L'head of Asia Investment Team dell’asset manager spiega le motivazioni alla base della view positiva sulla regione e svela le opportunità d'investimento per il 2018.
Per accedere a questo contenuto
Guardando al 2017, ciò che salta all’occhio è certamente la performance registrata dai principali indici dei mercati emergenti di tutto il mondo. L’MSCI Emerging Markets Index (USD) ha chiuso l’anno con un YTD pari al +37,28%, di gran lunga la migliore performance dal 2010. I mercati emergenti e di frontiera, infatti, secondo i dati Bloomberg, hanno fortemente sovraperformato quelli sviluppati, con gli indici EPS che hanno registrato rispettivamente una crescita nell’anno pari al 32,2% (EM) e 15,8% (FM).
Nell’anno passato, tali aree hanno rappresentato quindi una scommessa vincente, colta in pieno da East Capital che, in occasione del suo seminario denominato ‘I Mercati Emergenti nel 2018 – Dove e quali le opportunità?’, ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla view ottimista della società su le regioni in questione.
In primo luogo, Adrian Pop, head of Asia Investment Team dell’asset manager, ha evidenziato come i mercati sviluppati siano sui massimi, con quelli emergenti che restano ancora a sconto del 23,7%, sconto che, a detta del manager, risulta tuttavia ingiustificato guardando a una crescita degli utili pari al 13,9% rispetto al 9,1% dei mercati sviluppati. “In East Capital non solo abbiamo consolidato il nostro ruolo negli investimenti ESG, considerando un diritto ma anche un dovere il fatto di essere investitori attivi e impegnati, e pertanto il nostro obiettivo per il 2018 sarà quello di portare avanti attività di ‘engagement’ laddove riteniamo che le nostre expertise possano fare la differenza. Abbiamo anche investito in aziende di alta qualità non limitandoci a investire in panieri di titoli appartenenti a settori interessanti. Il risultato è stata la generazione di alpha in tutte le nostre strategie”, spiega Pop.
Performance 2017 delle strategie East Capital:
Fonte: East Capital, dati al 31/12/2017.
A livello globale, l’esperto mette a punto le osservazioni della casa nelle varie aree emergenti:
1 - Asia:
- Cina: una maggiore visibilità sull’operato delle politiche e delle conseguenti riforme, riduzione della leva finanziaria, presa di coscienza ambientale, inclusione delle azioni domestiche negli indici;
- India: forte supporto per Modi, riaccelerazione dell’economia dopo la demonetizzazione, ripresa degli utili, ricapitalizzazione del settore bancario, maggiore attenzione al settore rurale;
2 - Europa dell’est:
- Russia: clima politico stabile, supporto dalla ripresa del prezzo del petrolio, valutazioni di mercato attraenti;
3 - America latina:
- Brasile: ripresa economica che guida un ritorno della crescita degli utili ma ancora incertezza politica;
- Argentina: rinnovo del mandato di riforma, crescita strutturale nelle banche e nei servizi di pubblica utilità, società IT molto innovative, nuove opportunità legate a nuove quotazioni;
4 - Africa e Medio Oriente:
- Sud Africa: cambio politico positivo, declassamenti di rating verso la fine, crescita oltre il 2018?
Infine, Pop dà una panoramica degli attuali temi di investimento della società, evidenziandone sei: internet, tecnologia, consumi, tecnologie per l’ambiente (clean-tech), sanità e infine azioni domestiche cinesi e mercati di frontiera (fonte: East Capital):
La seconda e ultima parte dell’evento è stata quindi condotta da Tim Umberger, deputy head of Eastern Europe Investment Team della casa, che si è focalizzato su due temi di primaria importanza a cui guardare:
- la continua crescita strutturale nei settori dei consumi, dell’information technology e della sanità;
- opportunità derivante dalla maggiore pressione da parte dell’opinione pubblica e dei regolatori per affrontare le tematiche legate a fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).
Ma non solo. Umberger conclude mettendo in evidenza anche ciò che da East Capital preferiscono evitare, ovvero “le aziende estrattive che offrono, nel corso del ciclo economico, un RoE medio basso rispetto a settori interessati da una crescita strutturale”.