche se “lo stock picking sarà fondamentale. I gestori dovranno essere capaci di selezionare i titoli giusti nei Paesi giusti”. Per spiegare questo concetto Montalbetti prende a riferimento due mercati oggi agli antipodi, ovvero “la Cina e l’India. Pechino, probabilmente, in questo momento è l’investimento meno amato nel mondo occidentale per diverse ragioni, per problemi strutturali in alcuni settori come l’immobiliare e per le tensioni con gli Stati Uniti. Tuttavia, l’azionario cinese ha un buon potenziale per un rimbalzo tecnico, considerando le valutazioni estremamente convenienti e la ridotta esposizione degli investitori internazionali. Dal lato opposto c'è l'India, che probabilmente è il Paese su cui si sono concentrati gli investitori in uscita dalla Cina, spinti da considerazioni strutturali quali la crescita economica, la demografia e lo sviluppo della classe media, che ha raggiunto valutazioni sull’azionario elevate. Per investire negli emergenti lo stock picking sarà quindi molto importante”. Per le modalità di selezione dei fondi azionari dei Paesi emergenti, l’esperto effettua “uno screening quantitativo e un’analisi qualitativa. Di solito preferiamo gli asset manager che hanno una presenza lunga e consolidata nei mercati in cui investono, in quanto la conoscenza delle dinamiche locali e dei flussi di investimento sono determinanti”.
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