Più asset ma meno profitti: la nuova realtà dell’industria dei fondi

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Micora, Flickr, Creative Commons

L’industria dell’asset management sta attraversando già da diversi anni una florida fase di crescita. Il 2016 è stato particolarmente positivo per il settore a livello europeo, con entrate nette che hanno portato il patrimonio dell’industria a raggiungere i 9 bilioni di euro. E tutto fa pensare che anche il 2017 sarà un altro anno da record. Storicamente, un aumento degli asset si traduceva anche in maggiori profitti ma questa equazione sembra stia iniziando a venir meno. L’industria fa sempre più fatica a trasformare la crescita delle masse gestite in maggiori guadagni. La pressione della concorrenza è sempre più forte e il 2016 ha segnato un punto di svolta molto importante che mette in evidenza come i margini per il settore si stiano notevolmente comprimendo.

Uno studio elaborato da McKinsey per il Financial Times rivela che, a livello globale, i profitti ottenuti dalle case di gestione di fondi tradizionali l’anno scorso sono crollate del 2,9% fino ai 66 miliardi di euro, nonostante il patrimonio gestito sia aumentato di un 3%, raggiungendo i 66 bilioni di euro. E c’è di peggio: la società di consulenza prevede per il futuro una caduta degli utili ancora maggiore per effetto della crescita della gestione passiva, l’aumento dei costi che comporta l’adeguarsi al nuovo contesto normativo e dei mercati – sia azionari sia obbligazionari – che dopo il rally degli ultimi dieci anni offriranno probabilmente rendimenti più modesti del passato.

Gli utili calano a causa dei maggiori costi operativi e della pressione che c’è sulle entrate, vista la preferenza degli investitori per i fondi più economici. Stando allo studio di McKinsey, i costi operativi a livello globale sono cresciuti del 4,8% nel 2016, mentre i margini degli utili – entrate nette meno spese operative – sono scesi del 7%. Secondo i calcoli della società di consulenza, tra le entità di gestione europee la riduzione sui margini dei profitti l’anno scorso è stata del 10%. “La pressione sui margini è un dato reale” – dichiara al Financial Times Philipp Koch, head of European asset management - “che avrà conseguenze per il settore. Una di queste sarà la continuazione del processo di rafforzamento che questo sta attraversando, con nuove operazioni di fusione e acquisizioni”.

Fondi sempre più economici

Vista la grande concorrenza e l’interesse sempre maggiore degli investitori per le strategie indicizzate, l’industria si sta vedendo obbligata a ridurre il prezzo dei suoi prodotti. I dati non lasciano spazio a dubbi. Secondo uno studio realizzato da Morningstar negli Stati Uniti, alla fine del 2015 la percentuale del TER medio ponderato per il patrimonio (esclusi i fondi monetari e i fondi di fondi) è stata dello 0,61%, il livello più basso mai raggiunto. Nel 2014 la percentuale era dello 0,64% e cinque anni fa dello 0,73%. Se si prende in considerazione un lasso di tempo più esteso, si nota che la tendenza negli ultimi venti anni è stata di riduzione ininterrotta delle commissioni di gestione.

Secondo alcuni esperti di BlackRock, questo trend arriverà in Europa e coinvolgerà tutta l’industria. Si assisterà a una compressione dei prezzi significativa. È difficile dire quando potrebbe accadere ma dall’entità si dicono sicuri che questo succederà. Si tratta di qualcosa che non risponde solo al fenomeno della gestione passiva ma anche alla regolamentazione e all’evoluzione dei flussi. Non bisogna far altro che osservare i deflussi dalle strategie long only con bassi tracking error. Non a caso in Europa le entità stanno già prendendo misure in questo senso, come ad esempio autoimporsi la riscossione di una commissione massima, tra gestione e spese, rinunciando a una parte della loro commissione di gestione.

A rivelarlo è Fitz Partners, una società londinese specializzata nell’analisi delle spese e delle commissioni dei fondi d’investimento che ha pubblicato un report sui costi dei fondi in cui rivela che il 79% delle società di gestione di asset sovvenzionano i propri fondi per mantenere le spese totali sotto controllo, sovvenzioni che nel 19% dei casi superano la commissione di gestione dello stesso fondo. Fitz Partners calcola che circa il 24% dei maggiori asset manager con distribuzione transnazionale di fondi in Europa applica una politica di limitazione di commissione in, almeno, una delle loro gamme di fondi.