“Per rilanciare gli investimenti bisogna intervenire nel settore delle SGR immobiliari”. A dirlo è stato il direttore generale di Assoimmmobiliare, Paolo Crisafi, a margine di un incontro al Parlamento Europeo a Bruxelles. Ha continuato: “sono necessari interventi di politica industriale nella finanza e nei servizi immobiliari, comparabili con le buone pratiche mondiali”. Crisafi ha proseguito spiegando l’importanza delle SGR: “il settore è ormai fondamentale per l’economia e gli immobiliaristi italiani hanno dimostrato un senso di appartenenza al Paese per trovare soluzioni utili ad abbattere il debito pubblico e la valorizzarne il patrimonio immobiliare. Ora sono importanti interventi organici di politica industriale nei settori della finanza e dei servizi immobiliari e delle costruzioni comparabili con le buone pratiche mondiali”.
Per Crisafi bisogna intervenire ad esempio rivedendo la white list e la disciplina sul conflitto d’interesse. Come? “Adottando per la AIFMD il criterio di determinazione tramite il passaggio a una logica per singolo fondo oppure in capo agli esperti indipendenti, alle società da essi controllate, collegate o soggette a comune controllo, alle società controllanti, agli amministratori e ai dipendenti, prevedere di astenersi dallo svolgimento di incarichi di valutazione e non estimativi nei confronti del gestore, delle società da esso controllate o che lo controllano, nonchè delle società e dei gestori sottoposti a comune controllo qualora i compensi per l’incarico ricevuto superino una determinata soglia (ipotizzabile il 25% ) del totale complessivo dei ricavi dell’ultimo esercizio chiuso”.
Un altro tema su cui si è soffermato Crisafi è la lettura obiettiva e trasparente dei dati delle attività delle SGR immobiliari che con commissioni adeguate sono riuscite e riescono a dare una redditività media ancora coerente con gli obiettivi di ritorno dei fondi e ciò nonostante una situazione dell’economia complessa. Ad esempio nell’analizzare i rendiconti dei fondi, secondo Crisafi, "bisognerebbe far riferimento alle perduranti difficoltà di assorbimento del mercato immobiliare che non hanno impedito ai fondi retail, nel corso del 2015, di ultimare cessioni per circa 400 milioni di euro". Non viene infatti data evidenza, ha concluso il DG, che i gestori di fondi immobiliari hanno commissioni medie di gestione sotto l’1% del valore totale delle attività del fondo, inferiori rispetto a quelle delle SGR mobiliari (non gestendo, tra l’altro queste ultime, le problematiche dei portafogli immobiliari, legate alla ricerca di un conduttore per gli immobili in locazione, a costi di riqualificazione del portafoglio, tasse di proprietà, utenze, insolvenza dei conduttori, occupazioni abusive).