Politiche ultra-accomodanti e strategie difensive, ecco come possono convivere

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Flickr, creative commons

Dalla crisi del 2008 gli investitori convivono con una politica monetaria accomodante, che ha portato a rivisitare le proprie strategie di investimento, soprattutto quelle difensive. I bassi tassi di interesse e gli acquisti massicci di titoli obbligazionari da parte delle principali Banche centrali rappresentano ormai la normalità. Ma cosa hanno imparato davvero imparato gli investitori? Ne parliamo con alcuni professionisti del risparmio gestito in occasione della tavola rotonda virtuale organizzata da FundsPeople sulle multi-strategie

Clark-Fenton-001-High-Res__2_Oggi a fianco alle azioni di politica monetaria espansiva delle Banche centrali, c’è anche un forte bisogno dell’intervento fiscale dei Governi per favorire la ripresa dall’emergenza Covid-19. “Per poter gestire un portafoglio multi-asset e ottenere diversificazione, risulta fondamentale comprendere le funzioni di reazione delle Banche centrali e degli altri attori presenti sul mercato. Una volta passata la crisi, se le Banche Centrali volessero creare inflazione e tornassero ad alzare i tassi di interesse nelle attuali condizioni finanziarie di forte indebitamento mondiale, la situazione potrebbe complicarsi nel giro di poco tempo”, commenta Clark Fenton, gestore del fondo RWC Diversified Return.

“Nel 2018 abbiamo avuto un primo shock che ha spinto gli investitori a spostarsi da strategie multi-asset diversificate ad altre più difensive. Tuttavia, ora abbiamo a disposizione più dati per valutare le reazioni dei mercati e dei fondamentali alle diverse fasi di rialzo e ribasso dei tassi. Inoltre, le strategie algoritmiche che si focalizzano solo sulla volatilità hanno saputo adattarsi alle politiche monetarie iper-espansive delle Banche Centrali, producendo forti movimenti a rialzo e ribasso sui mercati che difficilmente sarebbero giustificabili da semplici reazioni a dati fondamentali. In futuro sarà fondamentale comprendere e tenere in considerazione questi aspetti da parte di chi svolge la nostra attività”, conclude il portfolio manager di RWC Partners.

Baronci__1_Secondo Mario Baronci, responsabile del Team Multi Asset di Quaestio Capital “Un modo per ottenere buoni risultati è studiare i differenti comportamenti delle Banche Centrali: per esempio in questo momento la Banca centrale Cinese si dimostra, paradossalmente, come la più ortodossa: non è da escludere per il medio termine un apprezzamento del Renminbi ed una buona performance futura dei titoli governativi cinesi, che hanno sostituito i Treasury americani come ‘high yield’ fra i titoli risk free”.

 

DAMIAN_BARRY_MIFL_130520__1_Oggi si è persino arrivati a ripensare il concetto di strategie difensive, associandolo ai “settori growth" come la tecnologia. Tassi di interesse bassi e in molti casi negativi hanno agevolato la crescita e le valutazioni dei titoli tecnologici. “All’interno di un ciclo economico normale ci si aspetterebbe che prima o poi i tassi salissero, questo ciclo però è stato tutt'altro che normale. L'impatto del virus sui mercati finanziari è uno shock esogeno, di solito le crisi di mercato sono il risultato di uno shock endogeno”, spiega Damian Barry, head of Multi-Asset Multi-Management presso Mediolanum International Funds. "Di conseguenza, abbiamo mantenuto un sovrappeso sui settori con elevati potenziali di crescita come la tecnologia, perché gli utili realizzati dalle aziende tecnologiche sono solidi, ed anche in un mondo con una crescita inferiore alle attese continueranno a performare meglio rispetto al resto del mercato"

Il problema delle strategie difensive è che oggi risultano essere troppo care e occorre valutare delle alternative per rimanere cauti. “Rispetto al passato abbiamo bisogno di più stimoli fiscali”, dichiara Fernando Perez, senior portfolio manager e responsabile Portfolio USA Equity di Intesa Sanpaolo Private Banking, “sebbene la reazione dei policy maker questa volta sia stata più tempestiva, è necessario che sia più forte” continua il gestore. Lo specialista di investimenti ritiene che nel medio termine si potrà assistere ad un incremento dell’inflazione, con un conseguente rafforzamento degli asset, ma se i tassi rimarranno bassi, come ci si aspetta, ciò si tradurrà in ritorni positivi per attività di rischio e private asset. “Tuttavia la questione principale per il futuro sarà quella di fornire liquidità direttamente alle imprese, per far ripartire l’economia e poter tornare ad investire negli asset class tradizionali”.