Patrick Zeenni: L’analisi fondamentale è la chiave del nostro processo d’investimento

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Patrick Zeenni, senior fund manager e deputy head of high yield & credit arbitrage Management, Candriam Investors Group

Il miglioramento del contesto macroeconomico globale e la ricerca di rendimento da parte degli investitori ha portato a un aumento della necessità di prodotti in grado di offrire migliori performance, favorendo i segmenti più rischiosi del reddito fisso. Uno di questi è l’high yield, asset class ormai imprescindibile per la costruzione di un portafoglio obbligazionario. Tra i fondi con Marchio Funds People che si focalizzano sul mercato dell’high yield troviamo il Candriam Bonds Credit Opportunities, che appartiene alla categoria dei comparti con triplo rating ABC. Si tratta di un fondo obbligazionario long/short a inclinazione long, con un target di performance del 3-5% e con target di volatilità del 5%. Il comparto, che ha realizzato performance consistenti negli ultimi cinque anni, mira a generare una crescita del capitale investendo prevalentemente in obbligazioni e altri titoli di credito emessi da società con rating superiore a CCC+/Caa1, ma anche in bond a tasso fisso, notes a tasso variabile, corporate bond ibridi e derivati plain vanilla. “Il nostro focus è sul mercato high yield ma possiamo investire anche in strumenti investment grade. Questo è possibile grazie al diverso background del nostro team, che ci permette di identificare le migliori opportunità sul mercato del credito in modo da ottimizzare il potenziale rischio/rendimento del mercato stesso”,  spiega Patrick Zeenni, senior fund manager e deputy head of high yield & credit arbitrage management di Candriam Investors Group.

Gestione del rischio

La gestione del rischio è uno dei tre pilastri della filosofia di investimento del fondo. “Analizzando i parametri di rischio e confrontando le nostre strategie con il mercato high yield globale, risulta evidente come le nostre performance siano state superiori rispetto a quelle del mercato high yield globale. Gestiamo l’esposizione al beta e vogliamo estrarre alpha dal mercato, mantenendo allo stesso tempo un basso beta”, spiega il gestore. Il fondo può far ricorso a strumenti derivati ai fini di copertura e per finalità di investimento, utilizzando prevalentemente total return swap, indici di credito, CDS, opzioni e option volatility, che vengono sfruttate per assumere posizioni long sui tassi e short sulla volatilità dell’azionario. “Abbiamo iniziato il 2017 usando i total return swap, in quanto li riteniamo uno strumento efficiente per l’hedging del cash bucket del portafoglio. Inoltre, abbiamo utilizzato diverse opzioni put out-of-the-money che poi abbiamo rivenduto dopo la Brexit”, precisa Zeenni. 

La duration del portafoglio viene gestita in base alle aspettative sul mercato e analizzando le tecnicalità dello stesso, in particolare gli in e outflow sul mercato high yield. A ottobre la duration del credito era 1,7 anni, mentre quella dei tassi di interesse era pari a 1 anno. “Avendo una spread duration pari a 1,6 anni, siamo esposti al rischio di credito ma in modo limitato in quanto la duration dei tassi di interesse è inferiore a quella del credito”, precisa il fund manager. In termini generali, il portafoglio è diviso in due bucket: il primo a corta duration, dove il team di gestione seleziona gli emittenti più solidi, con un carry significativo e basso beta, e un bucket opportunistico che si basa sulla selezione di posizioni long e short su specifiche situazioni come M&A e IPO. L’obiettivo di questa suddivisione è quello di combinare l’alpha bucket con un bucket a basso beta.

Analisi fondamentale 

Il processo di investimento del fondo si basa su un approccio bottom-up ma anche sull’utilizzo di filtri macro top-down. L’analisi fondamentale rappresenta un elemento chiave del processo di investimento. “Elaboriamo modelli interni al fine di analizzare e gestire il rischio a cui siamo esposti. Utilizziamo lavori di ricerca condotti da società indipendenti in modo da avere una visione globale del mercato dell’high yield. Inoltre, il team di analisti studia i cash flow, i credit metrics, le valutazioni di società e considera il peggiore e il migliore scenario così come stress test di portafoglio”, dice Zeenni. 

Organizzazione del team

Gli analisti che compongono il team di gestione sono suddivisi per settore. “Dal mio punto di vista, questo è il modo migliore per ottimizzare le idee di investimento in ogni singolo settore, consentendoci di individuare le migliori società all’interno di ognuno di esso. Siamo un team complementare e questo ci permette di avere una view globale sul mercato high yield. Personalmente mi focalizzo maggiormente sull’high yield statunitense e sugli strumenti obbligazionari investment grade”, spiega il gestore.

Prospettive sul mercato high yield 

Secondo il fund manager, le prospettive sul mercato del credito sono positive. “Stiamo assistendo a un periodo caratterizzato da bassi default rates, che stanno di fatto guidando il mercato del credito. Il rating drift è migliorato significativamente e, se analizziamo il trailing ratio a 12 mesi, osserviamo che siamo quasi sui livelli del 2014. Siamo in uno scenario caratterizzato da una bassa-media crescita, bassa inflazione, tassi di default bassi e spread ristretti ma non ancora sui minimi”, osserva Zeenni. Per il gestore la più grande incertezza riguarda i tassi, quindi è fondamentale utilizzare strategie dinamiche sui questi ultimi e tenere sotto controllo il rischio di tasso, cercando di trarre beneficio dalle opportunità di spread. “Bisogna tener presente ciò che accadde nella primavera del 2013, quando la Fed fece comunicazioni fuorvianti riguardanti il tapering e ci fu una forte avversione al rischio sul mercato”, conclude l’esperto.