Papini (UBS AM): "Gli ISR sono nel DNA dei millenial"

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Martin Abegglen, Flickr

Negli ultimi dieci anni c’è stata una grossa evoluzione degli investimenti socialmente responsabili tanto da attirare l’attenzione della maggior parte degli investitori istituzionali.

Giovanni Papini, head of wholesale of southern europe di UBS AM ha dichiarato: “L’impact investing diventerà il liquido dove noi nuoteremo nei prossimi 30 anni”. Questo perché l’approccio degli ISR è di medio lungo termine e guarda al nostro futuro e alle generazioni che verranno. “Questa convinzione è già nel DNA dei millenial ed è la direzione verso cui stiamo andando”. 

A questo proposito Ubs ha sviluppato una strategia d’investimento con l’obiettivo di cogliere tre grossi megatrend: l’espansione demografica, l’urbanizzazione e l’invecchiamento della popolazione. “Secondo la view di UBS AM, entro il 2050, la popolazione mondiale salirà a 10 miliardi di persone, ci saranno 41 megacittà con oltre 10 milioni di persone e 10 volte più centenari rispetto ad oggi”, spiega Alix Foulonneau, investment specialist, global sustainable equities di UBS AM.

Tra i temi quindi più sensibili ci saranno la gestione delle risorse idriche, l’approvvigionamento del cibo e la ricerca scientifica in campo medico. “Abbiamo individuato inoltre lo sviluppo di una nuova tematica che coniuga lo sviluppo nel settore dell’healthcare e la tecnologia: l’healthcare, tutti quei dispositivi utilizzati per la misurazione e l’elaborazione di dati in ambito sanitario (fitness watch, tracker ect.)”. Per quanto riguarda l’urbanizzazione UBS AM guarda alle probabili problematiche legate alla future megacittà come possono essere lo smaltimento dei rifiuti o le soluzioni in tema di trasporto pubblico e la gestione dell’energia elettrica.

“Il nostro investment approach non si focalizza su un singolo tema, ma su differenti in modo da aumentare la diversificazione”, spiega il manager. Il team è composto da due portfolio manager, tre analisti con background differenti e abbiamo il supporto di nove sustainability analyst specializzati in materia.

La filosofia d’investimento si concentra su tre pilastri:

1)Un approccio olistico: L'analisi dei titoli comincia con una valutazione dei dati finanziari tangibili e con una modellizzazione dei flussi di cassa per determinare il valore intrínseco del titolo. Combiniamo l'analisi finanziaria con i nostri metodi proprietari per la misurazione e l'analisi degli asset "intangibili" e dei dati non finanziari. 

2)Modello ESG propietario:  Abbiamo un database proprietario sulla sostenibilità, che permette di stabilire punteggi di sostenibilità per circa 4500 azioni attraverso l'utilizzo di indicatori di performance (KPIs). 

3)Creazione di rendimenti: Cerchiamo di creare excess return investendo in scoietà che crediamo presentino una valutazione conveniente, generino valore condiviso e siano superiori ai competitor. “Inoltre valutiamo le questioni ESG come opportunità per sovraperformare i competitor e non tratando la sostenibilità come un semplice esercizio di spunta di una casella”, conclude il manager.