Il gestore del fondo con rating FundsPeople 2024 LOF Transition Materials analizza i fattori di breve e lungo termine che influiscono sulle materie prime e quali sono avvantaggiate.
Per accedere a questo contenuto
Transizione energetica e frammentazione geopolitica. Questi alcuni dei fattori chiave di lungo termine che stanno favorendo la performance delle commodity, rendendole un’asset class estremamente interessante per gli investitori. In più, anche nel breve periodo, la domanda di materie prime continua a essere solida: negli Stati Uniti la resilienza dell’economica resta di supporto. E nonostante in Cina le prospettive per il manifatturiero e l’immobiliare siano ancora deboli, diversi settori industriali importanti per le commodity sono migliorati nel corso dell’anno.
Transizione energetica
A partire da questo scenario favorevole, il gestore del fondo con rating FundsPeople 2024 Lombard Odier Funds Transition Materials Marc Pellaud vede un significativo potenziale di rialzo strutturale per le materie prime. In particolare per i metalli industriali e quelli preziosi. “Si stima che, il prossimo anno, la domanda di materiali critici necessari per la transizione energetica aumenterà, mentre la carenza di offerta è destinata ad accentuarsi al termine di un decennio in cui si è assistito a un cronico sotto-investimento nel settore”, spiega Pellaud. “Anche l’aumento delle riserve strategiche di materie prime fondamentali, come i minerali critici può essere di supporto, in quanto la domanda strategica può essere superiore alle reazioni dell’offerta”, prosegue l’esperto di Lombard Odier IM. “Inoltre, i data center e l’intelligenza artificiale (IA) dovrebbero sostenere la domanda di energia e la conseguente crescita di queste materie prime”, analizza il gestore. “Infine, il premio per il rischio geopolitico che era stato prezzato nel petrolio si è leggermente ridotto, offrendo uno scenario più favorevole per i materiali necessari per la transizione”, dice.
Incertezza geopolitica
L’oro e i metalli preziosi, invece, stanno brillando per la loro capacità di rappresentare un rifugio dall’incertezza, in uno scenario che negli ultimi anni è stato un susseguirsi di eventi complessi: la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, la pandemia da Covid e lo scoppio delle attuali tensioni in Medio Oriente e in Ucraina. “L’attenzione degli investitori si è concentrata sempre di più sulla gestione e sulla copertura dei rischi geopolitici, che favorisce l’oro e i metalli preziosi”, dice Pellaud che aggiunge un altro fattore da prendere in considerazione: “La spesa globale per la difesa è aumentata notevolmente a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Le materie prime sono utilizzate in modo intensivo da questo settore”, osserva.
Approfondendo il tema della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, il gestore si aspetta che abbia un impatto altamente asimmetrico sulla domanda di commodity. “Da un lato, prevediamo una crescita negativa per le materie prime esposte alla transizione energetica, vale a dire quelle che presentano un legame diretto con la crisi climatica, come il comparto dei combustibili fossili (ad esempio carbone e petrolio) così come altre che possono sembrare meno ovvie (il palladio, o il bestiame)”, dice Pellaud. “D’altro canto, ci aspettiamo una crescita per le commodity esposte positivamente alla transizione, in particolare quelle legate all’elettrificazione (rame, stagno, litio, ecc.)”, dice.
Con una precisazione in più. Secondo l’esperto, infatti, non è possibile separare la transizione energetica da un’attenzione più ampia per la crisi climatica. E non è quindi possibile escludere dalla transizione verde materiali che rappresentano elementi costitutivi dell’ambiente. “Rientrano in questo gruppo i materiali biobased e riciclati (ad esempio, legname, etanolo)”, osserva.
Elementi distintivi della strategia
Il LOF Transition Materials è una strategia UCITS long-only che offre accesso a un paniere ampio e diversificato di future su commodity ritenute essenziali per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Il fondo è co-gestito da Marc Pellaud e dall’head of Systematic Alternatives e lead portfolio manager Laurent Joué, due fund manager si che occupano di gestione delle commodity nell’universo long-only e long-short per Lombard Odier Investment Managers dal 2011.
“Il fondo presenta una gestione attiva, con un quadro d’investimento fondamentale che integra una valutazione lungimirante della catena di domanda e offerta determinata dalla transizione”, spiega Pellaud. “Si basa su un rigoroso processo di implementazione sistematica su base mensile, che si fonda sui principi di diversificazione del rischio”, dice. “L’universo d’investimento è ampio e offre opportunità di rendimento potenzialmente più vaste rispetto ai tradizionali benchmark e peer sulle commodity incentrate sui metalli”, conclude il gestore.